Da Amplifon a Brembo, quanto avresti guadagnato con un investimento di 100 euro a Piazza Affari allo scoppio della crisi?
Si dice che il momento di crisi sia il migliore per investire. Ciò non è sempre vero, ma secondo l’ufficio studi di Mediobanca chi avesse investito 100 euro a Piazza Affari a fine 2008 avrebbe intascato 169 euro, con un 5% di rendimento annuale.
Il vero affare, però, era il segmento STAR, quello delle eccellenze italiane. I 100 euro, infatti, si sarebbero trasformati in 476 euro in Settembre 2019, per un rendimento annuo medio del 15,6%. Ciò a patto di aver reimpiegato i dividendi.
Se avessi investito nel listino STAR 10 anni fa
Per quanto riguarda le società del segmento STAR (segmento titoli con alti requisiti) nel periodo interessato, il titolo più dinamico è stato quello di Amplifon, che ha segnato un rendimento annuo di quasi il 37%. A Settembre 2019 il montante sarebbe stato pari a 2.917 euro.
In top five ci sono poi De Longhi (31,1% di rendimento annuo medio), Banca Generali (30%), l’azienda dell’automotive Brembo (29,5%) e la società di soluzioni informatiche Reply (29%). Chiudono poi i migliori dieci titoli quelli di Recordati TXT e-solutions, La Doria, B&C Speakers e DiaSorin.
Non benissimo le blue chip, i titoli più sicuri: un investimento di 100 euro sarebbe diventato a Settembre 2019 di 155 euro, per un rendimento annuo del 4,6%.
Piazza Affari, la crescita dei comparti dal 2008
Per quanto riguarda i vari comparti, il più remunerativo è stato l’industriale. Il rendimento dei titoli del settore ha reso il 9,1% per 255 euro finali. Molto meglio delle assicurazioni (146€ per un rendimento del 3,6%). Male invece le banche: chi avesse investito 100 euro nel 2008 si sarebbe trovato con quasi 40 euro in meno.
Nel decennio, il settore industriale si è portato dal 63% al 70% della capitalizzazione di Piazza Affari, mentre quello bancario è sceso dal 26% al 20%. L’assicurativo si è rivelato più stabile, passando dall’11% al 10%.
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