Piatti e bicchieri di plastica vietati dall’UE, così come cannucce e cotton fioc

Simone Micocci

30/10/2018

Il Parlamento dell’UE ha approvato la proposta che vieta la vendita di prodotti di plastica usa e getta; l’ultima decisione, però, spetta al Consiglio dell’Unione Europea che non si è ancora espresso in merito.

Piatti e bicchieri di plastica vietati dall’UE, così come cannucce e cotton fioc

I prodotti di plastica usa e getta - vedi ad esempio i piatti e i bicchieri, o anche cannucce e cotton fioc - presto potrebbero essere messi al bando dall’Unione Europea.

Il 24 ottobre scorso, infatti, la proposta presentata dalla relatrice belga Frédérique Ries è stata approvata dalla maggioranza del Parlamento Europeo (571 voti a favore, 53 contrari e 34 astenuti); nel dettaglio, la proposta prevede il divieto di vendita, a partire da 2021, per tutti i prodotti di plastica “monouso” di uso comune nelle famiglie.

L’inquinamento causato dalla plastica è un tema molto caldo nell’ultimo periodo; la dispersione e l’accumulo di prodotti plastici sta creando problemi non di poco conto nell’ambiente che ci circonda: secondo l’Onu, ad esempio, nel mare ci sono circa 8 milioni di tonnellate di plastica, mentre secondo un recente studio dell’Università di Vienna - che ha effettuato una ricerca su un campione di 8 Paesi, Italia compresa - più del 50% della popolazione mondiale potrebbe avere microplastiche nelle loro feci.

Le microplastiche, quindi, possono entrare anche nel flusso sanguigno, nonché nel sistema linfatico e infine nel fegato, con effetti dannosi per il nostro organismo.

È innegabile quindi che bisogna fare qualcosa per risolvere l’emergenza plastica; tuttavia, per capire se la soluzione individuata dal Parlamento Europeo - seppur drastica - possa essere quella giusta, bisognerà attendere che anche il Consiglio Europeo, al quale spetta la decisione finale, si esprima in merito.

Nell’attesa che i Ministri dei singoli Stati membri trovino un accordo in merito a questa misura, vediamo cosa potrebbe prevedere quella che si preannuncia come una vera e propria rivoluzione per le abitudini di famiglie e consumatori.

Parlamento UE: perché bisogna vietare la plastica monouso

La maggioranza del Parlamento Europeo, quindi, concorda nel dove individuare - il prima possibile - una soluzione per il problema della dispersione di plastica nell’ambiente. Ad oggi, infatti, i prodotti di plastica monouso uniti agli attrezzi di pesca perduti in mare compongono il 70% dei rifiuti marini.

Per risolvere questo problema urge mettere in atto un piano anti-spreco, evitando così che le stime pessimistiche fatte in questi anni - come la previsione per cui entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci - si realizzino.

Non bisogna trascurare anche i danni che questa situazione ha sugli individui: i pesci, infatti, ingeriscono le particelle di plastica che non vengono digerite rimanendo così nell’organismo; a sua volta, quindi, sarebbe l’essere umano a mangiare, insieme al pescato, la plastica ingerita dai pesci.

Una situazione che, come anticipato, è stata confermata dal recente studio dell’Università di Vienna; quindi, anche se ad oggi i danni della plastica nel nostro organismo sono perlopiù ignoti, è bene individuare al più presto una soluzione.

Prodotti monouso vietati: la lista

Quindi, qualora il Consiglio Europeo dovesse essere d’accordo con la proposta presentata dalla relatrice Frédérique Ries, e approvata dalla maggioranza del Parlamento, alcuni prodotti “usa e getta” che oggi contribuiscono all’inquinamento dei mari e dell’ambiente saranno vietati.

A tal proposito, ecco la lista dei prodotti di cui, a partire dal 2021, il Parlamento Europeo intende vietare la vendita:

  • posate;
  • piatti;
  • bicchieri;
  • cannucce;
  • cotton fioc (si potranno vendere solo quelli fatti in carta, perché biodegradabili);
  • bastoncini mescola bevande (ad esempio le palette distribuite dalle macchine del caffè);
  • bastoncini per i palloncini.

I divieti per i suddetti prodotti usa e getta realizzati in plastica, però, non saranno i soli; l’obiettivo su larga scala, infatti, è di ridurre il consumo di tutti quei prodotti che oggi inquinano le nostre acque.

Allarme inquinamento: le altre restrizioni UE

Oltre al divieto di vendita per i prodotti monouso, il Parlamento punta anche ad introdurre altre restrizioni. Ad esempio, un altro problema da risolvere è quello della dispersione nel territorio dei mozziconi di sigaretta, poiché questi ci mettono circa 12 anni per disintegrarsi totalmente. A tal proposito il Parlamento Europeo intende ridurre, entro il 2025, del 25% il consumo dei filtri di sigaretta contenenti la plastica.

Come anticipato, insieme alla plastica sono le attrezzature da pesca abbandonate a costituire il 70% dell’inquinamento nei mari; per questo motivo il Parlamento UE ha deciso che da parte degli Stati membri ci dovrà essere l’impegno a raccogliere ogni anno almeno il 50% di questi materiali, per poi riciclarne - entro il 2025 - almeno il 15%. Infine, si punta alla riduzione del 25% delle scatole monouso e dei contenitori alimentari per frutta, verdura e gelati.

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