L’azionariato popolare emerge come una soluzione innovativa per la Rete Ferroviaria Italiana, trasformando i cittadini in comproprietari degli asset e favorendo una nuova responsabilità economica.
Tre vettori di forza stanno per convergere.
Il primo vettore è rappresentato dalla rinnovata esigenza di abbattere il debito pubblico, tornato ad un elevato rapporto sul pil per via dei consistenti sostegni offerti all’economia con i vari Bonus, primo tra tutti quello per le ristrutturazioni edilizie che pure ha avuto il merito di sostenere un settore che è stato particolarmente colpito in questi anni dal crollo dei valori immobiliari a partire dalla crisi del 2010-2012, e dal forte aumento del tasso di interesse sui mutui. L’abbattimento dell’inflazione, obiettivo che è stato raggiunto sia impoverendo le retribuzioni, che hanno perso potere di acquisto in termini reali, sia aumentando i tassi di interesse che si sono scaricati sulle famiglie e sulle imprese indebitate, non consentirà più di utilizzare la forte crescita nominale del pil per ridurne il rapporto rispetto al debito pubblico.
Il secondo vettore in gioco è rappresentato dai consistenti interventi in campo ferroviario previsti dal PNRR, che riguardano numerose direttrici fondamentali per lo sviluppo dell’economia: basta pensare alla realizzazione del collegamento in Alta velocità/Alta capacità tra Genova e Milano, che è vitale per restituire al Porto di Genova la necessaria funzionalità correlata alla costruzione del nuovo gigantesco bacino foraneo; al nuovo tracciato tra Catania e Palermo ed al raddoppio di alcune tratte della linea Messina-Catania o di quella Ancona Orte, per non parlare del potenziamento della Caserta-Foggia e della Napoli-Bari. E’ uno sforzo infrastrutturale molto rilevante che influirà positivamente sulla produttività generale. [...]
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