Ne la guerra commerciale fra Usa e Cina ne il ridimensionamento delle previsioni di crescita della Commissione Ue sull’Italia hanno convinto gli investitori ad incrementare gli short sulle azioni di Borsa Italiana
Nonostante la settimana particolarmente difficile del FTSE Mib i fondi istituzionali hanno diminuito le posizioni ribassiste sui titoli quotati a Piazza Affari.
Ne la guerra commerciale fra Usa e Cina ne il ridimensionamento delle previsioni di crescita della Commissione Ue sull’Italia hanno convinto gli investitori ad incrementare gli short sulle azioni di Borsa Italiana. Anzi, dalle rilevazioni giornaliere della Consob di questa settimana è emerso che le posizioni nette corte dei fondi istituzionali su Piazza Affari sono diminuite.
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 10/05/2019
Da come si può vedere in questo istogramma, i fondi hanno diminuito l’esposizione corta su molti titoli italiani, in particolare su Fincantieri, Hera e UBI Banca. Per queste tre società, la quota di ribassi dei fondi è scesa rispettivamente dello 0,65%, dello 0,50% e dello 0,49% del capitale sociale. Va meno bene la situazione su Prysmian, dove gli hedge funds hanno aumentato la loro pressione al 4,13% del capitale dell’azienda.
Interessante osservare come anche su Banco BPM si sia ridotta l’esposizione corta (nello specifico dello 0,40% del capitale sociale), a dispetto dei crolli dovuti alla pubblicazione dei conti (per approfondire).
Il quadro generale a Piazza Affari
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 10/05/2019
In generale, il podio delle tre società maggiormente vendute dai fondi non cambia: con UBI Banca in testa e a seguire Azimut e Banco BPM, dove le scommesse ribassiste degli istituzionali pesano rispettivamente sul 5,55%, 5,28% e 5,12% del capitale sociale di tali quotate.
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