Con le Prove Invalsi 2023 arriva un badge elettronico per i maturandi che superano i test di Matematica, Italiano e Inglese nel mese di marzo. Le parole del presidente dell’Istituto Ricci.
Buone notizie in tema di Prove Invalsi 2023 per gli studenti delle scuole superiori che a giugno dovranno affrontare la Maturità, l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione.
Ma cosa “guadagna” chi supera i test e quindi ottiene un esito positivo nelle Prove Invalsi di Matematica, Italiano e Inglese?
A dare una risposta, e a parlare quindi delle novità delle Prove Invalsi 2023, è stato proprio il presidente dell’Istituto Invalsi Roberto Ricci in un’intervista a Italia Oggi. Ricci ha parlato nel dettaglio del beneficio che i maturandi che avranno superato con esito positivo le prove otterranno e che potranno utilizzare nella vita fuori dalle mura scolastiche una volta conseguito il diploma di Maturità. Si tratta, come vedremo nel dettaglio, di un badge elettronico.
Abbiamo visto cosa rischia chi prende un brutto voto alle Prove Invalsi 2023. Vediamo ora qual è il premio per chi supera in modo positivo i test.
Prove Invalsi 2023: badge elettronico per chi supera i test
Chi supera le Prove Invalsi 2023 ottiene un badge elettronico da utilizzare in futuro. Ma di cosa si tratta? Le Prove Invalsi sono test standardizzati per verificare le competenze di tutti gli studenti d’Italia e che si tengono tutti gli anni dal mese marzo al mese di maggio e non solo alle superiori (secondo e quinto anno), ma anche alle elementari e alle medie. Gli studenti delle superiori che dovranno affrontare la Maturità svolgono, secondo il calendario Invalsi, le prove nel mese di marzo.
“Nel caso dei maturandi, se vanno bene riceveranno per ogni singola prova un badge elettronico da poter utilizzare all’università o nel mondo del lavoro.”
Questo è il premio per i maturandi che superano in modo positivo le Prove Invalsi annunciato da Ricci nella recente intervista a Italia Oggi. I benefici guadagnati si potranno sfruttare all’università, per chi decide di proseguire gli studi, ma anche nel mondo del lavoro.
“Alcuni Atenei usano le certificazioni Invalsi per abbonare agli studenti gli esami di certificazione linguistica - precisa Ricci. Le università chiedono il livello B1 per la laurea di primo livello triennale e il livello B2 per quella di secondo livello quinquennale. Ovviamente bisogna raggiungere questo livello nelle prove: purtroppo ci sono studenti che non ce la fanno.”
Gli studenti che supereranno in modo positivo le Prove Invalsi 2023, quindi, potranno ottenere il riconoscimento delle certificazioni linguistiche da sfruttare all’università conoscendo anticipatamente il regolamento interno al singolo Ateneo.
Non si tratta propriamente di una novità dal momento che il badge elettronico derivante dal superamento delle prove Invalsi è stato pensato già da tempo come dimostra un documento del 2022 dell’Istituto. Come si legge nel documento del maggio scorso “Invalsi in collaborazione con .Bestr.it mette a disposizione degli studenti dell’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado che hanno partecipato alle prove i livelli raggiunti e, più nel dettaglio, un sistema che rilascia attraverso la piattaforma .Bestr.it dei badge che certificano elettronicamente i livelli stessi.”
Il documento spiega anche cos’è .Bestr.it e così sappiamo che si tratta di un sistema di digital credentialing per attestare le competenze curriculari mediante credenziali digitali (badge elettronici appunto) che gli studenti possono far circolare all’interno del sistema di istruzione e del mondo del lavoro.
E ancora si legge:
“I badge elettronici sono documenti informatici certificati digitalmente con cui un’organizzazione o un ente come l’Invalsi attesta una competenza e il modo in cui essa è stata verificata per un determinato learner, come uno studente dell’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado. Il badge elettronico adottato da .Bestr.it è l’Open Badge1: uno standard tecnologico diffuso in tutto il mondo e utilizzato in diverse organizzazioni.”
Prove Invalsi 2023: esito negativo e assenze
L’esito negativo nei tre test delle Prove Invalsi 2023 non comporta alcuna conseguenza, se non quella di non ricevere alcun beneficio una volta usciti dalla scuola superiore e da sfruttare quindi all’università o nel mondo del lavoro. Il mancato superamento dei test determinerà, infatti, il non potersi vedere riconoscere la certificazione linguistica di cui abbiamo detto per esempio.
Come ha specificato la circolare ministeriale sugli esami di Stato del dicastero guidato da Giuseppe Valditara, il risultato delle Prove Invalsi non va a inficiare, tuttavia, il voto finale della Maturità. Lo stesso discorso non vale per le assenze durante la somministrazione delle prove.
I test Invalsi da quest’anno, infatti, dopo la deroga imposta dal Covid, tornano a essere requisito di ammissione all’esame di Stato pertanto la partecipazione alle prove è inderogabile. Proprio per questo gli studenti che a marzo dovessero risultare assenti nei giorni previsti dal singolo istituto per le prove potranno recuperare entro il 31 del mese. Qualora anche questa possibilità dovesse venire meno Invalsi ha pensato a una sessione suppletiva prevista nelle date che vanno dal 22 maggio al 5 giugno 2023.
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