Da questa settimana ha il via l’esame orale per l’abilitazione alla professione forense. Ecco come si svolge, cosa studiare e il punteggio necessario per essere promossi.
Molte Corti d’appello hanno pubblicato i risultati degli scritti dell’esame di avvocato 2019 e per i fortunati che ce l’hanno fatta è il momento della prova orale.
L’esame orale è l’ultimo scoglio per ottenere l’abilitazione alla professione forense e non va sottovalutato: si tratta di una interrogazione complessa che verte su alcuni diritti a scelta del candidato e altre materie obbligatorie, cui si aggiunge l’illustrazione delle prove scritte sostenute.
La prova orale si svolgerà nel rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione del coronavirus, secondo le regole dettate dai protocolli nazionali. Per superare l’esame il candidato deve ottenere un punteggio non inferiore a trenta punti per ciascuna materia.
Qui di seguito le materie e i consigli per affrontare la prova orale al meglio.
Esame avvocato: le materie da portare all’orale
Per coloro che hanno superato il difficile step degli elaborati scritti non resta che la prova orale che non è affatto una formalità, anzi è una prova difficile con un alto numero di bocciati. Per questo va affrontata con serietà studiando approfonditamente le materie oggetto dell’interrogazione, che sono 5, indicate dal candidato in sede di iscrizione all’esame d’avvocato. Le 5 materie devono essere scelte tra quelle elencate di seguito:
- diritto costituzionale;
- diritto civile;
- diritto commerciale;
- diritto del lavoro;
- diritto penale;
- diritto amministrativo;
- diritto tributario;
- diritto processuale civile;
- diritto processuale penale;
- diritto internazionale privato;
- diritto ecclesiastico;
- diritto comunitario.
Tra le 5 materie obbligatorie una deve sempre essere diritto processuale civile oppure penale. All’interrogazione si aggiungono anche domande in merito a questioni di deontologia forense sui diritti e i doveri della professione di avvocato.
Come si svolge l’esame orale
Prima di entrare nel vivo dell’esame la commissione esaminatrice chiede al candidato di argomentare e illustrare gli elaborati scritti sostenuti a dicembre (parere di civile, parere di penale e atto giudiziario). Quindi è consigliato ripassare gli argomenti della prova scritta e preparare un discorso motivando lo svolgimento dei pareri e giustificando eventuali errori. Questa parte d’esame costituisce la “presentazione” del candidato ed è importante fare una buona impressione fin dall’inizio.
Dopo questa breve parentesi è il momento dell’esame vero e proprio; non esiste un numero prestabilito di domande: la commissione esaminatrice è libera di sottoporre le domande che ritiene più opportune attenendosi alle materie scelte dal candidato.
Il punteggio
I criteri di giudizio e assegnazione del punteggio sono cambiati nel corso degli anni. A partire dalla sessione del 2018 superano l’esame orale i candidati che ottengono un punteggio non inferiore a 30 punti per ciascuna materia oggetto della prova.
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