Quando aumentano le pensioni e quali

Simone Micocci

08/08/2022

L’aumento delle pensioni è ufficiale: incremento del 2,2% sotto i 2.000 euro. Ma quando saranno aggiornati i nuovi importi? Facciamo chiarezza.

Quando aumentano le pensioni e quali

L’aumento delle pensioni è stato ufficializzato in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Mario Draghi, confermando che con il decreto Aiuti bis vengono stanziate le risorse per una rivalutazione anticipata, ma parziale, degli assegni.

La domanda che in molti si stanno ponendo, oltre alle cifre dell’aumento, è quando concretamente aumenterà l’importo della pensione. Anche perché, a riguardo sono uscite nelle ultime settimane delle notizie discordanti, visto che inizialmente si parlava di anticipare la rivalutazione di un intero semestre, da luglio a dicembre 2022.

Uno scenario che si è rivelato fin troppo ottimistico: con le risorse a disposizione, infatti, il governo è riuscito ad anticipare la rivalutazione solo di qualche mese, riconoscendo un aumento complessivo inferiore alle attese.

Quando aumentano le pensioni

L’aumento delle pensioni è stato ufficializzato per ottobre 2022, con il cedolino in pagamento già il primo giorno del mese per coloro che hanno scelto l’accredito su conto corrente postale, il 3 ottobre per chi ha indicato un conto corrente bancario.

Nel cedolino della pensione di ottobre, dunque, i pensionati riceveranno un importo maggiore rispetto al mese prima e sarà così fino a dicembre 2022.

Nel dettaglio, questi beneficeranno di una rivalutazione pari:

  • allo 0,2% a titolo di conguaglio, pari alla differenza rilevata tra il tasso provvisorio accertato per il 2021 (1,7%) e quello definito (1,9%);
  • 2% come anticipo della rivalutazione attesa nel 2023.

Nel complesso, quindi, da ottobre le pensioni d’importo non superiore alle 4 volte il trattamento minimo (quindi circa 2.000 euro) godranno di un incremento del 2,2%; l’aumento è dell’1,98% per chi ha una pensione compresa tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo (ossia entro i 2.500 euro), mentre sopra tale soglia è dell’1,65%.

Ma c’è una seconda data per l’aumento delle pensioni: un nuovo incremento, infatti, ci sarà il 1° gennaio 2023, quando verrà applicato il tasso di rivalutazione effettivo accertato per il 2022. Secondo le stime dovrebbe trattarsi di una percentuale senza precedenti, almeno tenendo conto degli ultimi anni, che dovrebbe attestarsi intorno all’8%.

Da tale percentuale, tuttavia, verrà sottratta la parte già riconosciuta a titolo di anticipo della rivalutazione, il 2%, mentre il residuo servirà per aumentare ulteriormente le pensioni così da mantenerne inalterato il potere d’acquisto.

Ovviamente, quanto riconosciuto in più nei tre mesi del 2022 non dovrà essere restituito, poiché si tratta un sostegno introdotto dal governo appositamente per garantire una maggiore liquidità ai pensionati, così da far fronte all’aumento dei prezzi registrato in questi ultimi mesi.

Quali pensioni vengono aumentate da ottobre 2022

Per il momento, l’anticipo della rivalutazione riguarda solamente le forme di previdenza pubbliche obbligatorie, con l’esclusione dei trattamenti assistenziali. Ciò significa che l’aumento riguarda i trattamenti previdenziali erogati dall’Inps, sia diretti che indiretti (come la pensione di reversibilità).

Per il momento, invece, non è previsto l’aumento dell’assegno sociale o delle pensioni d’invalidità civile, due misure solitamente oggetto di rivalutazione. In ogni caso, per queste l’aumento ci sarà come da normativa il 1° gennaio prossimo, quando l’importo sarà rivisto per l’intero tasso di rivalutazione accertato.

Ad esempio, se davvero dovesse essere dell’8%, come da previsioni, per l’assegno sociale l’importo salirà intorno ai 505 euro (rispetto ai 468 euro attuali), mentre per le pensioni d’invalidità a circa 315 euro.

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