Vladimir Putin ha annunciato di aver rivisto la dottrina della Russia: Mosca ora può dare il via a una guerra nucleare anche in caso di un attacco congiunto alla Federazione o alla Bielorussia.
Vladimir Putin è tornato a minacciare una guerra nucleare, ma questa volta le parole del presidente russo hanno un peso ben diverso dal passato visto come è mutato lo scenario del conflitto con l’Ucraina, con le truppe di Kiev che, dopo aver invaso e conquistato circa mille chilometri quadrati del territorio nemico, adesso avrebbero i mezzi - e tra poco i permessi - per colpire con missili a lunga gittata anche il cuore della Russia.
In questo scenario e in contemporanea con l’intervento di Volodymyr Zelensky all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Vladimir Putin ha riunito il Consiglio di sicurezza nazionale annunciando poi dei cambiamenti per quanto riguarda la dottrina nucleare russa.
Stando a quanto dichiarato dal presidente russo, il Cremlino prenderà in considerazione l’utilizzo di armi nucleari in caso di “aggressione”, oppure se in possesso di “informazioni attendibili su un lancio massiccio di armi aeree e spaziali che oltrepassino il confine di Stato”.
Ma non solo. Mosca risponderebbe con armi atomiche in caso di un “ attacco congiunto alla Federazione ” con il sostegno di una potenza nucleare, ma anche se la Bielorussia dovesse subire un attacco del genere.
La guerra nucleare così per VladimirPutin sarebbe “una misura estrema per proteggere la sovranità del Paese” e, visto quest’aggiornamento della dottrina di Mosca, questo scenario appare drammaticamente assai verosimile.
Putin e il rischio di una guerra nucleare
Prima dell’annuncio di Vladimir Putin, la dottrina nucleare russa prevedeva l’utilizzo di armi atomiche - Mosca ne ha quasi 4.000 pronte all’uso - in caso di minaccia alla sovranità e all’integrità territoriale del Paese.
Adesso però per il leader russo “la situazione attuale militare-politica sta cambiando in modo dinamico, e siamo obbligati a tenerne conto, compreso l’emergere di nuove fonti di minacce militari e rischi per la Russia e i suoi alleati”.
Ora che la dottrina è stata aggiornata, la Russia può dare vita a una guerra nucleare contro l’Occidente anche in caso di un attacco subito da un Paese che non ha armi nucleari (Ucraina) se sostenuto da chi invece ne possiede (Nato), con la stessa logica che varrà anche per la Bielorussia.
In sostanza se l’esercito ucraino dovesse lanciare un attacco missilistico contro la Russia utilizzando armi occidentali, adesso Mosca si sentirebbe in diritto di rispondere anche attraverso la “misura estrema” della guerra nucleare.
Questa mossa di Vladimir Putin è arrivata nel momento in cui Stati Uniti e Regno Unito, stando a diverse indiscrezioni provenienti da Oltreoceano - sarebbero pronti da dare il disco verde all’utilizzo dei loro missili a lungo raggio da parte dell’Ucraina come da tempo richiesto da Volodymyr Zelensky.
La revisione della dottrina nucleare è solo una tattica di deterrenza, oppure c’è il concreto rischio che la Russia possa utilizzare armi atomiche in caso di un massiccio attacco missilistico? Una domanda angosciante questa a cui solo Putin può dare una risposta, ma resta da capire se valga la pena o no rischiare di andare a vedere se quello del presidente russo sia solo un bluff.
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