Petrolio risale grazie alle dichiarazioni OPEC+, ma non solo

C. G.

20 Maggio 2019 - 09:11

Il prezzo del petrolio risale grazie all’OPEC+, ma le dichiarazioni del cartello non sono state le sole a sostenere le quotazioni di Brent e WTI

Petrolio risale grazie alle dichiarazioni OPEC+, ma non solo

Il prezzo del petrolio è tornato a salire grazie alle ultime dichiarazioni dell’OPEC+.

Sia la quotazione del WTI che quella del Brent hanno registrato progressioni superiori al singolo punto percentuale nelle prime ore del mattino.

Nelle ultime settimane il prezzo del petrolio ha attirato su di sé l’attenzione del mondo intero: le oscillazioni dell’oro nero hanno trovato ragion d’essere non soltanto nei tradizionali dati sullo stato delle scorte, ma anche e soprattutto nelle tensioni mediorientali.

Oggi, però, a sostenere il rally delle quotazioni di WTI e Brent ci ha pensato l’OPEC+, gruppo costituito dai membri del Cartello e da qualche alleato dello stesso.

Prezzo del petrolio sale: cosa ha detto OPEC+

A parlare qualche ora fa è stato il ministro saudita Khalid al-Falih, secondo cui tra i membri dell’OPEC e tra i Paesi produttori alleati del Cartello sarebbe prevalsa l’idea di continuare a far scendere le scorte come fatto fino ad ora.

Per il ministro degli Emirati Arabi Suhail al-Mazrouei, invece, allentare la presa sui tagli all’output non sarà la scelta più adeguata.

La view dell’OPEC+ è sembrata chiara e ha imposto al prezzo del petrolio di riportarsi sui massimi di diverse settimane: i tagli che hanno aiutato il recupero delle quotazioni (-1,2 milioni di barili al giorno per sei mesi a partire dal 1° gennaio 2019) non verranno per il momento revocati.

Le tensioni in Iran

Le ultime dichiarazioni dell’OPEC sono giunte in un momento decisamente delicato per il prezzo del petrolio, ancora alle prese con le tensioni in Medio Oriente. Nella giornata di ieri, domenica 19 maggio, Donald Trump si è scagliando contro Teheran affermando:

“Se l’Iran vuole combattere sarà la sua fine. Che non minacci più gli Stati Uniti d’America!”

Il tutto dopo le tensioni della scorsa settimana, esplose con l’attacco a due petroliere saudite nel Golfo.

I dati USA

Anche i dati provenienti dagli Stati Uniti hanno sostenuto l’avanzata delle quotazioni. Secondo le ultime rilevazioni, l’attività di perforazione è diminuita per la seconda settimana consecutiva. Il tutto mentre le società operanti nel settore hanno tagliato l piattaforme ai minimi di marzo 2018.

Al momento in cui si scrive, il prezzo del petrolio Brent sta reagendo all’OPEC e alle rilevazioni più recenti con un rialzo dell’1,13% su quota $63,4, mentre la quotazione del WTI sta salendo dell’1,23$ su quota $73,1.

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