L’indice del dollaro ferma il rally e la coppia EUR/USD recupera riportandosi a quota 1,16. Perché il biglietto verde è in pausa dopo aver toccato i massimi. Il focus è su Fed e inflazione.
Il dollaro ha toccato il suo minimo questa settimana, prendendosi una pausa dal rally che lo aveva portato a un massimo di un anno.
L’indice del biglietto verde, che misura la valuta contro un paniere di sei monete nazionali, è sceso sotto 94 per la prima volta in sette giorni.
La coppia EUR/USD scambia a 1,16, ma la ripresa della moneta unica è alimentata più dalla pressione di vendita che sul biglietto verde piuttosto che dalla rinnovata forza dell’euro.
Il dollaro perde slancio, quanto durerà?
Giovedì 14 ottobre, il dollaro è sceso contro le valute ad alto rendimento, ma è avanzato rispetto allo yen nei primi scambi europei.
A inquadrare questo temporaneo deprezzamento del biglietto verde ci sono gli ultimi dati ed eventi USA.
Il tasso di inflazione degli Stati Uniti ha raggiunto un nuovo massimo di 13 anni del 5,3% a settembre, mentre l’inflazione di base è rimasta al 4,0% grazie solo a un forte calo delle tariffe aeree.
I verbali dell’ultima riunione politica della Fed, rilasciati mercoledì 13 ottobre, hanno consolidato le aspettative che la banca centrale annuncerà l’inizio del ritiro dello stimolo il mese prossimo.
L’EUR/USD viene scambiato sopra 1,1600 nella mattiata di giovedì. Con il rendimento del T-bond USA di riferimento a 10 anni che è sceso, il biglietto verde ha faticato a trovare la domanda e già mercoledì l’EUR/USD ha guadagnato quasi 70 pips su base giornaliera.
Secondo gli analisti, con il rendimento dei T-bond statunitensi a 10 anni al di sopra della soglia critica dell’1,5% il dollaro potrebbe riacquistare forza e limitare il rialzo dell’EUR/USD. Viceversa, con un Treasury che rende mene potrebbero evidenziarsi nuove svendite sul biglietto verde.
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