Portabici e portasci, molti sono illegali e a rischio multa

Nadia Pascale

6 Settembre 2024 - 13:14

Cambiano le norme per portabici e portasci, a rischio multe molti italiani. Ecco perché e come adeguarsi per evitare problemi.

Portabici e portasci, molti sono illegali e a rischio multa

Attenzione, portabici e portasci potrebbero essere non a norma, quindi illegali, molti italiani rischiano pesanti multe.

La passione per gli sci e per la bici potrebbe costare cara a molti italiani che ora rischiano multe. La vicenda è in corso da un anno e rischia di cogliere impreparati molti italiani.
Due circolari del Ministero del Turismo prevedono, infatti, limiti e requisiti particolari per installare portasci e portabici sull’auto. Molti dei prodotti attualmente in vendita non rispettano però tali condizioni e di conseguenza tanti italiani potrebbero incorrere in multe.
Ecco chi rischia multe per portabici e portasci.

Perché gli automobilisti rischiano multe per portabici e portasci?

Nel 2023 il Ministero dei trasporti (Mit) emana due circolari: n. 25981 e n. 30187 queste modificano le caratteristiche e le modalità di installazione di portabici e portasci. Le due circolari fissano dei limiti alle dimensioni di portabici e portasci.
I nuovi limiti sono:

  • lunghezza non maggiore di 1,20 metri;
  • larghezza non maggiore di quella della macchina, con il limite massimo di 2,35 metri;
  • altezza non maggiore di 2,50 metri.

La normativa prevede, inoltre, che nel caso in cui il portabici o portasci copra parzialmente targa e fanali, l’automobilista debba recarsi alla Motorizzazione civile per il collaudo.

Naturalmente per gli automobilisti che non rispettano questa serie di condizioni, le circolari prevedono multe.
Le aziende produttrici propongono ricorso e il Consiglio di Stato decide di sospendere l’efficacia di tali circolari, rimettendo quindi in vigore la vecchia disciplina, ma si tratta, appunto, solo di una sospensione. Gli atti sono inviati al Tar del Lazio che deve definitivamente decidere.

Quali sono i punti controversi della disciplina per installazione portabici e portasci?

Il primo punto controverso della nuova disciplina riguarda la larghezza del portabici a sbalzo che non può essere superiore rispetto a quella della macchina, ma questo renderebbe impossibile installare il portabici nella maggior parte dei veicoli perché una normale bici da adulto è lunga circa 1,90 metri, ma la maggior parte delle autovetture è più stretta anche avendo in considerazione che i retrovisori esterni non si considerano nella sagoma del veicolo.

Altro punto controverso riguarda il collaudo che in base alla circolare dovrebbe interessare solo i casi in cui sia oscurata parte della targa o dei fanali, ma nella pratica, considerata la posizione della targa e delle luci, la posizione del gancio traino e la forma dei portabici da montare sul gancio traino, è concretamente impossibile che luci e targa non vengano oscurate, anche solo in parte. Anche i portabici da portellone, nella maggior parte dei casi oscurano le luci e perciò richiederebbero la visita alla MCTC.

Il collaudo viene considerato una pratica inutile e un aggravio di spese per i cittadini.

Si ritiene, infatti, che bastino le norme attualmente in vigore nel Codice della strada che rendono obbligatorio rendere visibile targa e fanaleria, senza necessità però di collaudo: in base alla normativa generale vigente i controlli in merito alla visibilità di targhe e fanaleria possono essere effettuati dalle forze dell’ordine.

Quando arrivano le multe per portabici e portasci?

Nonostante quest’ordine di ragioni, il Tar del Lazio ha di fatto bocciato le tesi delle imprese costruttrici e quindi ha riabilitato le due circolari prima viste. Ne consegue che per i soggetti che hanno portabici e portasci a sbalzo e che non rispettano le caratteristiche prima delineate, sono possibili multe.

Nella sentenza del Tar del Lazio si afferma “Gli adempimenti amministrativi previsti dal codice della strada e contemplati dalle impugnate circolari non si appalesano sproporzionati, in quanto funzionali a salvaguardare la sicurezza del traffico veicolare”.

Inoltre, si ribadisce che i portabici “non risultano funzionali al trasporto di mezzi strettamente necessari a garantire la libertà di movimento, in quanto gli sci e le biciclette non costituiscono mezzi di circolazione indispensabili per la generalità dei cittadini”.

I produttori però contestano anche tale interpretazione in quanto la bicicletta è a tutti gli effetti un mezzo di circolazione come riconosciuto dalle Legge 2/2018.
I produttori hanno già reso noto l’intenzione di proporre appello al Consiglio di Stato.

Nel frattempo il Mit ancora non ha tolto la sospensiva alle due circolari prima citate e di conseguenza, anche se non si sa fino a quando, per ora non ci sono multe per gli automobilisti che montano i supporti non in linea con le caratteristiche delle circolari.

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