Il prezzo del petrolio sotto la lente: quando riuscirà a riportarsi sui livelli pre-coronavirus?
Il prezzo del petrolio è stato uno dei protagonisti indiscussi del primo trimestre del 2020.
Dall’inizio dell’anno, infatti, le quotazioni di WTI e Brent si sono rese artefici di profonde oscillazioni che, a volte, hanno persino lasciato senza parole.
Come ormai noto, a pesare sul prezzo del petrolio sono stati i timori riguardanti il coronavirus, che ha messo con le spalle al muro la domanda, sbilanciando eccessivamente il mercato in favore dell’offerta. Alla luce delle performance osservate viene dunque spontaneo chiedersi quanto ancora durerà questa situazione e quando potremo finalmente parlare di quotazioni fuori pericolo.
Prezzo del petrolio: quando finirà la debolezza?
Sul prossimo andamento del prezzo del petrolio si sono espressi gli analisti di ANZ Bank, che hanno ribadito come le quotazioni siano state fortemente abbattute dai timori legati alla domanda, crollata (secondo le stime) di circa 20 milioni di barili al giorno.
Una situazione già drammatica, sulla quale hanno poi iniziato a pesare anche le preoccupazioni riguardanti la guerra tra Arabia Saudita e Russia. Secondo gli esperti citati, il contesto imporrà progressivamente di ridurre l’offerta ma non sarà facile.
“Ci aspettiamo che i prezzi rimarranno bassi ancora a lungo”,
hanno dichiarato qualche giorno fa gli analisti.
Molto dipenderà dall’OPEC+, che con tutta probabilità lunedì cercherà di trovare un nuovo accordo sulla produzione dopo le forti oscillazioni degli ultimi giorni. Per Citigroup e Goldman Sachs, qualsiasi tipo di intesa fornirà un supporto momentaneo ma si rivelerà comunque troppo piccola e insufficiente a bilanciare le perdite della domanda.
Molto probabilmente la volatilità continuerà a fare da padrona fino a che l’emergenza coronavirus non sarà ufficialmente alle spalle. Tra alti e bassi, il prezzo del petrolio verrà monitorato con attenzione ancora a lungo.
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