Quando verranno eletti i presidenti della Camera e del Senato

Stefano Rizzuti

12 Ottobre 2022 - 11:55

Quando sapremo chi sono i nuovi presidenti della Camera e del Senato? Ecco quando si vota e quando potrebbe arrivare l’elezione a Montecitorio e Palazzo Madama.

Quando verranno eletti i presidenti della Camera e del Senato

La 19esima legislatura sta per partire. Giovedì 13 ottobre ci sarà la prima seduta parlamentare sia della Camera dei deputati che del Senato della Repubblica. Si tratta del primo passo che segue le elezioni politiche del 25 settembre che hanno visto la vittoria del centrodestra e porteranno, probabilmente, Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.

Dopo la proclamazione degli eletti, i neo-parlamentari (anche se molto spesso si tratta di conferme) verranno chiamati al loro primo voto, quello per eleggere i presidenti d’Aula. Alla Camera e al Senato gli iter sono diversi ed è probabile che i presidenti dei due rami del Parlamento non vengano eletti nella stessa giornata.

Ma quando avremo in carica i due nuovi presidenti d’Aula a Montecitorio e Palazzo Madama? Vediamo cosa prevedono i regolamenti e cosa può succedere considerando anche i numeri della maggioranza, partendo dal presupposto che al momento non è ancora stato trovato un accordo sui nomi.

Quando verrà eletto il presidente della Camera

La prima seduta della Camera - da questa legislatura composta da 400 deputati - è convocata per giovedì 13 ottobre alle ore 10: a presiedere l’Aula sarà Ettore Rosato, il vicepresidente uscente più anziano per elezione. Per le prime tre votazioni è necessaria la maggioranza rafforzata (il voto è segreto): nella prima bisogna raggiungere i due terzi del totale dei componenti (267 voti).

Alla seconda e terza votazione basta raggiungere i due terzi delle preferenze dei votanti, conteggiando anche le schede bianche. Dal quarto scrutinio in poi, invece, è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti. La prima convocazione, giovedì 13 ottobre alle 10, prevede la proclamazione degli eletti: poi si inizia con la votazione per scegliere il successore di Roberto Fico sullo scranno più alto di Montecitorio.

È probabile che serva il quarto scrutinio, quando bastano 201 voti: la maggioranza di centrodestra può contare su almeno 237 deputati. L’ipotesi più probabile è che le prime tre votazioni si svolgano già nella giornata di giovedì, per poi eleggere il presidente al quarto scrutinio venerdì mattina.

Un’altra possibilità è che si eseguano due votazioni giovedì e due venerdì, arrivando così all’elezione entro il pomeriggio di venerdì 14 ottobre. In ogni caso, anche se ci dovessero essere ulteriori slittamenti, sembra praticamente certo che avremo il nuovo presidente della Camera al più tardi entro sabato.

Quando verrà eletto il presidente del Senato

La prima seduta del Senato dovrebbe invece essere presieduta da Liliana Segre, la senatrice più anziana dopo Giorgio Napolitano, che non dovrebbe presenziare per problemi di salute. I 200 senatori saranno chiamati a eleggere la seconda carica dello Stato, quella che svolge le funzioni del presidente della Repubblica in caso di suo impedimento o morte.

Lo scrutinio avviene a voto segreto e l’elezione non può andare oltre le quattro votazioni. Alla prima e alla seconda serve la maggioranza dei membri, per la terza è sufficiente la maggioranza assoluta dei presenti e alla quarta si procede con un ballottaggio tra i due candidati più votati: in caso di parità viene eletto il più anziano.

Nella prima convocazione, prevista giovedì 13 ottobre alle 10.30, dopo gli adempimenti burocratici si passerà all’elezione del successore di Elisabetta Casellati. Al primo scrutinio servono 104 voti e il centrodestra può contarne su 113. È quindi probabile che già nella tarda mattinata-primo pomeriggio di giovedì 13 ottobre avremo un nuovo presidente del Senato.

Cosa succede dopo le elezioni dei presidenti di Camera e Senato

Subito dopo l’elezione dei presidenti si passerà a quella dei quattro vicepresidenti, dei tre questori e degli otto segretari, componendo così l’ufficio di presidenza. L’elezione dei presidenti delle due Camere è un primo passaggio fondamentale per avviare le consultazioni del capo dello Stato e arrivare alla formazione del nuovo governo.

Le consultazioni di Sergio Mattarella iniziano infatti con i presidenti emeriti della Repubblica (in questo caso solo Napolitano) e con i presidenti di Camera e Senato. Prima, però, i singoli partiti in Parlamento dovranno eleggere i loro capigruppo: le decisioni dovrebbero arrivare tra domenica 16 e lunedì 17 ottobre. I due capigruppo andranno al Quirinale per le consultazioni insieme ai leader di partito.

Le consultazioni potrebbero iniziare già dal pomeriggio di lunedì 17 ottobre o, al più tardi, martedì 18 ottobre. Una volta terminate, il capo dello Stato affiderà - quasi certamente a Giorgia Meloni - l’incarico con riserva. Il presidente incaricato dovrà svolgere le sue consultazioni e poi sciogliere la riserva al Colle: a quel punto, entro dieci giorni, si deve presentare davanti alle Camere per il voto di fiducia che potrebbe essere programmato nella settimana del 24 ottobre.

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