Matteo Renzi ha annunciato l’avvio della federazione tra Italia Viva e Azione, che per lui diventerà il primo partito, spiegando anche quando potrebbe cadere il governo Meloni.
A Matteo Renzi di sicuro non manca l’ambizione. Dopo l’addio al Partito Democratico con la nascita di Italia Viva si era dato come obiettivo minimo la “doppia cifra”, con i primi risultati alle elezioni regionali 2020 che però sono stati più vicini allo zero virgola.
Quando i sondaggi lo davano sotto la soglia di sbarramento del 3%, ecco che poco prima delle elezioni politiche dello scorso 25 settembre è arrivata la classica manna dal cielo: la rottura tra Carlo Calenda e il Pd con la conseguente nascita del terzo polo.
Il risultato è stato buono: un 7,8% a livello nazionale che ha consentito ad Azione e Italia Viva di portare in Parlamento un manipolo di deputati e senatori, in pratica tutti i big dei due partiti Renzi e Calenda compresi.
Come ha preso il via la legislatura subito c’è stato un colpo di teatro al Senato, con l’elezione a presidente di Ignazio La Russa grazie a una ventina di voti dell’opposizione; anche se gli autori dell’aiutino a Fratelli d’Italia sono ancora ignoti, tutti i sospetti fin da subito sono ricaduti sui renziani.
Poi ci sono stati gli ammiccamenti a Giorgia Meloni, tanto che Matteo Renzi e Carlo Calenda più volte hanno dovuto ribadire che non è loro intenzione fare da stampella al governo in caso di una fuoriuscita da parte di Forza Italia.
Insomma, chi dava per finito Renzi si starebbe già ricredendo visto che l’ex presidente del Consiglio anche in questa legislatura sembrerebbe ambire a un ruolo di primo piano, specie se dovesse avverarsi la sua previsione sulla durata del governo Meloni.
Renzi, Italia Viva e il governo Meloni
In occasione dell’assemblea di Italia Viva che si è tenuta a Milano, Matteo Renzi ha tracciato quella che sarebbe la via del suo partito: salvo sorprese, il 2023 dovrebbe essere l’anno di una federazione con Azione.
Un simposio che secondo l’ex sindaco di Firenze porterà la federazione Iv-Azione a essere “il primo partito alle elezioni europee” del 2024, un obiettivo di certo non scontato visto che al momento i sondaggi danno Fratelli d’Italia al 30% e il terzo polo all’8%.
Le europee del 2024 però per Matteo Renzi non sarebbero solo il momento dell’exploit di Italia Viva e Azione, ma anche quello che segnerà la fine della corsa del governo Meloni che potrebbe non durare oltre quella data.
Previsioni a parte, quello che sembrerebbe emergere dalle parole di Renzi è che l’ex segretario del Pd in questa legislatura non parrebbe volersi accontentare del ruolo di “senatore semplice”, nella speranza magari di nuove larghe intese in caso di una fine anzitempo del governo Meloni. Niente male per chi un anno fa sembrava vedere come un miraggio l’asticella del 3%.
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