Che tipo di assicurazione fare per gli eventi sportivi?

Francesca Nunziati

11 Ottobre 2022 - 16:47

Qualunque sia la dimensione di un evento sportivo sussistono dei rischi. Bisogna avere quindi le competenze giuste per gestirli. Vediamo insieme i requisiti per una buona assicurazione eventi.

Che tipo di assicurazione fare per gli eventi sportivi?

Ogni Società, Ente e Federazione sportiva ha nel proprio Dna la cultura dello sport e l’organizzazione di manifestazioni per promuoverlo. Nel corso dell’organizzazione dell’evento si devono però valutare molti aspetti tra cui l’assicurazione da stipulare a tutela degli organizzatori e degli atleti nonché dei terzi.

In particolare, una buona assicurazione deve coprire le richieste di risarcimento di terzi per lesioni personali e danni materiali insorti durante lo svolgimento di un evento. Dall’esperimento di tali obblighi e poteri dipende la cura degli interessi che attengono al corretto svolgimento delle attività competitive e professionali e alla salvaguardia della incolumità di coloro che partecipano, da atleti o da spettatori, allo svolgimento delle manifestazioni, esponendosi al rischio da queste implicato.

Analizziamo insieme i vari aspetti di questa particolare forma assicurativa.

I maggiori danni

Il rischio maggiore per il settore sportivo è rappresentato dalle fluttuazioni dell’interesse dei tifosi, che in un modo o nell’altro possono avere conseguenze sull’intero settore. Si tratta di un aspetto difficile da prevedere con certezza e, quindi, non facile da mitigare.

La pianificazione delle emergenze è un po’ più fattibile rispetto ai rischi di altri settori, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo ci sono: gli infortuni che mettono a rischio la carriera di un’atleta, il rischio di incidenti personali, i danni o distruzione di proprietà (ad es., stadi e strutture di allenamento), la responsabilità per eventi (ad es., lesioni a tifosi o personale), i rischi relativi a salute e sicurezza, la frode e l’appropriazione indebita, i reati nei confronti di persone (ad es., rapimento con richiesta di riscatto, estorsione).

Tipi di copertura assicurativa

In generale, tutti i campionati sportivi (professionisti o dilettanti; giovani o adulti) devono considerare le seguenti linee di copertura:

  • assicurazione di responsabilità civile generale;
  • assicurazione contro gli incidenti;
  • assicurazione per direttori e funzionari;
  • assicurazione per le attrezzature;
  • assicurazione contro i crimini;
  • assicurazione property e casualty.

Al di là di queste coperture fondamentali, le assicurazioni che un individuo o un’organizzazione dovrebbero sottoscrivere possono variare. I singoli atleti professionisti potrebbero desiderare una copertura speciale per oggetti personali di valore elevato o contro le minacce di rapimento.

Altre linee di specializzazione su cui vale la pena riflettere includono:

  • Caso Fortuito: risarcisce il contraente dalle perdite nette accertate, nel caso in cui uno o più spettacoli o avvenimenti assicurati vengano forzatamente cancellati, abbandonati, rinviati, interrotti o riprogrammati. In sostanza è possibile prevedere un indennizzo a titolo esemplificativo in caso di: condizioni meteorologiche avverse, danni o distruzione dei luoghi o lutto nazionale;
  • Loss of Revenue: indennizza l’assicurato dalla “perdita di profitto” dovuta al mancato raggiungimento da parte della propria squadra e/o atleti di determinati risultati. I danni che possono presentarsi in caso di mancata vittoria di un torneo, retrocessione ad una categoria inferiore, mancata qualificazione etc. sono di svariata natura, come per esempio la riduzione e la perdita dei diritti televisivi, la riduzione e la perdita di sponsor. A titolo di esempio basti pensare alla retrocessione di una squadra di calcio che comporta una enorme diminuzione dei ricavi;
  • Non Appearance: risarcisce il contraente dalle perdite nette accertate, nel caso in cui uno o più spettacoli o avvenimenti assicurati vengano forzatamente cancellati, abbandonati, rinviati, interrotti o riprogrammati a causa della mancata apparizione di attori o personaggi chiave. In particolare è possibile prevedere un indennizzo a titolo esemplificativo in caso di: morte, infortunio, malattia della persona assicurata e ritardi inevitabili nei viaggi;
  • Over Redemption: copre un “over redemption” che potrebbe nascere dal successo di una promozione oltre le aspettative. Rientra nell’ambito di applicazione di questa tipologia di polizza anche una “over redemption” che potrebbe nascere da una promozione “soddisfatti o rimborsati” coprendo i danni che deriverebbero dalle richieste di rimborso eccedenti i limiti prestabiliti.

Un altro caso sono le cosiddette “raccolte punti” in cui l’azienda a fronte dell’invio di un certo numero di punti o prove d’acquisto, regala un certo tipo di gadget. Possono essere coperti i costi per l’acquisto di altri gadget nel caso in cui la “redemption” ecceda la stima prevista. Tra queste polizze:

  • Death Accident and Disgrace: interessa eventuali “testimonial” di campagne pubblicitarie, siano essi atleti, personaggi del mondo dello spettacolo o di personaggi pubblici. Copre tutti i danni che possono verificarsi dal legare il nome della propria azienda a qualcuno che ne rovini l’immagine con comportamenti scorretti o che subisca incidenti che non gli consentano di proseguire quella particolare campagna pubblicitaria;
  • Prize Indemnity: in tutti i casi in cui uno sponsor fissa premi e/o incentivi da elargire ad atleti, individualmente o come squadra, nel caso di raggiungimento di determinati obiettivi, tali premi possono essere assicurati con questo tipo di polizza. È possibile quindi che uno sponsor si assicuri in caso di: vittoria di un campionato, qualificazione per una competizione europea, promozione da una serie inferiore ad una superiore superamento di un record, ogni altro obiettivo fissato ad un atleta in riferimento a qualsiasi sport

Al pari di quanto avviene con altre polizze inoltre, sono esclusi dai possibili indennizzi anche tutti quegli incidenti che si verificano mentre l’assicurato è sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, farmaci e doping.

Cosa succede se non si stipula l’assicurazione

Nel caso di una mancata assicurazione il responsabile dell’infortunio occorso e del danno che ne consegue sarebbe costretto a pagare delle cifre elevate come risarcimento, relative ai costi di eventuali operazioni o riabilitazioni di cui necessiti la vittima. Se naturalmente il pericolo è particolarmente elevato nel caso di sport da contatto, come il calcio, il basket o il rugby, sono molte le discipline sportive in cui può sempre verificarsi un infortunio o un evento tale da provocare un danno fisico al proprio avversario o a sé stessi.

Ecco perché chi fa sport agonistico è obbligato a sottoscrivere una polizza di questo tipo. Il c.d. rischio in itinere sussiste quando il rimborso per un’eventuale infortunio è previsto anche nel caso di un incidente occorso durante il percorso dalla propria abitazione al centro sportivo o l’impianto in cui si svolge l’attività in questione, si parla di copertura assicurativa estesa al rischio in itinere. Va inoltre ricordato come l’assicurazione infortuni sportivi abbia anche il compito di tutelare la struttura sportiva o le sue attrezzature, nell’eventualità che esse possano subire dei danni.

Il caso degli sport estremi

Una menzione a parte è dedicata all’assicurazione sport estremi, che prevede alcuni aspetti da tenere in considerazione.
In questi casi, una polizza standard potrebbe non essere sufficiente, perché la compagnia assicurativa potrebbe rivalersi dell’atto temerario.

Per atto temerario, in termini assicurativi, si intende un’azione in grado di esporre l’assicurato a un pericolo particolarmente grave. In presenza di atti temerari, la compagnia può decurtare le prestazioni anche fino al 50% e, in casi gravi, può anche rifiutare in toto il risarcimento.
Se si praticano sport o hobby particolarmente pericolosi, come il paracadutismo o il free climbing, bisognerà scegliere una polizza che copra le spese in caso di infortunio o di invalidità permanente.

Secondo una recente sentenza di Cassazione Civile, sez. III, 13 febbraio 2009, n. 3528 «L’organizzazione di una gara sportiva connotata secondo esperienza di elevata possibilità di incidenti dannosi, non solo per chi vi assiste ma anche per gli atleti, è da riguardare come esercizio di attività pericolosa, ancorché in rapporto agli atleti nella misura in cui li esponga a conseguenze più gravi di quelle che possono essere prodotte dagli stessi errori degli atleti impegnati nella gara».

La sentenza sopra riportata ribadisce che la responsabilità degli organizzatori di eventi sportivi deve salvaguardare non solo coloro che vi assistono ma, anche, i partecipanti medesimi.

È infatti vero che gli atleti o i concorrenti (di una gara o manifestazione sportiva in genere) accettano il rischio di esporsi a dei rischi connessi a errori e/o sviste da essi stessi commessi o comunque posti in essere dagli altri gareggianti.

Tuttavia l’organizzatore dell’evento risulterà responsabile nei riguardi dell’atleta infortunato, ove esponga quest’ultimo a conseguenze più gravi rispetto a quelle che potrebbero aversi a seguito di incidenti dovuti unicamente all’errore del gesto sportivo: è il caso di difetti messi in campo in occasione della predisposizione del campo di gara.

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