Plusvalenze superbonus, meno tasse per chi ha ristrutturato

Nadia Pascale

11 Novembre 2024 - 10:08

Spunta un emendamento per la riduzione delle plusvalenze da superbonus, presto potrebbero essere dimezzati i termini temporali per non applicare l’imposta.

Plusvalenze superbonus, meno tasse per chi ha ristrutturato

Le plusvalenze superbonus hanno fermato il mercato immobiliare, si corre ai ripari con un emendamento che prevede meno tasse per chi ha ristrutturato. Sono in molti ad attendere novità che potrebbero portare anche ad azzerare l’imposta per molti proprietari.

La legge di Bilancio 2025 continua il suo percorso, entro le ore 16 dell’11 novembre devono essere presentati gli emendamenti, e sono tante le novità che rispetto alla prima bozza sembrano profilarsi.

Buone notizie anche per chi intende vendere un immobile sottoposto a ristrutturazione con le agevolazioni fiscali Superbonus, infatti potrebbero essere dimezzati tempi per l’applicazione delle plusvalenze, da 10 a 5 anni.

Ecco tutte le novità per chi teme le plusvalenze da superbonus e sta aspettando per vendere casa.

Meno tasse per chi ha ristrutturato casa con il superbonus, ecco perché

La senatrice Lavinia Mennuni (FdI) di Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento al decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio, lo stesso prevede che siano dimezzati i termini per l’applicazione della tassazione delle plusvalenze da Superbonus.

Si tratta di un correttivo introdotto al fine di dare sostegno al mercato immobiliare. La tassazione delle plusvalenze da Superbonus è stata introdotta con la legge di Bilancio 2024. Questa ha previsto l’applicazione di un’aliquota del 26% sulla plusvalenza determinata dall’esecuzione dei lavori Superbonus.
La tassazione trova applicazione indipendentemente dalla percentuale di fruizione dell’agevolazione, ad esempio 110% per i lavori effettuati al momento dell’introduzione del Superbonus, 90%, oppure 70%.

Si applica per le cessioni effettuate tra il momento della conclusione dei lavori e i 10 anni successivi ed è a carico del soggetto che ha beneficiato dell’agevolazione fiscale. Si tratta di un modo ideato dal Governo per recuperare delle somme in considerazione dell’aumento del debito pubblico causato proprio dal superbonus.

Nella circolare 13/E del 2024 dell’Agenzia delle Entrate sono stati forniti ulteriori chiarimenti, in particolare. È stato sottolineato che la plusvalenza in oggetto si applica solo alla prima cessione e non alle cessioni successive alla prima.

Cosa prevede l’emendamento alle plusvalenze da superbonus?

L’emendamento proposto dalla senatrice Lavinia Mennunni di Fratelli d’Italia prevede che siano dimezzati i termini temporali per l’applicazione della plusvalenza. L’emendamento nasce dalle critiche e pressioni ricevute dagli operatori del mercato immobiliare e in particolare la Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) che hanno fatto notare come il mercato sia fermo.

In realtà le difficoltà del mercato potrebbero essere il frutto di più fattori, infatti per oltre un anno i costanti aumenti del costo del denaro decisi dalla BCE hanno portato i tassi di interesse sul mutuo a crescere e quindi molti hanno preferito attendere prima di acquistare. La tassazione delle plusvalenze si aggiunge a questo ostacolo e tende a rendere le compravendite immobiliari difficili.

Ridurre la tassazione delle plusvalenze potrebbe sicuramente dare impulso al mercato ciò insieme alla riduzione dei tassi di interesse che diventa sempre più marcata.

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