Tutto il mondo guarda al Regno Unito per l’incoronazione di Re Carlo III, un evento storico che ha richiamato centinaia di migliaia di turisti. Ma quanto è costata l’incoronazione?
Re Carlo III è ufficialmente il sovrano del Regno Unito. A sancire tale unione con il suo paese la cerimonia dell’incoronazione, evento che sta catalizzando l’attenzione di tutto il mondo (o quasi).
L’incoronazione di Re Carlo III è sicuramente l’evento più atteso dell’anno per la Corona inglese e che ha richiamato migliaia di turisti e amanti della tradizione reale per assistere in diretta all’avvenimento storico. L’incoronazione, condotta dall’arcivescovo di Canterbury questo sabato mattina, 6 maggio, ha dato ufficialmente il via a tre giorni di celebrazioni in tutta Londra e nel resto del Regno Unito, culminando in un giorno festivo l’8 maggio.
E se in molti si concentrano sulla portata dell’evento storico, altri guardano a quanto costerà l’incoronazione al Paese. Infatti, il Regno Unito al momento si trova ad affrontare una delle peggiori crisi economiche degli ultimi decenni, con un aumento del costo della vita che sta diventando insostenibile per un’intera generazione. Ecco, quindi, quanto è costata realmente l’incoronazione e soprattutto chi ha finanziato i festeggiamenti in tutto il paese.
Quanto è costata l’incoronazione di Re Carlo III?
Buckingham Palace non ha fornito alcun dato per conoscere il costo dell’incoronazione di Re Carlo III. Tuttavia, sembrerebbe che lo stesso Re abbia voluto una celebrazione “ridotta”, non solo abbreviando il tragitto della sua “sfilata” a soli 2 km (rispetto i canonici otto), ma anche riducendo l’intera cerimonia.
Infatti, alla cerimonia presso l’Abbazia di Westminster parteciperanno solo 2.000 ospiti “vip” - tra i quali il presidente della Repubblica Mattarella e Andrea Bocelli - pari circa a un quarto del numero presente all’incoronazione della defunta regina, mentre la stessa cerimonia dovrebbe durare solo un’ora. In questo modo il Re vuole mandare un messaggio ai cittadini del Regno Unito promettendo loro di raggiungere un modello di “monarchia snellita”.
Eppure, se la cerimonia in sé dovrebbe essere “ridotta”, lo stesso non si può dire delle spese per l’incoronazione, specialmente se si mette in conto il difficile periodo economico che il Paese - e il mondo intero - sta affrontando con l’aumento dei prezzi, causati dall’inflazione.
Stando alle stime della Bbc - che ancora però non trovano conferme ufficiali - le spese per i festeggiamenti del fine settimana, che includono la sfilata del re e un concerto “stellato” nei Windsor Gardens, dovrebbero aggirarsi tra 50-100 milioni di sterline (circa 57-114 milioni di euro). Una cifra questa che, nel caso in cui corrispondesse a verità, supererebbe il milione e mezzo di sterline - equivalenti a 50 milioni di sterline oggi - speso per l’incoronazione della Regina Elisabetta II nel 1953.
Incoronazione di Re Carlo III: chi paga l’evento?
Davanti al costo dell’incoronazione di Re Carlo III, è naturale domandarsi chi stia pagando la celebrazione prevista per questo weekend. L’occasione, come la maggior parte degli eventi pubblici, è finanziata dal governo - e quindi dai contribuenti britannici - insieme a Buckingham Palace che contribuisce con una quota che non è stata mai divulgata.
Non c’è da stupirsi quindi che il 51% dei cittadini britannici intervistati abbia risposto, in un recente sondaggio di YouGov, che l’incoronazione non dovrebbe essere finanziata dal governo. Senza contare che al momento il Regno Unito si trova a dover affrontare una delle crisi economiche più difficili degli ultimi tempi.
E se l’inflazione rimane alta, il governo britannico insiste sul fatto che l’evento dell’incoronazione potrebbe portare a una spinta dell’economia, grazie al turismo e vendite al dettaglio, di centinaia di milioni di euro. A questi bisogna aggiungere gli introiti delle altre festività del mese e dell’Eurovision che si terrà a Liverpool il 13 maggio. Stando alle stime tali celebrazioni dovrebbero generare una spinta di un miliardo di sterline. Non resta che domandarsi se questi basteranno per risollevare l’economia di un Paese il cui Pil si attesta a -0,6% rispetto al 2019 e che di fatto resta l’ultima economia del G7 a “non essersi ripresa dalla crisi indotta dal Covid” - come ricorda la Cnbc.
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