PIL Italia, Istat: crescita zero nel III trimestre. L’Italia di Meloni rischia il downgrade?

Laura Naka Antonelli

30/10/2024

Diffuso il Pil dell’Italia relativo al terzo trimestre del 2024. L’Istat ha annunciato anche la variazione acquisita per il 2024.

PIL Italia, Istat: crescita zero nel III trimestre. L’Italia di Meloni rischia il downgrade?

L’Istat ha annunciato che, nel corso del terzo trimestre del 2024, il PIL dell’Italia è rimasto stazionario su base trimestrale, mettendo a segno praticamente una crescita pari a zero rispetto al secondo trimestre dell’anno.

Su base annua, la performance è stata invece di una espansione pari a +0,4%.

L’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noto, nella stima preliminare del Prodotto interno lordo dell’Italia, che “la sostanziale stazionarietà del Pil lascia quindi inalterata allo 0,4% la crescita acquisita già rilevata nel secondo trimestre dell’anno in corso.”

Così si legge nel comunicato:

“La stima odierna, di cui si sottolinea la natura provvisoria, è la sintesi di una crescita del settore terziario, di una lieve contrazione del settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di una forte riduzione dell’industria. Dal lato degli impieghi si registra un apporto positivo della domanda nazionale al lordo delle scorte e un contributo negativo della componente estera netta”.

L’Istat ha precisato che il terzo trimestre del 2024 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023.

In evidenza soprattutto la frase del comunicato in cui l’istituto parla della crisi dell’industria italiana.

PIL Italia: crescita zero e inferiore alle attese. L’Italia di Meloni a rischio downgrade

Crescita dunque ferma per l’Italia, nel terzo trimestre di questo anno, e anche inferiore a quanto era stato stimato dagli esperti.

In particolare, i 25 economisti esperti interpellati da Reuters avevano previsto un trend del PIL su base trimestrale pari a +0,2% e un ritmo di espansione pari a +0,7% su base annua.

Sono a questo punto sempre più a rischio le previsioni del governo Meloni sul trend del PIL dell’Italia nel 2024, contenute nel Piano Strutturale di bilancio, pari a una crescita dell’1%.

D’altronde, il mese scorso è stato lo stesso ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, dopo le revisioni al ribasso sulle stime del PIL annunciate dalla stessa Istat, a riferire che il prodotto interno lordo del Paese potrebbe non riuscire a centrare l’outlook del governo.

Prima del dato di oggi, la maggior parte degli analisti aveva reso noto di prevedere una performance del PIL dell’Italia in linea con quella del 2023, pari a +0,7%.

E’ molto probabile che l’Italia sia dunque a questo punto colpita da una raffica di downgrade. Il verdetto finale su come è andata la sua economia nel corso del terzo trimestre del 2024 arriverà con la lettura finale del dato sul PIL, che sarà annunciata il prossimo 2 dicembre.

Il rischio che l’Italia faccia peggio delle attese è stato alimentato nei giorni scorsi anche da altri indicatori macroeconomici, come quello relativo alla fiducia delle imprese e dei consumatori del Paese, che è scesa.

In particolare, ha riferito sempre l’Istat, “il clima di fiducia delle imprese scende portandosi su un livello minimo da aprile 2021”, a causa del “peggioramento nel comparto manifatturiero e in quello dei servizi di mercato”.

Giù anche la fiducia dei consumatori, principalmente a causa di “un deterioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e ad un peggioramento delle aspettative”.

In particolare, la ritirata della fiducia dei consumatori è stata commentata dalla divisione di ricerca di ING, che ha segnalato il rischio che la crescita italiana del quarto trimestre si confermi molto debole, avvertendo che “il sostegno del settore dei servizi, che finora ha più che compensato la debolezza del settore manifatturiero, sembra meno scontato nel corso del quarto trimestre, fattore che rende il rallentamento che stiamo già stimando nel corso dei prossimi mesi più soggetto a rischi”.

Anche ING prevede per il PIL dell’Italia una crescita pari a +0,7% nel 2024, come nel 2023. E che dire, anche, delle stime dell’FMI?

L’ottimismo di Giorgia Meloni sul PIL. Che in Eurozona cresce molto più dell’Italia

Così un mese fa circa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel suo intervento all’Assemblea di Confindustria:

“Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano soprattutto dopo i primi due trimestri, ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche”.

E stavolta neanche si può parlare di una fase di debolezza condivisa con il resto dell’Eurozona visto che, stando a quanto ha annunciato oggi l’Eurostat, il PIL dell’Eurozona è cresciuto nel terzo trimestre di quest’anno dello 0,4%, il doppio rispetto alle attese.

I Paesi che hanno riportato la performance migliore su base trimestrale sono stati l’Irlanda (+2%), la Lituania (+1,1%) e la Spagna (+0,8%), mentre tra i peggiori si segnalano l’Ungheria (-0,7%), la Lettonia (-0,4%) e la Svezia (-0,1%).

Il PIL dell’Unione europea è salito nel terzo trimestre dello 0,3% su base trimestrale, mentre su base annua sia l’Eurozona che l’UE hanno riportato una crescita pari a +0,9%, più del doppio rispetto al +0,4% dell’Italia.

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