Ecco in quali casi i genitori possono pretendere la restituzione di soldi o regali dati ai figli.
I genitori sono obbligati a mantenere i figli finché non sono in condizione di poter provvedere in autonomia al proprio sostentamento, ma questo non significa che somme di denaro ulteriori a quelle necessarie per il mantenimento siano sempre dovute. In alcuni casi si tratta di veri e propri regali, che ricevono anche i figli autonomi per i quali non sussiste più l’obbligo di mantenimento.
I regali di solito non devono essere restituiti, ma non sono pochi i genitori che vorrebbero indietro denaro o beni dati ai figli, magari in conseguenza a un comportamento scorretto di questi ultimi o a delle necessità improvvise. Anticipiamo che la restituzione di beni ricevuti in donazione dai propri genitori è raramente obbligatoria, ma effettivamente in alcuni casi potrebbero essercene i presupposti.
Bisogna però distinguere tra quanto configura un adempimento al dovere di mantenimento, le donazioni vere e proprie e i prestiti. Per ognuno di questi istituti giuridici c’è una differente disciplina, di cui va tenuto conto insieme al particolare rapporto di diritti e doveri generato dalla filiazione. Ecco quando i figli devono restituire i soldi ai genitori.
Restituzione del mantenimento
Come si evince dalla premessa, i genitori non possono pretendere la restituzione del mantenimento, cui sono obbligati a provvedere per obbligo di legge sino a quando la prole non è autonoma sotto il profilo economico o quantomeno non ne ha la capacità. Non c’è differenza, da questo punto di vista, tra il mantenimento compiuto in natura (pagando vitto, alloggio e così via) e l’assegno di mantenimento corrisposto dal genitore non collocatario.
Nel caso in cui sia stato fissato un assegno di mantenimento dal giudice, non necessariamente in caso di divorzio ma per esempio anche nell’ipotesi di una causa tra i genitori e il figlio maggiorenne, si può però chiedere una revisione in tribunale. Nel caso in cui le condizioni siano mutate, ad esempio perché il figlio ha un lavoro che gli consente di mantenersi oppure perché è colpevole della mancata autonomia, il giudice dispone una riduzione o una revoca del mantenimento.
In queste situazioni, i genitori potrebbero aver diritto al rimborso delle somme versate in eccesso rispetto alla sentenza del giudice, a partire dal momento (che sarà accertato dalla sentenza) in cui sono venuti a mancare o sono cambiati i presupposti.
Restituzione di soldi e regali
Veniamo ora alle donazioni, veri e propri regali che non rispondono a nessun obbligo giuridico bensì sono un atto di liberalità. Rientrano in questa fattispecie tutti i beni e i soldi dati ai figli superiori rispetto alle esigenze di mantenimento, per i quali non sia specificata altra natura della transazione o per cui è stata formalizzata la donazione.
Di norma, i figli non sono obbligati a restituire i soldi e i beni che hanno ricevuto in regalo dai genitori. L’unica eccezione alla regola è rappresentata dalla revoca della donazione per ingratitudine, correlata a comportamenti davvero molto gravi:
- omicidio o tentato omicidio (o reati con analoghe disposizioni) del donante o dei suoi familiari stretti;
- ha commesso calunnia o falsa testimonianza, accertata in processo penale, per reati punibili con la reclusione non inferiore a 3 anni o con l’ergastolo a danno del donante o dei suoi familiari stretti;
- ha commesso un’ingiuria grave contro il donante;
- ha pregiudicato con dolo il patrimonio del donante;
- non ha versato gli alimenti dovuti per legge.
Si tratta di ipotesi particolari, le uniche che consentono di revocare una donazione tra genitori e figli.
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Prestito ai figli
Il problema del prestito ai figli è che opera la presunzione per cui i trasferimenti tra genitori e prole avvengono come donazione, cioè senza pretendere la restituzione. Se non è stata predisposta una scrittura privata sarà necessario provare il prestito diversamente per ottenere quanto spettante in giudizio. Se è documentabile che si tratta di un prestito, i genitori hanno diritto alla restituzione.
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