Primarie elezioni Stati Uniti 2020: chi sono i candidati in corsa per i Democratici e i Repubblicani, il sistema di voto, i risultati e il calendario delle varie votazioni per scegliere chi si contenderà la Casa Bianca il prossimo 3 novembre.
Entrano nel vivo le primarie elezioni Usa 2020, ma l’emergenza coronavirus ormai alta anche Oltreoceano sta condizionando il voto tanto che in Ohio si è deciso di non aprire le urne rimandando la consultazione.
Coronavirus a parte, sia i Repubblicani che i Democratici si stanno affidando alle consuete primarie per scegliere il loro candidato presidente. Se nel primo caso Donald Trump non sembrerebbe avere rivali, dall’altra parte dopo la gran ressa di candidati ora sembrerebbe essere una corsa a due.
Donald Trump infatti ha finora ha lasciato un solo delegato su 930 ai suoi avversari, mentre per quanto riguarda i Democratici tutto sembrerebbe essere più aperto.
Dopo il Super Tuesday in testa adesso c’è Joe Biden, che ha scavalcato l’eterno Bernie Sanders prendendo poi il largo vincendo anche in molti degli Stati che hanno votato nelle tornate successive.
PRIMARIE PARTITO DEMOCRATICO USA 2020
La data delle primarie Usa 2020
Come da tradizione, il Partito Democratico e quello Repubblicano andranno a scegliere con le primarie il proprio candidato per le elezioni presidenziali che negli Stati Uniti si terranno il 3 novembre 2020.
A differenza di quello che accade da noi dove il tutto è ristretto a una sola giornata con il voto nei gazebo, negli Stati Uniti il meccanismo è molto più complesso tanto che la sua durata è di svariati mesi.
Le primarie prenderanno il via 3 febbraio 2020 con il voto nello Iowa, da sempre il primo Stato a recarsi ai seggi visto che sono stati il luogo dove per la prima volta furono fatte nel 1972, seguito poi dal New Hampshire dove le urne invece si sono aperte l’11 febbraio.
Il 3 marzo è stato il giorno del Super Tuesday, uno dei momenti più attesi delle primarie con ben quindici Stati che hanno votato in contemporanei tra cui anche la California, il Texas, il Colorado e l’Alabama.
Di seguito si voterà poi in tutti gli altri Stati, per ultimo ci saranno le Isole Vergini il 6 giugno, fino alla Convention finale del Partito Democratico che si terrà dal 13 al 16 luglio 2020 mentre quella dei Repubblicani si terrà il 18 luglio.
Il sistema di voto
Le primarie negli Stati Uniti sono un percorso lungo e con diversi fasi. Prima dell’inizio delle votazioni tutte le attenzioni erano state dedicate ai vari candidati, che devono avere più di 35 anni ed essere cittadini americani per poter essere in campo.
Un lasso di tempo questo denominato le “primarie invisibili”, che adesso ha lasciato spazio alle votazioni dove gli elettori del Partito Democratico andranno a eleggere 4.750 delegati mentre per i Repubblicani i delegati saranno 2.552.
In ciascuno Stato infatti verranno eletti, in maniera proporzionale in base ai voti presi da ciascun candidato, i delegati spettanti visto che il loro numero può variare in base alla grandezza dello Stato.
Saranno poi i delegati, insieme ai cosiddetti super-delegati indicati direttamente dal partito, a nominare durante la Convention chi sarà il candidato alle elezioni in base a una maggioranza che viene stabilita prima dell’inizio delle primarie.
In teoria ogni delegato è chiamato a esprimersi per il candidato per cui è stato eletto in base a un principio di fedeltà. Se però al termine della votazione nessun candidato riesce a ottenere la maggioranza stabilita, si terrà un secondo voto non non ci sarà alcun vincolo nell’espressione della propria preferenza.
I candidati
Si assottiglia sempre di più il numero dei candidati in campo nelle primarie 2020 del Partito Democratico americano. Se inizialmente erano in più di venti, adesso sono rimasti soltanto in tre.
Candidato | Ruolo |
---|---|
Joe Biden | Ex vice presidente con Obama |
Tulsi Gabbard | Deputata delle Hawaii |
Bernie Sanders | Senatore del Vermont |
Negli ultimi giorni si sono ritirati Elizabeth Warren, Pete Buttigieg e Amy Klobuchar, con gli ultimi due che hanno scelto di appoggiare Joe Biden così come Michael Bloomberg, che dopo il flop nel Super Tuesday ha scelto il passo indietro facendo endorsment per l’ex vicepreisdente.
Molto più fluida invece è la situazione per quanto riguarda i Repubblicani, dove in totale i candidati sono al momento tre con queste primarie che sembrerebbero avere un esito scontato.
Candidato | Ruolo |
---|---|
Bill Weld | Ex governatore del Massachusetts |
Rocky De La Fuente | Businessman |
Donald Trump | Presidente degli Stati Uniti |
Donald Trump non sembrerebbe avere avversari in grado di mettere in dubbio una sua vittoria, con le grane per il tycoon che potrebbero arrivare più dall’esterno che dall’interno del partito.
I risultati
Si entra nel vivo del lungo e complesso cammino di queste primarie 2020. Per i Repubblicani finora c’è stata sempre una vittoria di Donald Trump con percentuali bulgare, visto che il Presidente in carica ha fatto finora il pieno di delegati.
Per i Democratici invece c’è un testa a testa tra Bernie Sanders e il favorito della vigilia Joe Biden, mentre l’esordio di Michael Bloomberg nel Super Tuesday non ha rispettato le attese tanto che il miliardario si è ritirato.
Risultati primarie Partito Repubblicano (assegnati 1.455 delegati su un totale di 2.552, maggioranza 1.276).
Candidato | Delegati |
---|---|
Bill Weld | 1 |
Rocky De La Fuente | / |
Donald Trump | 1.454 |
Risultati primarie Partito Democratico (assegnati 2.224 delegati su un totale di 4.750, maggioranza 2.376).
Candidato | Delegati |
---|---|
Joe Biden | 1.178 |
Michael Bloomberg* | 52 |
Pete Buttigieg* | 26 |
Amy Klobuchar* | 7 |
Bernie Sanders | 884 |
Elizabeth Warren* | 75 |
Tulsi Gabbard | 2 |
Il calendario delle primarie
Questo è nel dettaglio il calendario delle primarie Usa 2020: cliccando sul link, dove si è votato si potranno vedere i risultati nel dettaglio per ogni Stato.
- Iowa
- New Hampshire
- Nevada - 22 febbraio (solo Democratici)
- South Carolina - 29 febbraio (solo Democratici)
- Alabama - 3 marzo
- American Samoa - 3 marzo (solo Democratici)
- Arkansas - 3 marzo
- California - 3 marzo
- Colorado - 3 marzo
- Maine - 3 marzo
- Massachusetts - 3 marzo
- Minnesota - 3 marzo
- North Carolina - 3 marzo
- Oklahoma - 3 marzo
- Tennessee - 3 marzo
- Texas - 3 marzo
- Utah - 3 marzo
- Vermont - 3 marzo
- Virginia - 3 marzo (solo Democratici)
- Idaho - 10 marzo
- Michigan - 10 marzo
- Mississippi - 10 marzo
- Missouri - 10 marzo
- North Dakota - 10 marzo (solo Democratici)
- Washington - 10 marzo
- Virgin Islands - 12 marzo (solo Repubblicani)
- Guam - 14 marzo (solo Repubblicani)
- Northern Mariana - 14 marzo (solo Democratici)
- Wyoming - 14 marzo (solo Repubblicani)
- Arizona - 17 marzo (solo Democratici)
- Florida - 17 marzo
- Illinois - 17 marzo
- Northern Mariana - 17 marzo (solo Repubblicani)
- Ohio* - 17 marzo
- American Samoa - 24 marzo (solo Repubblicani)
- Georgia - 24 marzo
- North Dakota - 27 marzo (solo Repubblicani)
- Puerto Rico - 29 marzo (solo Democratici)
- Alaska - 4 aprile (solo Democratici)
- Hawaii - 4 aprile (solo Democratici)
- Louisiana - 4 aprile
- Wyoming - 4 aprile (solo Democratici)
- Wisconsin - 7 aprile
- Connecticut - 7 aprile
- Delaware - 7 aprile
- Maryland - 7 aprile
- New York - 7 aprile
- Pennsylvania - 7 aprile
- Rhode Island - 7 aprile
- Guam - 2 maggio (solo Democratici)
- Kansas - 2 maggio (solo Democratici)
- Indiana - 5 maggio
- Nebraska - 12 maggio
- West Virginia - 12 maggio
- Kentucky - 19 maggio
- Oregon - 19 maggio
- District of Columbia - 2 giugno
- Montana - 2 giugno
- New Jersey - 2 giugno
- New Mexico - 2 giugno
- South Dakota - 2 giugno
- Virgin Islands - 6 giugno (solo Democratici)
- Puerto Rico - 7 giugno (solo Repubblicani)
*Voto rimandato a causa coronavirus
Le prossime votazioni si terranno il 24 marzo, quando sarà la Georgia a eleggere i propri delegati oltre alle Isole Samoa ma solo per i Repubblicani, anche se sul voto incombe sempre lo spettro del coronavirus.
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