Prestito vitalizio ipotecario: conviene? Come funziona, vantaggi e svantaggi

Anna Maria D’Andrea

19/07/2018

Come funziona il prestito vitalizio ipotecario, chi può richiederlo e quali sono vantaggi e svantaggi? Nella guida del Notariato tutte le istruzioni per capire quando e se conviene.

Prestito vitalizio ipotecario: conviene? Come funziona, vantaggi e svantaggi

Come funziona il prestito vitalizio ipotecario, chi può richiederlo e quali sono le condizioni di questa particolare tipologia di finanziamento?

A spiegarlo è il Consiglio Nazionale del Notariato che, con un utile vademecum di luglio 2018 al prestito per gli over 60, analizza vantaggi, svantaggi, quando conviene e a cosa stare attenti.

Il prestito vitalizio ipotecario è stato recentemente oggetto di modifiche: con il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 22 dicembre 2015, n. 226 è stato abbassato il requisito anagrafico per richiederlo e pertanto possono beneficiarne i proprietari di una casa che hanno compiuto i 60 anni e non più soltanto al compimento del 65 esimo anno d’età.

Il prestito vitalizio ipotecario, già rinominato mutuo eterno, è in buona sostanza un finanziamento che ogni proprietario di casa che ha compiuto i 60 anni d’età può richiedere ad una banca o ad un intermediario finanziario autorizzando l’ipoteca della propria casa, potendo tuttavia continuare ad abitarvi.

Questa particolare forma di prestito, rivolta ai possessori di casa con almeno 60 anni d’età non prevede il pagamento di nessuna rata; i richiedenti potranno accedere ad un importo massimo di 350 mila euro che sarà rimborsato alla banca ex-post, ovvero dopo la morte del soggetto richiedente e sottoscrittore.

Le banche, tuttavia, non sono dei benefattori e la somma erogata a titolo di prestito vitalizio ipotecario prima o poi sarà richiesta indietro.

Al momento della morte del richiedente la banca o l’istituto finanziario che ha erogato il prestito procederà con la vendita della casa per incassare la somma erogata.

Detta così il prestito vitalizio ipotecario sembra essere una valida opportunità per chi, arrivato a 60 anni d’età, ha voglia di trascorrere il resto della propria vita in tranquillità e senza alcun tipo di problema economico.

Proprio per questo la domanda che bisogna farsi, prima di richiederlo è: conviene davvero il prestito vitalizio ipotecario e quali sono i rischi a cui si va incontro?

Di seguito proveremo a rispondere a queste domande, cercando inoltre di capire meglio come funziona, cos’è e quanto conviene il prestito vitalizio ipotecario.

Prestito vitalizio ipotecario: conviene? Come funziona, vantaggi e svantaggi

Come abbiamo già sottolineato, il prestito vitalizio ipotecario è una particolare forma di finanziamento che è rivolta esclusivamente ai proprietari di una casa non ipotecata e che abbiano compiuto almeno 60 anni d’età.

Un prestito per il quale, a differenza della norma, non è previsto il pagamento di rate e che non è soggetto ad interessi e che può variare nell’importo sulla base del valore della propria casa e dell’età del richiedente.

Come funziona il prestito vitalizio ipotecario non è difficile da comprendere: sulla base del valore del proprio immobile e l’età del richiedente la banca decide l’importo della somma che verrà erogata che, in ogni caso, non potrà superare i 350 mila euro.

L’importo del prestito sarà direttamente collegato all’età del richiedente: maggiore l’età, maggiore la somma del prestito vitalizio ipotecario.

Il prestito, di cui il beneficiario potrà disporre come meglio credere, sarà estinto ex-post, ovvero alla morte del richiedente, attraverso la vendita dell’immobile oggetto di ipoteca oppure tramite il pagamento dell’importo da parte degli eredi.

Un’utile guida riassuntiva è quella del Notariato

Prestito vitalizio ipotecario - guida del Notariato
Consulta la guida del Consiglio Nazionale del Notariato pubblicata il 18 luglio 2018

, che di seguito si allega prima di analizzare punto per punto quali sono le regole del PVI:

Prestito vitalizio ipotecario - guida del Notariato
Consulta la guida del Consiglio Nazionale del Notariato pubblicata il 18 luglio 2018

Prestito vitalizio ipotecario: come funziona? Rimborso dopo la morte del richiedente

Il prestito vitalizio ipotecario dovrà essere restituito alla banca esclusivamente dopo la morte del richiedente: gli eredi, che diventeranno titolari dei diritti di godimento della casa, diventeranno parallelamente titolari del debito e potranno scegliere di agire in due modi:

  • pagare il debito per evitare la vendita dell’immobile da parte della banca;
  • lasciare alla banca il diritto di vendere l’immobile per recuperare la somma erogata.

L’eventuale somma in eccesso che la banca dovesse ricavare a seguito della vendita della casa verrebbe erogata nei confronti degli eredi.

In sostanza quel che fa la banca è esclusivamente rivendere la casa di modo da recuperare la somma erogata a titolo di prestito vitalizio ipotecario.

I finanziamenti possono essere erogati solo ai proprietari di immobili a destinazione residenziale, classificati come tali anche sotto il profilo catastale. Il beneficiario del prestito vitalizio ipotecario può in ogni momento liberare il proprio immobile dall’ipoteca, saldando il proprio debito con la banca erogatrice del prestito.

La stessa decisione può essere assunta anche dagli eredi alla sua morte, così da mantenere la proprietà dell’immobile.

Prestito vitalizio ipotecario: conviene? Ecco punti critici e i vantaggi. Rimborso dopo la morte del richiedente

La domanda che si pongono in molti è se conviene il prestito vitalizio ipotecario. Senza dubbio, ora che l’età minima per l’accesso al prestito è di 60 anni, il tempo per il quale è possibile usufruire del finanziamento è maggiore, sempre se si inoltri richiesta pochi anni dopo aver compiuto i 60 anni.

Bisogna in ogni caso sottolineare come l’importo complessivo del prestito vitalizio ipotecario sia influenzato non soltanto dal valore della casa che verrà ipotecata ma anche in base all’età del richiedente: normalmente la banca potrebbe finanziare una somma pari al 10% del valore dell’immobile per i sessantenni, 20% per i settantenni, 40% per gli ottantenni, e fino al 50% per i novantenni.

Il prestito vitalizio ipotecario si estingue con la morte del debitore attraverso la vendita dell’immobile da parte della banca o istituto che ha erogato il prestito.

Il prestito vitalizio ipotecario conviene quando il prezzo di vendita è superiore al debito? Ovviamente se al momento della vendita della casa il prezzo sarà superiore al debito che il beneficiario del prestito ha con la banca, la parte restante sarà incassata dagli eredi del proprietario.

Il prestito vitalizio ipotecario conviene se il debito è superiore al prezzo di vendita della casa? In caso la vendita dell’immobile non riesca a coprire il debito con la banca, gli eredi non sono dovuti per contratto a divenire debitori della banca, non dovendo alcuna somma che copra la differenza.

La proprietà dell’immobile non passa alla banca la quale ottiene il solo diritto di vendita dell’immobile ad estinzione del proprio credito, acquisendo soltanto la nuda proprietà della casa e lasciando la possibilità a colui che ha ottenuto il vitalizio di continuare ad abitare nell’immobile.

Prestito vitalizio ipotecario: le imposte continuano a gravare sul proprietario

All’atto di richiesta di prestito vitalizio ipotecario, la proprietà non viene trasferita alla banca, costringendo il proprietario dell’abitazione ipotecata - per ricevere il prestito vitalizio - a continuare in ogni caso a pagare le imposte patrimoniali sul possesso (Imu ed eventualmente Tasi) e la tassa rifiuti (Tari), oltre eventualmente a quelle sul reddito fondiario, se dovute (Irpef sulle abitazioni non locate).

Tutte le imposte patrimoniali e quelle sul reddito fondiario vengono pagate da colui che conserva il possesso e l’uso dell’abitazione.

Le imposte sulla compravendita vengono pagate invece dall’acquirente e sono commisurate alla quota parte del valore catastale riferibile al diritto di nuda proprietà.

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