Il mercato nazionale degli investimenti in startup innovative è ancora indietro rispetto a quelli degli altri paesi europei e vale solo lo 0,1% del Pil.
L’innovazione passa dalle piccole startup che operano in settori ad alto potenziale di sviluppo. Per sostenerle, caricandosi dei rischi di finanziamenti che possono rivelarsi anche avventati, c’è bisogno di investitori dallo sguardo lungo. Il venture capital è uno dei principali fattori che ha determinato il successo iniziale di multinazionali come Amazon, Apple e Google.
L’esempio emblematico è proprio quello degli Stati Uniti, che tra gli anni ’50 e ’80 promossero interventi legislativi per sostenere le giovani imprese americane. L’Europa è rimasta indietro e il venture capital si è sviluppato solo a partire dagli anni ’90. Particolarmente in ritardo risulta proprio l’Italia.
Tra il 2018 e il 2020 il mercato del venture capital in Italia è stato piuttosto statico, con investimenti da circa 500 milioni di euro all’anno. In seguito, con la nascita di Cdp Venture Capital, il Fondo Nazionale Innovazione di Cassa depositi e prestiti, gli investimenti hanno vissuto una crescita importante, arrivando a 1,9 miliardi nel 2021 e a 2,2 miliardi nel 2022. [...]
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