Se si guadagnano 40 mila euro, quante tasse si dovranno pagare su questo importo? Dipende dalla tipologia di reddito che si configura e dal regime fiscale in cui si ricade. Vediamo le differenze.
Quante tasse si pagano su 40.000 euro? Per chi ha un reddito di 40mila euro l’imposizione fiscale cambia in base al regime applicato. È diversa l’Irpef che pagano lavoratori dipendenti, autonomi e forfettari su una stessa somma percepita. Questo accade non solo per le diverse percentuali applicate in sede di calcolo dell’imposta dovuta, ma anche perché tra dipendenti e autonomi ci sono detrazioni da lavoro differenti.
In questo articolo faremo una simulazione della diversa imposta che pagano su 40 mila euro quattro diverse categorie di lavoratori:
- dipendenti;
- autonomi con partita Iva ordinaria;
- autonomi in regime dei minimi;
- autonomi in regime forfettario.
La diverse tasse da versare su uno stesso reddito
Come abbiamo anticipato in apertura in Italia non sono previste le stesse tasse da versare per tutte le categorie di lavoratori su uno stesso importo di reddito percepito. Per lavoratori autonomi con partita Iva ordinaria e per lavoratori dipendenti l’aliquota Irpef da versare è determinata in base agli scaglioni di reddito previsti dalla normativa che regola l’imposta.
Per il 2024 l’aliquota si determina sui seguenti scaglioni:
- fino a 28.000 il 23% di Irpef;
- da 28.000 a 50.000 euro il 35% di Irpef;
- oltre i 50.000 euro il 43% di Irpef.
Tra le due categorie di lavoratori, però, è diverso il modo per determinare il reddito imponibile visto che i lavoratori dipendenti hanno detrazioni da lavoro più alte rispetto ai lavoratori autonomi.
Per quanto riguarda i contribuenti forfettari per essi, se ricadono nei minimi, l’aliquota d’imposta è pari al 5%, altrimenti al 15%. In ogni caso la determinazione del reddito imponibile varia in base al coefficiente di redditività (che varia in base all’attività svolta).
Quante tasse si pagano su 40.000 euro? Le simulazioni
Una premessa dovuta prima di effettuare le simulazioni delle tasse da versare è che va sempre considerato che in ogni caso i contributi previdenziali vanno dedotti dal reddito complessivo. Proprio per questo nella determinazione delle tasse da pagare è sempre da scorporare i contributi versati.
Vediamo di seguito, su un reddito prodotto di 40.000 euro, quante tasse vanno pagate.
Tasse che paga il lavoratore dipendente
Su un reddito complessivo di 40 mila euro da lavoro dipendente, la prima cosa da considerare sono i contributi IVS a carico del lavoratore, pari al 9,19%. I contributi a carico del lavoratore dipendente sono pari a 3.676 euro.
L’Irpef, quindi, va calcolata sui 36.324 euro restanti nel seguente modo:
- al 23% sui primi 28.000 euro, per un importo pari a 6.440 euro;
- al 35% sui restanti 8.405 euro, per un importo pari a 2.913,4 euro.
L’Irpef dovuta dal lavoratore dipendente su 40.000 euro è pari a 9.353,4 euro, a cui devono essere sottratte le detrazioni da lavoro dipendente che si calcolano nel seguente modo:
1.910 x
1.910 x [(50.000 - 40.000)/22.000] = 868,18 euro.
Le tasse dovute su 40.000 euro da un lavoratore dipendente, quindi, sono pari a 9.353,4 - 868,18, ovvero 8.485 euro.
Tasse che paga il lavoratore autonomo con partita Iva ordinaria
L’aliquota Irpef applicata dal lavoratore autonomo con partita Iva ordinaria si calcola allo stesso modo che per il lavoratore dipendente, sulla base degli stessi scaglioni di reddito. Diverso, invece, è il modo di calcolare il reddito imponibile visto che la percentuale di contributi versata dal lavoratore autonomo è più alta (parte dei contributi versati per il lavoratore dipendente, infatti sono a carico del datore di lavoro).
Supponiamo, per comodità, che il lavoratore versi i propri contributi alla Gestione Separata Inps, la cui aliquota è pari al 26,07% del reddito complessivo.
Su 40.000 euro il lavoratore, quindi, versa 10.428 euro di contributi. Il suo reddito imponibile è pari a 29.772 euro. Il reddito imponibile è così tassato:
- 23% sui primi 28.000 euro, per un’imposta pari a 6.440 euro;
- 35% per i restanti 1.772 euro, per un’imposta pari a 620,2 euro.
L’Irpef lorda che il lavoratore dovrebbe versare è pari a 7.060,2 euro da cui va sottratta la detrazione per lavoro autonomo.
Anche il lavoratore autonomo ha diritto alle detrazioni per lavoro che si calcolano, per redditi compresi tra 28.000 e 50.000 con la seguente formula:
500 x [(50.000-reddito)/(22.000
500 x [50.000 - 40.000)/22.000] = 227,27 euro.
L’Irpef che il lavoratore deve versare è pari a 6.832,92 euro.
Quante tassa paga il contribuente forfettario?
Il contribuente che ha scelto il regime forfettario, innanzitutto non ha diritto a nessuna detrazione. Parte del reddito prodotto, però rimane esentasse e a stabile che percentuale è il coefficiente di redditività.
Per comodità prendiamo l’esempio del codice Ateco 86.90.30 , il cui coefficiente di redditività è del 78%.
Per determinare il reddito imponibile, quindi, è necessario prendere in considerazione solo il 78% di quello complessivo, ovvero 31.200 euro.
Ponendo il caso che anche questo lavoratore versi i contributi in Gestione separata, anche questi vanno calcolati sul reddito imponibile e sono pari a 8.133 euro. Per i contributi spetta una deduzione dal reddito e, quindi, il reddito su cui si pagano le tasse è dato da 31.200 - 8.133 euro, ovvero 23.067 euro.
Se il forfettario ricade nel regime dei minimi verserà il 5% su 23.067 euro, ovvero 1.153 euro.
Se il forfettario non rientra nei minimi versa il 15% sullo stesso importo, ovvero 3.460 euro.
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