Ecco in quali circostanze è possibile richiedere l’aumento dell’assegno di mantenimento dovuto dall’ex coniuge o dal genitore.
L’assegno di mantenimento stabilito dal giudice nei confronti dell’ex coniuge e/o dei figli non è irrevocabile, né immutabile. In qualsiasi momento sia il beneficiario che il soggetto obbligato possono ricorrere al tribunale per chiederne una revisione, a patto che siano mutate le condizioni che in primo luogo hanno portato alla sua determinazione.
La revisione dell’assegno di mantenimento può comportare la revoca del beneficio, la sua riduzione e anche il suo aumento. Ottenere l’aumento dell’assegno di mantenimento è possibile soltanto in situazioni particolari, in cui c’è al contempo una maggiore necessità dei beneficiari e la possibilità economica del soggetto obbligato, che deve comunque poter far fronte al proprio sostentamento.
La differenza tra il mantenimento dovuto all’ex coniuge e quello dovuto ai figli si fa particolarmente rilevante nelle ipotesi di incremento dell’assegno, tenuto conto che i requisiti per avere diritto al mantenimento sono molto più stringenti per l’ex coniuge. La situazione di quest’ultimo è in qualche modo equiparabile a quella dei figli maggiorenni, perché in entrambi i casi ci deve essere una comprovata e incolpevole mancanza di indipendenza economica.
In linea generale, l’aumento dell’assegno di mantenimento può essere richiesto in queste circostanze:
- le condizioni economiche del soggetto obbligato sono migliorate in modo sensibile;
- i figli hanno esigenze maggiori per via dell’età;
- l’ex coniuge ha subito un netto peggioramento delle proprie condizioni economiche.
Ciò non significa comunque che in queste ipotesi l’aumento dell’assegno sia deciso in modo automatico. La valutazione spetta al giudice in ragione della situazione specifica, valutando le motivazioni della richiesta, i cambiamenti occorsi rispetto alla precedente valutazione dell’assegno e la sussistenza dei requisiti richiesti ai beneficiari (coniuge e figli maggiorenni).
Miglioramento delle condizioni economiche
Quando il soggetto obbligato a versare l’assegno di mantenimento ottiene un sensibile miglioramento delle proprie condizioni economiche potrebbe essere tenuto a corrispondere un importo maggiore. Innanzitutto, è necessario che la differenza sia concreta e valutabile e soprattutto non provvisoria. L’aumento dello stipendio o un importante vincita, così come un’ingente eredità, per esempio, potrebbero interessare a tal fine.
Per quanto riguarda i figli, l’aumento dell’assegno di mantenimento in queste circostanze è quasi sempre riconosciuto. Questo perché la prole ha diritto a godere nella massima misura possibile del mantenimento da parte dei genitori. Il famigerato criterio del “tenore di vita” è sempre valido per i figli, in particolar modo quelli minorenni, che hanno diritto a quanto i genitori possono offrire loro.
Per l’ex coniuge la situazione è un po’ differente e molto dipende dalla motivazione che ha portato in primo luogo alla determinazione dell’assegno, che oramai non è più una sorta di automatismo. Come la giurisprudenza mostra, per i coniugi separati può interessare l’aumento di reddito dovuto a cause risalenti all’unione matrimoniale, a patto che il coniuge beneficiario abbia effettivamente necessità dell’incremento.
In questi casi, di norma il beneficiario riceve un importo insufficiente, limitato dalle possibilità economiche del soggetto obbligato. L’aumento di reddito risalente alla vita matrimoniale può quindi influire, mentre sono da escludere i redditi dovuti a impegni successivi. Questo anche per l’assegno divorzile, soprattutto nella sua funzione perequativa, a patto che ve ne sia diritto.
I figli sono cresciuti
Con l’aumentare dell’età i figli hanno anche esigenze maggiori, le quali comportano un aumento dell’assegno di mantenimento nella misura in cui il genitore riesce a farvi fronte. Secondo la Corte di Cassazione, oltretutto, non sono richieste particolari prove, essendo conoscenza comune e logica l’aumento delle necessità con l’avvicinarsi dell’età adulta.
Il peggioramento delle condizioni dei beneficiari
Quando le condizioni economiche dei beneficiari peggiorano per circostanze estranee alla sua volontà, di norma un significativo problema di salute o la perdita incolpevole del lavoro, potrebbe essere ottenuto l’aumento dell’assegno di mantenimento. Anche e soprattutto in questa ipotesi l’incremento del beneficio non è affatto scontato, bensì dipende dall’entità della perdita economica e dalle prospettive future, nonché dalle condizioni che hanno permesso il riconoscimento del diritto in prima istanza.
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