Quando è reato parcheggiare fuori posto?

Ilena D’Errico

29 Gennaio 2023 - 17:54

Auto parcheggiata fuori posto: oltre alla multa, si rischia di aver commesso un vero e proprio reato. Ecco in quali casi e quali sono le conseguenze.

Quando è reato parcheggiare fuori posto?

Parcheggiare l’auto fuori posto è senza dubbio causa di disordini, motivo per cui il Codice della strada prevede sanzioni pecuniarie (le multe) e talvolta anche sanzioni accessorie, come la decurtazione dei punti dalla patente di guida, per i parcheggi impropri. Si tratta delle conseguenze più conosciute, ma in realtà il parcheggio fuori posto può anche configurare un reato, con pene molto più severe.

Quando parcheggiare fuori posto è un reato

Il parcheggio fuori posto non costituisce di per sé un illecito penale, ma può integrare diversi reati a seconda delle condizioni specifiche. I più comuni sono senza dubbio:

  • La violenza privata.
  • L’interruzione di pubblico servizio.

La violenza privata è definita dall’articolo 610 del Codice penale, secondo cui chiunque costringa un’altra persona a tollerare o omettere qualcosa può essere punito con la reclusione fino a 4 anni. In effetti, questa circostanza sembra applicarsi in modo preciso alla maggior parte dei parcheggi fuori posto. È il caso dell’auto parcheggiata in doppia fila che blocca l’uscita dal parcheggio a qualcuno, ma anche il blocco di utilizzo del passo carrabile o del parcheggio riservato ai disabili. Secondo le pronunce della Cassazione questi comportamenti costituiscono un reato se sono stati effettuati consapevolmente, cioè con la precisa intenzione di danneggiare qualcun altro. La consapevolezza, quindi, si presume anche nel caso in cui il conducente viene esortato a spostare l’auto per risolvere l’inconveniente e si rifiuta.

L’altra fattispecie che può essere integrata dai parcheggi impropri è quella dell’interruzione di pubblico servizio, che riguarda varie attività tra cui i trasporti e i soccorsi medici. Questo reato previsto dall’articolo 340 del Codice penale può essere punito con la reclusione fino a 1 anno. Secondo la Cassazione, questo reato si configura anche se il servizio non viene interrotto del tutto, ma cagionato da un semplice ritardo nello svolgimento. Anche in questo caso, tuttavia, si può parlare di reato soltanto se il conducente che ha parcheggiato fuori posto aveva consapevolezza del disservizio che avrebbe generato. Esistono, infatti, luoghi adibiti, come l’ingresso ospedaliero riservato alle ambulanze, per cui non è ammessa possibilità di fraintendimento.

Al contrario, se si parcheggia in doppia fila in una strada e questo causa un rallentamento dell’ambulanza, sopraggiunta per una necessità improvvisa, non si può presumere la consapevolezza e quindi il reato. In casi del genere, infatti, il servizio pubblico dipende da un caso fortuito, imprevedibile per il conducente. Questo, ovviamente, non incide sulle sanzioni e nemmeno sull’eventuale risarcimento danni, semplicemente non si tratta di un reato. Questo principio si applica a prescindere delle effettive conseguenze della sosta fuori posto, ecco perché se il ritardo dei soccorsi dovesse procurare la morte del ferito il conducente che ha parcheggiato erroneamente non può essere accusato di omicidio.

L’accusa di omicidio colposo potrebbe però, almeno in linea teorica, essere mossa al conducente consapevole dell’intralcio per le ambulanze, anche se la giurisprudenza ha mostrato in questo caso di ritenere più adatta l’accusa di interruzione di pubblico servizio.

Parcheggi... da crimine

Una volta compresa la normativa di riferimento, è quindi molto semplice individuare i più comuni casi specifici in cui parcheggiare fuori posto integra un reato:

  • Parcheggio che impedisce l’ingresso o l’uscita dalle ambulanze dal posto adibito.
  • Sosta sul tratto di strada adibito al passaggio delle ambulanze e dei veicoli di soccorso.
  • Sosta in doppia fila che impedisce il transito di altri automobilisti, che lo hanno comunicato esplicitamente.
  • Sosta che impedisce il transito dei trasporti pubblici nelle aree apposite, come le rotaie del tram.
  • Parcheggio davanti al passo carrabile che impedisce il transito corretto.

In ogni caso, quando si compie un parcheggio su un’area vietata oppure senza i permessi previsti, si incorre nella sanzione pecuniaria, laddove previsto nella decurtazione dei punti dalla patente e alla rimozione forzata del veicolo. Oltretutto, il soggetto danneggiato potrebbe richiedere un risarcimento danni per il disagio sopportato.

Iscriviti a Money.it