Quanto sono costate le leggi di Bilancio: il valore delle manovre finanziarie in Italia negli ultimi 10 anni in attesa di quella 2025 che, entro la fine dell’anno, sarà varata dal governo Meloni.
Quanto è costata la legge di Bilancio negli ultimi 10 anni. Ora che siamo nel pieno del lungo e complesso percorso che porterà all’approvazione della prossima finanziaria entro la fine dell’anno, pena l’attivazione delle temute clausole di salvaguardia, molto si sta parlando dei numeri della manovra economica.
La legge di Bilancio è il provvedimento mediante il quale il Parlamento - entro il 31 dicembre di ogni anno - deve approvare il bilancio preventivo presentato dal governo di turno. Di fatto costituisce l’unico provvedimento di natura finanziaria dello Stato, contenendo sia le disposizioni normative relative alle entrate e le uscite economiche sia gli effetti di tali spese nelle previsioni triennali di entrata e di spesa del bilancio statale.
In sostanza la finanziaria è il provvedimento più importante che ogni anno il governo è chiamato a licenziare, con il testo che poi deve ricevere il via libera anche da parte della Commissione europea, che può approvarlo, chiedere delle correzioni oppure bocciarlo in toto.
A seconda dell’ammontare complessivo delle risorse stanziate con la manovra finanziaria, che può essere più o meno espansiva, si possono capire quali siano le strategie del governo e anche lo stato di salute dei conti pubblici.
Diamo una sguardo allora nel dettaglio a quanto sono costate le leggi di Bilancio degli ultimi dieci anni, periodo in cui in Italia si sono alternati ben sei governi di cui uno guidato da un presidente del Consiglio tecnico.
Quanto è costata la legge di Bilancio negli ultimi 10 anni
La legge di Bilancio solitamente assorbe quasi totalmente i lavori parlamentari da ottobre fino alla fine dell’anno. Il cronoprogramma del resto è ben preciso e spesso il Parlamento è dovuto ricorrere ad autentiche sedute fiume per rispettare il termine perentorio del 31 dicembre.
Ma quanto è stato l’ammontare complessivo delle risorse stanziate nelle ultime dieci leggi di Bilancio? Come si può vedere nel grafico qui in basso, in Italia si sono verificate le proverbiali “montagne russe” per quanto riguarda il costo totale.
Numeri alla mano, la legge di Bilancio 2019 - varata dal primo governo Conte sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega - è stata la più espansiva degli ultimi dieci anni con un ammontare complessivo pari a 47 miliardi.
Questa finanziaria - che ha generato un lungo braccio di ferro con la Commissione europea al pari di quella 2016 targata Matteo Renzi - è stata quella che ha introdotto in Italia il Reddito di Cittadinanza - ora cancellato dal governo Meloni - e il primo abbozzo di Flat Tax.
Per costo totale la legge di Bilancio 2019 ha superato anche quella 2021 (40 miliardi) licenziata dal secondo governo Conte - M5s, Pd, sinistra e Italia Viva - nel pieno della tempesta Covid e dei conseguenti lockdown che hanno messo in ginocchio l’economia del Paese.
La legge di Bilancio 2014 invece è stata quella più al risparmio, con l’Italia che ancora scontava il periodo delle “lacrime e sangue” del precedente governo Monti; per quanto riguarda l’attuale governo Meloni la realtà dei fatti è stata ben minore rispetto alle aspettative.
La manovra 2023 in sostanza è stata ereditata dal precedente governo Draghi, visto che il centrodestra a seguito delle elezioni di fine settembre si era insediato solo da poche settimane. La legge di Bilancio 2024 invece, la prima pienamente made in Meloni, con i suoi 24 miliardi è stata assai prudente vista la delicata situazione dei nostri conti pubblici.
Come sarà infine la legge di Bilancio 2025? Stando a quanto si apprende, l’ammontare complessivo della prossima finanziaria dovrebbe aggirarsi sui 24-25 miliardi, in sostanza come quello dello scorso anno.
Nonostante la promessa di riformare pensioni e fisco, il governo guidato da Giorgia Meloni dovrà fare i conti con una procedura di infrazione che obbligherà l’Italia a fare tagli al debito pubblico per 12 miliardi l’anno nei prossimi sette anni, imbastendo al tempo stesso una manovra economica che non può essere più finanziata facendo ricorso al deficit.
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