Il piano del governo Draghi per fermare la variante Omicron: si punta su dosi booster e restrizioni

Stefano Rizzuti

16/12/2021

Il governo guidato da Mario Draghi cerca di mantenere il vantaggio di 20 giorni rispetto al resto d’Europa per frenare i contagi da Omicron: per farlo punta su qualche restrizioni e sulle terze dosi.

Il piano del governo Draghi per fermare la variante Omicron: si punta su dosi booster e restrizioni

Rallentare la diffusione della variante Omicron e permettere all’Italia di conservare i 15-20 giorni di “vantaggio” di cui gode rispetto agli altri Paesi europei. Sono questi gli obiettivi che persegue il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e che indirizzano la strategia del governo.

Draghi parte da un presupposto: l’Italia ha un margine di 15-20 giorni sul resto d’Europa e può vedere cosa succederà negli altri Paesi con l’arrivo della variante Omicron. Per conservare questo vantaggio ha già introdotto l’obbligo di tamponi anche per i vaccinati per gli ingressi in Italia, nonostante la contrarietà dell’Ue.

Il messaggio è chiaro e il presidente del Consiglio l’ha sottolineato già ieri in Parlamento: con l’inverno e la diffusione di Omicron serve la massima attenzione. Ma quali saranno le prossime mosse del governo per frenare la diffusione della nuova variante?

Perché Draghi punta sui 20 giorni di vantaggio

La strategia di Draghi si basa sul vantaggio di cui gode l’Italia rispetto al resto d’Europa: questi 15-20 giorni servirebbero, spiega la Repubblica, per immunizzare quante più persone possibile con la terza dose. Le prenotazioni della dose booster vanno a gonfie vele e proprio tra dicembre e gennaio scadono i cinque mesi che devono intercorrere dalla fine del ciclo vaccinale primario per la maggior parte degli italiani.

Si tratta di tutte quelle persone che si sono vaccinate in estate, soprattutto tra luglio e agosto. Tra cui tantissimi giovani. Tanto che già entro la fine del 2021 l’Italia potrebbe raggiungere le 20 milioni di persone vaccinate con dose booster.

Draghi ritiene che le misure restrittive vadano messe in campo perché l’Italia sta meglio di altri Paesi europei. E anche la chiusura delle frontiere senza tampone è una misura che ritiene in linea con le richieste di nuove restrizioni dell’Ecdc e con la linea seguita da altri Paesi, a partire dalla Grecia pronta a imitare Roma.

Quando Omicron diventerà dominante in Italia

Secondo l’Ecdc europeo la variante Omicron diventerà dominante in Europa entro metà gennaio. Secondo i calcoli del governo, invece, l’Italia potrebbe avere più tempo, fino a febbraio. E questo vantaggio, come detto, servirebbe per aumentare la copertura con la dose booster raggiungendo più di metà della popolazione.

La variante Omicron in Italia

Al momento la variante Omicron in Italia è ancora ben al di sotto dell’1% (gli ultimi dati la danno allo 0,19% del totale). Parliamo di 4 casi su 2mila test a campione effettuati. Percentuali ben al di sotto del resto d’Europa, soprattutto di Paesi come Regno Unito e Danimarca. Ma non basta per essere al sicuro.

Il piano del governo: ipotesi obbligo vaccinale?

La strategia del governo sembra quindi completamente centrata sulla terza dose. Anche il virologo statunitense Anthony Fauci, d’altronde, ha sottolineato che le dosi booster di Pfizer e Moderna funzionano contro Omicron.

Proprio per questo motivo per il governo resta sempre in piedi l’idea dell’obbligo vaccinale. Un’ipotesi estrema ma che potrebbe essere considerata in caso di progressione rapida della diffusione di Omicron. Da gennaio si potrebbe quindi iniziare a discutere di vaccino obbligatorio per tutti i lavoratori.

Iscriviti a Money.it