Effetto dazi Trump su Wall Street: anche gli analisti più bullish si rimettono al tavolo a rifare i conti. Il nuovo target price dello S&P 500.
Il panico che ha investito Wall Street nelle ultime settimane successivo alla notizia dei dazi contro tutto il mondo decisi dal presidente americano Donald Trump ha messo a dura prova anche l’ottimismo degli analisti più bullish sul trend dell’azionario made in USA, che si sono ritrovati costretti a rifare un po’ di conti.
Tra questi, si sono rimessi al lavoro gli strategist di Deutsche Bank AG guidati da Bankim Chadha, tra i più bullish sul trend della borsa americana, che hanno preso la decisione di varare una maxi sforbiciata al target price di fine anno dello S&P 500 che avevano precedentemente annunciato.
S&P 500, maxi taglio al target price dagli strategist di Deutsche Bank
Gli esperti, riporta Bloomberg ricordando come la loro view fosse tra le più alte sfornate sul listino benchmark di Wall Street, hanno tagliato il target price dell’indice di ben il 12%, a 6.150 punti, rispetto ai 5.380 punti circa attuali attorno a cui lo SPX viaggia.
Si tratta tuttora, come si può notare, di un target decisamente ambizioso, che implica la prospettiva di un rally pari a +14% rispetto al valore a cui lo S&P 500 ha chiuso la sessione di ieri, mercoledì 23 aprile 2025.
Detto questo, considerato il forte scivolone della borsa USA nelle sessioni che si sono succedute a partire dal Liberation Day del 2 aprile 2025, giorno in cui il presidente americano Donald Trump ha fatto il grande annuncio dei dazi, poi messi in pausa, ma comunque stabiliti - con tanto di incognita su quelle che saranno le trattative tra gli Stati Uniti e i singoli partner commerciali colpiti dalle tariffe - il valore prospettato significa che gli strategist di Deutsche Bank stimano che l’indice, con quel margine di rialzo, non farà altro che recuperare le perdite sofferte dai massimi testati nel mese di febbraio. Nulla di più, come emerge anche dal grafico.

Con dazi Trump sforbiciate anche le previsioni sull’EPS
Il team di Chadha ha annunciato di stimare per l’EPS (utile per azione) delle società quotate sullo S&P 500 una flessione degli utili, in media, del 5%, rispetto al ritmo di crescita pari a +8% previsto dal consensus degli analisti.
La spiegazione data è stata la seguente: “Con il potenziale grande impatto dei dazi annunciati, che probabilmente si abbatterà in modo sproporzionato sulle aziende americane, riduciamo le nostre attese sull’EPS (earning per share, utile per azione) dai precedenti 282 dollari a quota $240 ”.
Gli strategist hanno aggiunto di ritenere che le previsioni sugli utili formulate dal consensus, in un contesto dominato da tanta incertezza, siano a rischio di soffrire ulteriori downgrade.
Sebbene gli indici azionari americani siano riusciti a recuperare terreno rispetto ai minimi a cui sono precipitati quando sono stati attaccati dalla raffica di sell successiva all’annuncio dei dazi - con l’indice Dow Jones arrivato a precipitare fino a più di 2.000 punti e lo S&P 500 e il Nasdaq Composite affondati di oltre il 10% nell’arco di sole quattro sedute - il bilancio dei tre listini principali di Wall Street rimane decisamente negativo, così come rimane in profondo rosso il trend del dollaro USA, bastonato da ripetuti smobilizzi che si sono tradotti in una vera e propria fuga dal biglietto verde.
Lo S&P 500 viaggia a un valore in perdita di quasi il 9% dall’inizio del 2025, mentre il Bloomberg Dollar Index ha ceduto il 6,5% YTD.
Nel breve termine, gli strategist di Deutsche Bank prevedono che l’indice S&P 500 oscillerà all’interno di un range compreso tra 4.600 e 5.600 punti.
Affinché a Wall Street possano emergere segnali di miglioramento, secondo gli esperti, è necessario che l’amministrazione di Donald Trump rinunci alla politica commerciale incentrata sui dazi appena annunciata.
Gli strategist della banca tedesca non escludono lo scenario di un dietrofront di Trump dalle tariffe, citando la possibilità che la Casa Bianca diventi più morbida sui dazi, a causa delle possibili pressioni a cui potrebbe essere sottoposta in caso di deterioramento dei fondamentali economici USA.
Tuttavia, è stato l’avvertimento, più tempo Trump impiegherà a recepire il messaggio, maggiori saranno i segnali di recessione che, secondo Deutsche Bank, inizieranno a manifestarsi nell’economia degli States.
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