Proroga ufficiale per la dichiarazione IMU 2022 per l’anno d’imposta 2021: la scadenza slitta al 31 dicembre 2022. Chi deve segnare questa data.
Più tempo per l’invio della dichiarazione IMU 2022. Il decreto Semplificazioni approvato il 15 giugno dal governo proroga la scadenza dal termine ordinario del 30 giugno al 31 dicembre 2022.
Questa è la nuova data da cerchiare in rosso sul calendario per la presentazione della dichiarazione in caso di variazioni relative al possesso degli immobili che incidono sull’importo dovuto.
Anche nel 2018 e 2019 il termine era stato portato al 31 dicembre. Poi con l’introduzione della nuova IMU e delle disposizioni della Legge di Bilancio 2020 la data ultima per l’invio della dichiarazione era stata fissata a fine giugno.
Vediamo in quali casi è obbligatorio presentare la dichiarazione IMU e quali son gli effetti della proroga.
Dichiarazione IMU 2022: proroga della scadenza
La nuova scadenza per l’invio della dichiarazione IMU è fissata al 31 dicembre 2022. Il MEF avrà così più tempo per pubblicare il decreto con le istruzioni per la compilazione del nuovo modello dichiarativo previsto dalla Legge di bilancio 2020 e non ancora emanato.
A fine maggio Assosoftware, l’associazione nazionale dei produttori di software gestionale e fiscale, aveva annunciato un imminente aggiornamento del modulo per dichiarare «gli immobili il cui possesso ha avuto inizio nel corso del 2021 e per comunicare le variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta per il 2021».
Non tutti però sono obbligati a presentarla.
Dichiarazione IMU 2022: quando è obbligatoria
La presentazione all’ufficio tributi del Comune o, in alternativa, l’invio in modalità telematica, è necessaria in tutti i casi in cui sono intervenute modifiche rilevanti ai fini del calcolo dell’IMU.
Ecco perché c’è molta confusione sui casi in cui è obbligatorio presentare la dichiarazione IMU 2022. Facciamo quindi una breve disamina su quando si presenta, riprendendo le istruzioni fornite dal MEF.
La dichiarazione IMU si presenta nelle due seguenti casistiche:
- gli immobili godono di riduzioni o esenzioni di imposta,
- il Comune non è in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto versamento dell’IMU.
Nel primo caso rientrano i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, gli immobili per i quali il Comune ha deliberato una riduzione dell’aliquota e i terreni agricoli non coltivati posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali.
Nel secondo caso, la dichiarazione IMU va presentata se, ad esempio, l’immobile è stato oggetto di leasing, l’area è divenuta edificabile dopo la demolizione del fabbricato o, casistica più frequente, l’immobile ha perso o acquistato nel corso dell’anno il diritto all’esenzione IMU.
Nel 2022 sarà necessario presentare la dichiarazione IMU anche nei casi per i quali è prevista l’esenzione per i “Beni merce”. A decorrere dal 1° gennaio 2022 sono esenti dall’imposta i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, per la durata di tale destinazione e fino a quando non siano locati (art. 1, comma 751, della L. 160/20219 - legge di Bilancio 2020).
Non è invece necessario presentare la dichiarazione IMU per beneficiare dell’esonero sull’abitazione principale così come per i fabbricati rurali ad uso strumentale.
Dichiarazione IMU 2022 oltre il termine
Il contribuente che non rispetta il termine del 31 dicembre 2022 per l’invio della dichiarazione IMU potrà rimediare con una dichiarazione IMU tardiva entro 90 giorni da quella data, quindi entro il 31 marzo 2023.
Il ravvedimento operoso deve essere fatto versando contestualmente il tributo e la sanzione per l’invio tardivo pari a:
5 euro (1/10 di 50 euro) se l’IMU non è dovuta;
10% del tributo non versato se l’IMU è dovuta.
Per pagare la sanzione si utilizza il modello F24 indicando il codice tributo 3924.
Il mancato invio della dichiarazione entro il 31 marzo 2023 configurerà l’omissione con la conseguente notifica di un avviso di accertamento da parte del Comune. In tal caso la sanzione sarà quella prevista dal comma 775 Legge di bilancio 2020, ossia pari a:
- un minimo di 50 euro;
- dal 100 al 200% del tributo non versato.
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