Proprietà intellettuale ed Europa: cos’è l’accordo TRIPs

Caterina Gastaldi

29/10/2022

Promossi dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’accordo TRIPs si occupa di fissare gli standard di tutela di diritto d’autore a livello internazionale.

Proprietà intellettuale ed Europa: cos’è l’accordo TRIPs

La sigla TRIPs, The Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights, fa riferimento all’accordo internazionale relativo agli standard minimi necessari per il rispetto della proprietà intellettuale a livello mondiale.

I Paesi che fanno parte dell’accordo devono rispettarne i requisiti richiesti per quel che riguarda la tutela della proprietà intellettuale nelle sue diverse forme, dal diritto d’autore ai brevetti, per esempio. Lo scopo del TRIPs, però, non è solo legato alla protezione di questi diritti, ma anche al desiderio di facilitare la divulgazione del sapere e semplificare le collaborazioni a livello internazionale.

I diversi Paesi che ne fanno parte si impegnano a rispettare gli accordi previsti dal TRIPs.

Breve storia dell’accordo TRIPs

L’accordo TRIPs è stato istituito la prima volta nel 1994, ufficializzato dal GATT alla fine dell’incontro avvenuto a Marrakech. È applicato in 163 Paesi, tutti facenti parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, Italia compresa.

La ratifica del TRIPs è, attualmente, un requisito richiesto a chi vuole entrare a far parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e può venire considerato il più importante strumento esistente per la globalizzazione delle leggi in materia di proprietà intellettuale, in grado di riunire sotto i suoi standard non solo le Nazioni europee o gli Stati Uniti, ma anche il Sud America, il Giappone, la Corea del Sud, la Russia, e la Cina.

I diversi obblighi richiesti dal TRIPs in materia di protezione della proprietà intellettuale vengono applicati ugualmente in tutti i Paesi coinvolti, ma è comunque importante notare che ai Paesi in via di sviluppo sia concesso un periodo maggiore di tempo per poter attuare le modifiche necessarie alle leggi locali.

Le aree di interesse

È possibile individuare cinque macro aree di interesse riguardanti l’accordo, queste sono:

  • le modalità di applicazione dei principi base per la protezione della proprietà intellettuale, tenendo anche conto della presenza di accordi internazionali già esistenti;
  • la protezione dei diritti relativi alla proprietà intellettuale;
  • le modalità in cui i Paesi, facenti parte dell’accordo, devono applicare tali diritti all’interno dei loro territori;
  • le istruzioni su come risolvere eventuali dispute in relazione alla proprietà intellettuale che potrebbero sorgere tra le Nazioni parte dell’Omc;
  • infine, sono anche presenti delle disposizioni speciali riguardanti i periodi di transizione.

Gli ambiti tutelati dall’accordo TRIPs

A venire tutelati dall’accordo sono i diversi aspetti parte di quella che viene comunemente definita “proprietà intellettuale". Questa definizione, infatti, può includere una serie di realtà differenti tra loro, anche a seconda della Nazione di riferimento.

Tuttavia, coloro che fanno parte dell’accordo, sono tenuti a rispettare alcuni standard minimi, in particolare riguardo:

  • protezione del diritto d’autore, compresi i software, che vengono considerati (com in Italia) protetti al pari delle opere letterarie;
  • marchi di fabbrica registrati;
  • le indicazioni geografiche protette, ovvero le IGP, quindi quei nomi di luoghi utilizzati per identificare non solo la provenienza del prodotto, ma anche il prodotto stesso, come capita per lo champagne;
  • industrial design, i progetti industriali sono protetti per almeno 10 anni;
  • i brevetti, che è stabilito siano protetti per un minimo di 20 anni e riguarda sia i prodotti, sia i processi utilizzati;
  • gli schemi e i progetti per i circuiti integrati;
  • infine, è anche presente la protezione delle strategie di business e le informazioni confidenziali.

L’obiettivo è quello di permettere che ognuno di questi aspetti sia protetto in modo adeguato, all’interno dei Paesi parte dell’accordo. Perché questo sia possibile è stato deciso di utilizzare convenzioni già esistenti e sottoscritte da alcune Nazioni. Si tratta della Convenzione di Parigi, utilizzata in relazione ai brevetti e le proprietà industriali, e di quella di Berna, per le opere letterarie e artistiche, quindi legata al diritto d’autore.

Non tutti gli ambiti interessati, però, sono inclusi nelle due convenzioni precedenti oppure gli standard in questione non sono stati considerati adeguati. Si è rivelato così necessario andare a modificare e implementare le regole previste.

Requisiti da rispettare

L’accordo richiede ai membri di rispettare una serie di requisiti necessari a proteggere le diverse aree della proprietà intellettuale. A far parte della serie di richieste obbligatorie ci sono, per esempio, la richiesta che il copyright venga garantito in maniera automatica senza la necessità di passaggi formali, come accade in Italia con il diritto d’autore, e che leggi locali relative alla proprietà intellettuale non forniscano alcun beneficio ai cittadini locali, se questo non è disponibile anche agli altri firmatari del TRIPs.

Le molteplici richieste non riguardano solo la protezione delle singole proprietà intellettuali, ma anche della concorrenza leale, con lo scopo di permettere alle realtà dei Paesi coinvolti la possibilità di collaborare tra loro senza che questo possa andare a discapito di una delle parti. Anche per questo, quindi, non è solo richiesta la presenza di leggi atte a proteggere le proprietà intellettuali, ma anche l’applicazione delle stesse, con la conseguente presenza di sanzioni.

Se è vero che questo accordo si snoda in una serie di regole e impegni da parte delle diverse Nazioni, anche di una certa complessità e ampiezza, è utile per coloro che svolgono lavori in questi diversi campi essere consapevoli quantomeno dell’esistenza del TRIPs stesso, per avere in questo modo anche un’idea dell’estensione dei propri diritti a livello internazionale.

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