Quando conviene investire a Wall Street secondo la statistica

Alessandro Nuzzo

13/05/2023

Prendendo in esame le statistiche degli ultimi 95 anni si evidenzia quali sono i giorni in cui è più conveniente investire a Wall Street e quali meno.

Quando conviene investire a Wall Street secondo la statistica

I mercati finanziari sono estremamente volatili e vivono di emozioni e stagionalità. Così lo sono anche le borse mondiali, in particolare quella di Wall Street. Eppure, dati alla mano, c’è una statistica che indica come nei 5 giorni della settimana, dove le contrattazioni sono aperte, una giornata è sempre più debole rispetto alle altre. Stessa cosa per i dati mensili: esistono mesi dell’anno dove gli indici sono più in positivo rispetto ad altri.

I motivi possono essere diversi ma questi sono dati che aiutano molto gli investitori a decidere quando è il momento giusto per investire e quando meno.

Il lunedì è il giorno peggiore della settimana

Prendendo in analisi le statistiche degli ultimi 95 anni della borsa di Wall Street si evidenzia come il lunedì è il giorno peggiore per chi investe nei titoli presenti in questa piazza. D’altronde anche il 19 ottobre del 1987, giorno nero per la borsa statunitense dove evaporò più del 20% della sua capitalizzazione, era un lunedì. Ancora oggi questa giornata è la peggiore per la finanza, ma come mai? Non è facile da capire ma gli esperti pensano che lo stop del sabato e domenica faccia poi confluire eventuali balzi e negatività sul lunedì.

A dirlo in ogni caso sono i dati degli ultimi 95 anni sia nel breve che nel lungo periodo: il lunedì è il giorno peggiore della settimana per chi investe. E il migliore? dati alla mano sono il martedì e il mercoledì. Non c’è certezza del perché accade spesso che Wall Street chiuda in negativo il lunedì, psicologi e antropologi dovrebbero lavorare per cercare di risolvere il dubbio.

E qual è il mese peggiore?

Se invece allarghiamo i numeri su scala mensile, anche qui possiamo vedere come ci sono mesi dell’anno più favorevoli storicamente ed altri invece più scarsi. Anche in questo caso si può provare a ipotizzare delle motivazioni. Ad esempio storicamente il mese di gennaio è quello maggiormente positivo perché probabilmente gli investitori si mettono al lavoro per cercare di rimpolpare il portafogli iniziando l’anno nel modo migliore. Settembre invece è il mese tendenzialmente più negativo anche perché è quello immediatamente dopo le vacanze e molti investitori hanno bisogno di prelevare un po’ di fondi dai mercati per fronteggiare le spese che incombono nell’ultima parte dell’anno.

Gli scenari possono comunque cambiare essendo come detto i mercati finanziari molto volatili. Per questo i dati vanno analizzati sia nel lungo che nel breve periodo. Ad esempio il mese di maggio nel lungo periodo è considerato negativo ma se vediamo i dati a breve termine degli ultimi 10 anni vedremo che non è così e che anzi maggio è andato molto bene.

Al di là della volatilità le informazioni statistiche sono molto importanti per gli investitori professionisti perché gli permettono di attuare delle strategie con un forte vantaggio statistico. Questi dati sono molto validi nelle piazza statunitensi mentre in Europa meno.

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