Pnrr, saltano altri obiettivi: a quali progetti dovrà rinunciare l’Italia per ottenere la terza rata

Stefano Rizzuti

24 Aprile 2023 - 15:20

L’Italia rischia di dover rinviare (o cancellare) alcuni degli obiettivi del Pnrr da conseguire entro giugno per ottenere la terza rata da 19 miliardi: ecco quali, dagli asili nido all’idrogeno.

Pnrr, saltano altri obiettivi: a quali progetti dovrà rinunciare l’Italia per ottenere la terza rata

La trattativa con l’Ue per il Pnrr potrebbe riservare qualche sorpresa. Il negoziato sulla terza rata, da 19 miliardi di euro, è ancora aperto e potrebbe concludersi con qualche rinuncia o rinvio da parte dell’Italia. Dopo lo stralcio dei progetti per gli stadi di Firenze e Venezia, la discussione si concentrerà sui 27 obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno.

Di questi almeno quattro sono a rischio. Due, secondo quanto riporta la Repubblica, potrebbero slittare o essere ridimensionati: quelli sugli asili nido e sulle stazioni di rifornimento a idrogeno. E anche altri due rischiano un destino simile: il fondo impresa donne e le borse di studio per i corsi specifici di medicina generale.

Peraltro ci sono altri punti su cui prosegue la discussione, con l’Ue che si dice incerta: tra i nodi da affrontare ci sono la riforma delle concessioni portuali e gli interventi sulla rete del teleriscaldamento. Mercoledì ci sarà l’informativa del ministro con delega al Pnrr, Raffaele Fitto: sarà l’occasione per conoscere qualcosa in più sugli obiettivi per ottenere la terza rata. Poi, tra un paio di settimane, Fitto tornerà in Parlamento per la relazione semestrale sul Piano.

I progetti a rischio del Pnrr: gli asili nido

Tra gli obiettivi che più rischiano di slittare (se non peggio), c’è quello riguardante gli asili nido. Un po’ un paradosso in un periodo in cui si parla tanto di misure contro la denatalità e il governo annuncia importanti interventi sul tema. Restano due mesi o poco più per affidare tutti i lavori, ma le aggiudicazioni sono in ritardo.

Da molte parti d’Italia, considerando i ritardi a causa delle procedure complesse, si è deciso di fare affidamento su Invitalia: sono stati richiesti 362 interventi, ma sembra non bastare. Se salta il target di giugno diventerà molto difficile raggiungere l’obiettivo dei quasi 265mila nuovi posti attesi entro il 31 dicembre 2025. Nella migliore delle ipotesi, a questo punto, si ragiona su un rinvio della scadenza, magari a fine settembre.

Le stazioni di rifornimento a idrogeno

Un altro obiettivo in dubbio riguarda invece il ministero delle Infrastrutture: si tratta della sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale. Servirebbe raggiungere l’aggiudicazione degli appalti per lo sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno, seguendo le indicazioni della direttiva europea sull’infrastrutture per i combustibili alternativi. I progetti, intanto, scenderanno da 40 a 35 a causa della scarsa domanda.

Pnrr, a che punto sono gli obiettivi di giugno

A che punto è l’Italia con gli obiettivi da raggiungere per ottenere la terza rata del Pnrr? A marzo - si trattava di uno step intermedio - erano stati raggiunti 11 obiettivi su 12. Ora ne restano altri 15. Quattro di questi, come visto, sono già stati rimessi in discussione. Proprio per questo motivo dovrà continuare l’interlocuzione con Bruxelles per valutare eventuali modifiche e capire se la terza rata può arrivare in tempo rinviando, però, qualche obiettivo.

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