Putin e Lukashenko hanno accusato la Polonia di voler occupare parte di Bielorussia e Ucraina: cosa c’è di vero e come potrebbe cambiare la guerra se ciò accadesse.
Polonia e Bielorussia sono i due nuovi protagonisti di questa guerra che, dopo oltre 500 giorni e nel pieno di una controffensiva finora deludente, sembrerebbe essere sempre più sul punto di allargare drammaticamente i propri confini.
Di certo fino a questo momento non è che i due Paesi avessero svolto un ruolo secondario: a inizio guerra le truppe russe hanno puntato verso Kiev partendo proprio dalla vicina Bielorussia e la Polonia finora è stata sempre al fianco dell’Ucraina aiutandola sia accogliendo i profughi sia con forniture militari. Adesso però da attori secondari potrebbero ritagliarsi un ruolo da protagonisti e di certo questa non è una buona notizia.
Facendo un passo indietro e restando sempre in tema cinematografico, si può dire che il tentativo di golpe da parte del gruppo Wagner sia stato l’evento che ha messo in moto una trama il cui finale è ancora tutto da decifrare.
Come ben noto i mercenari alla fine hanno rinunciato a marciare su Mosca, trovando poi esilio in Bielorussia con Minsk che adesso, dopo aver ricevuto delle armi nucleari tattiche dalla Russia, ospita circa 10.000 combattenti del gruppo Wagner.
Piccolo particolare: la Bielorussia condivide oltre 400 chilometri di confine con la Polonia, punta di diamante a Oriente della Nato e da tempo indicato come uno di quei Paesi, insieme ai baltici, che sarebbero pronti anche a inviare proprie truppe per dare manforte all’Ucraina.
Nei giorni scorsi la notizia di una esercitazione militare a Brest - città bielorussa a soli 5 chilometri dal confine polacco - alla presenza anche dei miliziani del gruppo Wagner, ha provocato la dura reazione di Varsavia che a sua volta ha spedito altre due guarnigioni a sorvegliare la zona di frontiera.
La Polonia vuole occupare parte di Ucraina e Bielorussia?
Le accuse rivolte da Vladimir Putin alla Polonia vanno ricondotte di conseguenza in questo quadro generale; il presidente russo ha tirato in ballo niente di meno che Iosif Stalin tornando a parlare dopo decenni di Kresy Wschodnie , ovvero quei territori che fin dal secolo scorso dalle parti di Varsavia vengono identificati con parte del loro Paese.
Queste zone comprendono la parte più occidentale dell’Ucraina e della Bielorussia oltre a quella meridionale della Lituania; secondo Putin, la Polonia sarebbe pronta a formare una sorta di coalizione sotto l’egida della Nato - quindi con il disco verde da parte di Washington - per intervenire direttamente in questa guerra e riprendersi i territori.
“Se le forze polacche interverranno, ad esempio a L’vov o in altri territori d’Ucraina, ci rimarranno - ha spiegato Vladimir Putin -. E ci rimarranno per sempre”. Una tesi poi ripresa anche da Alexander Lukashenko, il presidente della Bielorussia: “La separazione dell’Ucraina occidentale, lo smembramento dell’Ucraina non può essere per noi una soluzione percorribile”.
La Polonia cambia la guerra?
Le parole di Putin e Lukashenko naturalmente vanno lette nell’ottica della propaganda bellica, con la Polonia che mai ha confermato - ma neanche smentito - la volontà di inviare proprie truppe in Ucraina.
Di recente Varsavia ha speso moltissimo per rifare il look al proprio esercito, inviando in Ucraina tutti i mezzi più datati sostituendoli poi con il meglio che l’industria militare potesse fornire, mentre non è un mistero come i polacchi sarebbero pronti a tutto pur di vedere cadere il grande nemico Vladimir Putin.
Se veramente la Polonia decidesse di muovere le proprie truppe, il nuovo scenario della guerra lo ha ipotizzato sempre Putin: una occupazione del territorio ucraino non sarebbe affare di Mosca, ma scatenare l’aggressione alla Bielorussia significherà aggredire la Russia. “A questo - ha proseguito il presidente russo - risponderemo con ogni mezzo a nostra disposizione”.
A infuocare ulteriormente il clima sono state le altre parole di Alexander Lukashenko, che ha dichiarato come il gruppo Wagner sia desideroso di attaccare la Polonia e di marciare fino a Varsavia. Una uscita che appare essere assai fantasiosa.
Stando ai due alleati, la guerra sarebbe sul punto di allargarsi alla Polonia ma, a gettare acqua sul fuoco, ci ha pensato il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba: “I tentativi di Putin di creare un cuneo tra Kiev e Varsavia sono futili quanto la sua fallimentare invasione dell’Ucraina. A differenza della Russia, la Polonia e l’Ucraina hanno imparato dalla storia e saranno sempre unite contro l’imperialismo russo e la mancanza di rispetto per il diritto internazionale”.
Del resto un coinvolgimento diretto della Polonia in questo conflitto ci porterebbe dritti verso una terza guerra mondiale visto che la Nato difficilmente resterebbe a guardare: mentre la Russia ha iniziato a usare i suoi missili più potenti per bombardare Odessa, da una anno e mezzo a questa parte la grande assente continuerebbe a essere una diplomazia degna di tal nome.
© RIPRODUZIONE RISERVATA