Quante ore lavora uno scrutatore? Ecco cosa si fa durante il giorno

Alessandro Nuzzo

7 Giugno 2024 - 18:15

Questo fine settimana migliaia di persone saranno chiamate a lavorare ai seggi elettorali in veste di scrutatori. Vediamo in cosa consiste questo lavoro e qual è il guadagno.

Quante ore lavora uno scrutatore? Ecco cosa si fa durante il giorno

I giorni 8 e 9 giugno gli italiani sono chiamati alle urne per decidere chi li rappresenterà in Parlamento europeo. Saranno in totale 76 quelli da eleggere e che andranno a Bruxelles. Insieme alle tornate europee, in alcune zone d’Italia si procederà anche con le elezioni regionali (In Piemonte) e le comunali in 3.700 Comuni.

Novità di quest’anno, i seggi resteranno aperti anche nella giornata di sabato. A differenza delle scorse tornate, quando si votava soltanto la domenica dalle 7 alle 23, questa volta seggi aperti anche il sabato dalle 15 alle 23. Confermata la domenica sempre dalle 7 alle 23. Al momento della chiusura dei seggi si procederà immediatamente con le operazioni di spoglio dando precedenza alle europee.

Migliaia di italiani sono stati chiamati per dare il loro contributo ai seggi elettorali come scrutatori. Una mansione, obbligatoria per legge se non in diversi casi di giustificata rinuncia. Vediamo in cosa consiste il loro lavoro, quante ore dovranno lavorare e quale sarà la paga.

Scrutatore: quante ore lavora e cosa fa

Assieme al presidente di seggio e al segretario, la figura dello scrutatore è molto importante per la corretta riuscita delle operazioni di voto. In ogni seggio elettorale ne sono nominati 4, ognuno avrà un compito diverso a seconda della decisione presa dal presidente.

Per loro il fine settimana lavorativo inizierà molto presto. A partire dalle ore 9 di sabato 8 giugno, gli scrutatori dovranno recarsi al seggio elettorale designato per il riconoscimento a cura del presidente. Nel momento in cui tutte le persone sono presenti, il seggio elettorale si insedia ufficialmente. A quel punto possono partire le operazioni di preparazione al voto. Si aprono i plichi, si contano le schede, facendo attenzione che il numero corrisponda a quello dei cittadini votanti nel seggio, e si procede con la validazione. Ogni scheda elettorale va firmata e timbrata con il bollo di sezione.

In questa fase gli scrutatori si dividono le schede da firmare e timbrare e in genere ognuno timbra e firma un numero uguale di schede rispetto agli altri. Conclusa tale operazione si procede con il preparare il seggio appendendo i manifesti, montando l’urna elettorale e organizzando i compiti. Il presidente di seggio deve nominare tra gli scrutatori la figura del vicepresidente che lo sostituirà in caso di sua temporanea assenza. Terminato il tutto, il seggio viene chiuso e sigillato e si può andare via.

Alle ore 15 si torna per aprire ufficialmente le operazioni di voto. Il presidente provvederà a dividere i compiti tra i 4 scrutatori. In genere si occuperanno della procedura di identificazione dell’elettore e attestazione del voto sulla tessera elettorale. Al seggio si resta fino alle 23 di sabato per poi tornare operativi dalle 7 di domenica e fino alle 23. Gli scrutatori non possono allontanarsi dal seggio se non per brevi pause. A partire dalle 23 di domenica si procederà con le operazioni di spoglio. L’urna verrà aperta e il presidente leggerà scheda per scheda il contenuto del voto facendo attenzione alla validità dello stesso.

Nello spoglio gli scrutatori assistono il presidente e compilano le tabelle di scrutinio. Concluso il tutto e compilati i verbali, tutto ciò che è presente nel seggio, come schede votate, schede nulle, schede non votate, vanno inserite in apposite buste e consegnate all’ufficio elettorale del Comune. Nel complesso quindi gli scrutatori lavoreranno oltre 24 ore in 2 giorni di lavori. Per loro è prevista un’indennità di legge che sarà pari a 110,40 euro per le sole elezioni europee, 163 euro in caso anche di comunali, 188 euro in caso anche di regionali, come in Piemonte.

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