Con le notizie in arrivo dal fronte sanitario sempre in primo piano, quella corrente è la settimana delle banche centrali. Mentre il rendimento del nostro portafoglio è stabile di poco sotto gli 80 punti percentuali, investiamo sulle azioni Banco BPM.
Quando l’ondata di vendite innescata da Omicron sembrerebbe essersi arrestata, il focus degli operatori nel corso di questa settimana è destinato ad essere monopolizzato dalle indicazioni in arrivo dai meeting di praticamente tutte le maggiori banche centrali.
Cancellata l’operazione sul Ftse Mib, per due settimane non è stato toccato il livello di ingresso, siamo in attesa che entri, ma le speranze sono poche, quella sulle azioni azioni Nexi (che non è divenuta operativa per soli 15 centesimi).
In entrambi i casi si tratta di operazioni che avrebbero sicuramente accresciuto, visto l’andamento dei due sottostanti, il rendimento del nostro portafoglio.
Questa settimana vogliamo puntare al rialzo su un titolo che in passato ci ha portato risultati altalenanti (+36 e -28%): le azioni Banco BPM.
Portafoglio di investimento: la situazione generale
L’ultima settimana prima delle festività natalizie si preannuncia particolarmente interessante poichè sono in calendario i meeting di praticamente tutte le maggiori banche centrali del pianeta. A dare il la ci penserà la più importante di tutte: la Federal Reserve.
A dispetto dalla variante Omicron (al momento non abbiamo informazioni sufficienti per valutarne l’impatto anche se sembrerebbe che gli investitori abbiano reagito in modo eccessiva), la banca guidata da Jerome Powell dovrebbe accelerare il ritiro degli stimoli straordinari.
Questo anche e soprattutto alla luce dei numeri relativi la crescita dei prezzi, passata tra ottobre e novembre dal 6,2 al 6,8 per cento, il livello maggiore dal giugno 1982 (quando alla Casa Bianca c’era un certo Ronald Reagan). In primo piano ci sono le quotazioni dei prodotti energetici, saliti in un anno del 33,3% (+58,1% per il carburante auto).
Si tratta di indicazioni che finiscono per sommarsi e per rafforzare l’abbandono del termine «transitorio», finora utilizzato dalla Fed per indicare l’incremento prezzi al consumo. Nel complesso, ci attendiamo un accelerazione del “tapering” che porti alla fine dello shopping a marzo 2022 (con il primo incremento dei tassi a maggio 2022 ed almeno un secondo intervento nella seconda parte dell’anno).
Ma, come detto, la Fed non sarà l’unica banca a riunire il board: riflettori puntati anche sulla Bank of England e sulla Banca Centrale Europea. Dopo aver spiazzato tutti confermando il tasso benchmark nella riunione di novembre, l’istituto londinese potrebbe decidere di intervenire, anche se ora a complicare il quadro c’è Omicron.
Stessa cosa si può dire della BCE che, nonostante prezzi al consumo da record a novembre, +4,9% (il dato “core” in 30 giorni è passato dal 2 al 2,6%), si trova nuovamente a dover fare i conti con chiusure e restrizioni. Come già fatto in passato, la BCE targata CL potrebbe decidere di rimandare qualsiasi intervento fino a che l’outlook non sarà più chiaro.
Giovedì sarà anche la volta della Swiss National Bank, che dovrebbe confermare il mantra dell’elevata valutazione del franco, e della Norges Bank, che da programma dovrebbe alzare i tassi di 25pb (ma potrebbe anche rimandare la stretta). A chiudere la settimana ci penserà la Bank of Japan, dalla quale non sono attese novità.
Portafoglio del Martedì: rendimento stabile, investiamo su Banco BPM
Nell’ultima settimana, il rendimento del nostro portafoglio di investimento si è confermato sotto quota 80%.
Ci troviamo costretti a cancellare l’investimento sul paniere principale di Piazza Affari, il Ftse Mib (da sempre, dopo due settimane, un investimento che non raggiunge il punto di ingresso viene cancellato), e la sensazione è che nel prossimo numero la stessa sorte toccherà a quello sulle azioni Nexi, che qualche giorno fa non è entrato per soli 15 centesimi.
Indice Ftse Mib, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Azioni Nexi, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Questa settimana, per la terza volta nell’edizione 2021 del Portafoglio del Martedì, vogliamo inserire un deal sulle azioni Banco BPM.
Sceso sotto la media mobile a 200 giorni nell’ultima settimana di novembre, il titolo BAMI, dopo un minimo a 2,42 euro (livello minore da maggio) ha iniziato una lenta risalita che nel corso della scorsa ottava lo ha portato a ritestare la MM200.
Azioni Banco BPM, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Grazie al supporto della trendline ottenuta dai lows del 26 novembre e del 2 dicembre, le azioni Banco BPM nelle prossime sedute potrebbero riportarsi al di sopra di questo importante livello.
Su queste basi, ed utilizzando un Turbo Open End di UniCredit su Banco BPM (ISIN DE000HV8B1C0, leva a 5,77 e Knock Out a 2,217966 euro) intendiamo aprire una posizione “long” con ingresso a 2,6 euro e target a 2,8 euro (+7,69%). Lo stop loss sarà fissato a 2,3 euro (-11,5%).
I prodotti inseriti e le rispettive leve sono stati selezionati alle 11:00 del 14 dicembre 2021. Le strategie si considerano valide se i prezzi toccano il punto di entrata prima del take profit o dello stop loss.
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