Movimento 5 Stelle: il programma elettorale completo in pdf e il sunto delle principali proposte in vista delle elezioni europee 2024.
Programma elettorale Movimento 5 Stelle elezioni europee 2024: pace, referendum, salario minimo e reddito di cittadinanza europeo, sono queste le principali proposte dei pentastellati in vista del voto dell’8 e 9 giugno.
Si tratta di un programma elettorale corposo quello redatto dal Movimento 5 Stelle - oltre 100 pagine - che nella sua interezza e in formato pdf potrà essere visionato e scaricato tramite l’apposito box presente in calce all’articolo.
A differenza della quasi totalità degli altri leader, Giuseppe Conte non sarà tra i candidati del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee, con i grillini che alle urne potrebbero pagare l’assenza di nomi altisonanti all’interno delle proprie liste.
Vediamo allora nel dettaglio quali sono i principali punti del programma elettorale di Movimento 5 Stelle per le elezioni europee 2024, con il documento che è stato intitolato “L’Italia che conta, protagonisti in Europa”.
Europee 2024: il programma elettorale del M5s
In questa campagna elettorale per le elezioni europee 2024 il Movimento 5 Stelle, a differenza di altri partiti tutti concentrati sui candidati in campo, molto sembrerebbe puntare sul proprio programma elettorale.
Ecco quali sono le principali proposte contenute nel programma elettorale del M5s in vista delle elezioni europee di giugno.
Pace
- La guerra in Ucraina va avanti da oltre due anni. Fin da subito abbiamo condannato l’invasione di Putin. Al popolo ucraino va tutto il nostro supporto, ma adesso diciamo basta all’invio di nuove armi e perseguiamo in tutti i modi la pace. L’Unione europea deve tornare protagonista nello scenario internazionale promuovendo incisive azioni diplomatiche volte all’immediato cessate il fuoco e all’avvio di negoziati per il raggiungimento di una soluzione politica, giusta, equilibrata, duratura, adoperandosi da subito per una Conferenza di pace da tenersi sotto l’egida delle Nazioni Unite. All’Europa serve un Commissario per la pace.
- La pace è l’unica opzione possibile in Medio Oriente. Condanniamo gli attacchi e le violenze perpetrate da Hamas il 7 ottobre e tutte le forme di terrorismo. Chiediamo l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi israeliani. La risposta dell’esercito israeliano a Gaza non ha risparmiato civili, donne e bambini. In questo modo non arriveremo mai a una pace duratura e a una civile convivenza: bisogna in ogni modo perseguire il “cessate il fuoco” immediato. Israele deve rispettare le risoluzioni dell’ONU che invitano i coloni a lasciare i territori occupati. L’occupazione della Palestina è illegale e impedisce qualsiasi opzione di pace. Per questa ragione l’Unione europea deve combatterla mettendo anche in discussione l’accordo di associazione UE-Israele siglato nel 1995. Deve iniziare il processo di riconoscimento dello Stato della Palestina.
Riforme
- Sostituire il voto all’unanimità con il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio e attribuire al Parlamento europeo il diritto di iniziativa legislativa come avviene in tutti i Parlamenti nazionali.
- Al Parlamento europeo (e non al Consiglio europeo) va assegnato il potere di nominare il Presidente della Commissione europea.
- Chiediamo l’istituzione di un referendum abrogativo a livello europeo, in modo che i cittadini di almeno un terzo degli Stati membri possano chiedere di abrogare un atto giuridico. Il referendum sarebbe valido con il raggiungimento del quorum del 25% e il controllo amministrativo sarebbe affidato alla Corte di Giustizia.
Economia
- La transizione verso un’economia a basse emissione di carbonio deve passare verso la promozione di investimenti e incentivi per la produzione e l’adozione di energie rinnovabili, come l’energia solare ed eolica, può ridurre le emissioni di gas serra e favorire la creazione di posti di lavoro nel settore delle energie pulite.
- L’attuale bilancio europeo ammonta a poco più dell’1% del PIL dell’Unione, un valore esiguo per affrontare le sfide che l’economia fronteggerà nei prossimi anni: transizione verde, investimenti ad elevata intensità tecnologica, sviluppo di aree arretrare, sanità e sicurezza sociale. L’Unione deve giocare un ruolo da protagonista nella realizzazione delle politiche economiche del futuro, e per farlo è necessario ampliare la dimensione del bilancio.
- Sosteniamo la crescita dell’ecosistema blockchain a livello europeo.
- Nell’ottobre 2020, la Banca centrale europea ha pubblicato un rapporto che esaminava la possibile emissione di una valuta digitale. La fase istruttoria del progetto dell’euro digitale è durata circa 24 mesi e si è conclusa nell’ottobre 2023. Adesso bisogna accelerare.
- Proponiamo di introdurre una tassazione per tutti i Paesi membri che si applichi all’utile mondiale consolidato applicando una formula per ripartire la tassazione nei diversi Paesi combinando fatturato, capitale e manodopera, che potremmo denominare catasto finanziario.
Immigrazione
- La nostra proposta prevede di istituire in Paesi terzi sicuri delle task force di esperti composte da delegazione dell’UE, l’agenzia EASO, organizzazioni internazionali quali l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati (UNHCR) o l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) con l’obiettivo di esaminare preliminarmente la domanda presentata da un migrante volta al riconoscimento dello status di rifugiato, per poi permettergli di raggiungere un Paese dell’UE in maniera legale e sicura, rispettando una distribuzione quote e tenendo conto di requisiti prestabiliti.
- Per coloro i quali, lungo la loro rotta, non dovessero avere la possibilità di avvalersi delle task forces presenti in Paesi terzi sicuri arrivando così sul territorio europeo in maniera irregolare, proponiamo di attivare un sistema di ricollocamento automatico ed obbligatorio dei richiedenti asilo tra tutti i Paesi europei sulla base di criteri che tengano conto da un lato - e per quanto possibile - delle necessità del richiedente asilo (lingua parlata, familiari/ comunità già presenti in un determinato Paese, ecc) e dall’altro lato della reale capacità di accoglienza del Paese membro, prendendo ad esempio in considerazione criteri come il Pil, la popolazione e il tasso di disoccupazione.
Sociale e lavoro
- Una direttiva per il reddito di cittadinanza europeo.
- ’Unione Europea deve impegnarsi nel garantire degli standard minimi per i contratti di lavoro attraverso una ‘direttiva dignità’ che contenga la necessità di una causale per stipulare un contratto a tempo determinato e un limite più basso alla durata e ai rinnovi di tali contratti, affinché ad essi ci si rivolga nei casi in cui le esigenze della produzione e non dei profitti lo richiedano.
- Salario minimo per contrastare il dumping sociale.
- Una direttiva sulla settimana corta.
Energia e clima
- Un Energy Recovery Fund contro la povertà energetica.
- Decarbonizzazione della nostra economia.
- Una misura emergenziale importante, che permetterebbe di calmierare i prezzi dell’energia, è un intervento straordinario sugli extraprofitti realizzati dalle compagnie energetiche che, n questo periodo e date le circostanze straordinarie in cui ci troviamo, hanno goduto di un’impennata degli utili conseguiti in tutta Europa.
- Piantare 3 miliardi di alberi in tutta l’UE.
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