Wall Street, previsioni 2019: sarà peggio del 1929?

Le previsioni 2019 su Wall Street non smettono di rincorrersi.

A parlare è stato poco tempo fa Ron Paul, politico statunitense del partito repubblicano, secondo cui le più recenti flessioni del mercato azionario USA potrebbero essere soltanto i sintomi iniziali di un crollo più imponente.

A metà dicembre, hanno fatto notare numerosi osservatori, Wall Street è entrata ufficialmente in fase di correzione per la prima volta negli ultimi 2 anni. Eppure, nei prossimi 12 mesi, le cose non andranno meglio secondo le previsioni dell’ex candidato alla presidenza.

Wall Street, previsioni 2019: sarà peggio del 1929?

“Nel momento in cui questa volatilità dimostrerà di non essere solo una pausa nel mercato rialzista, allora gli investitori correranno verso le uscite”,

ha tuonato Paul aggiungendo che la prossima crisi di Wall Street potrebbe rivelarsi persino peggiore di quella del 1929, anno in cui il mercato ha bruciato il 90%.

Diversi gli elementi che hanno imposto al repubblicano la formulazione di previsioni 2019 così pessimistiche. Tra questi come non annoverare la guerra commerciale tra USA e Cina.

“Non sono così ottimista da credere che all’improvviso elimineremo il problema dei dazi. Credo che esso rimarrà.”

Anche la fine delle politiche monetarie espansive ha pesato sulle previsioni 2019 di Paul che ha definito il Quantitative Easing della Federal Reserve come la più grande bolla della storia dell’umanità.

“La cosa importante è capire la causa del problema, cioè che la Fed sta facendo salire il debito e sta permettendo ai politici di spendere i soldi”,

ha affermato.

Insomma, le sue previsioni 2019 su Wall Street hanno parlato chiaro. L’ipotesi di una nuova recessione non è da escludere ma, se le autorità (tra cui le banche centrali) impareranno dagli errori del passato, essa non durerà così a lungo come la precedente.