Il figlio di Enzo Ferrari ha trasferito in un fondo fiduciario le quote dell’azienda che porta il suo nome, aggiornando il patto sociale con Exor e garantendosi l’usufrutto dei titoli.
Piero Ferrari, figlio del fondatore e secondo maggiore azionista della società che porta il suo nome, ha deciso di gestire attraverso un family trust la sua quota pari al 10% del capitale azionario.
La nuda proprietà delle azioni è stata trasferita in un fondo fiduciario costituito ai sensi della legge di Jersey, con beneficiari figlia e nipoti di Piero, ovvero Antonella Ferrari, Enzo Mattioli Ferrari e Piero Galassi Ferrari. In questo modo vengono delineati i piani di successione per il futuro già condivisi con Exor, la holding della famiglia Agnelli che è il principale azionista della Casa di Maranello con una quota di circa il 24%.
Exor e Piero Ferrari hanno infatti sottoscritto un accordo di adesione e modifica del patto raggiunto alla fine del 2015 per «garantire il benessere dei discendenti attraverso una strategia unitaria a lungo termine nella gestione della partecipazione in Ferrari».
La sede principale del trust è a Modena con Enzo Mattioli Ferrari e il consulente indipendente Franco Ravanetti, rispettivamente, fiduciario e custode. Non vengono modificati i diritti di voto nella società, con il 35% in capo a Exor e il 15% che rimarrà appannaggio di Piero Ferrari.
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