Il governo ha deliberato diverse misure per cercare di frenare gli sbarchi: con il piano Meloni però ogni migrante potrebbe costarci più del doppio rispetto alla spesa attuale.
Quanto costerà all’Italia il piano migranti voluto da Giorgia Meloni e ora deliberato dal Consiglio dei ministri? Tralasciando la bontà delle misure licenziate - che paradossalmente potrebbero anche peggiorare la situazione - può essere interessante anche focalizzarsi sui costi.
Eccezion fatta per il breve lasso di tempo in cui Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen sono state in visita a Lampedusa, anche negli ultimi giorni sono continuati gli sbarchi di migranti sulle nostre coste: quasi 4.000 arrivi solo negli ultimi cinque giorni. Un autentico flop per l’esecutivo che in campagna elettorale aveva promesso porti chiusi e blocco navale.
Il governo così nelle scorse ore ha deciso di riscrivere il decreto Sud visto che ancora non è stato firmato dal presidente Mattarella, inserendo le misure sui migranti che sono state annunciate dalla premier nei giorni scorsi. Questi sono i due provvedimenti adottati:
- si estende a 18 mesi il limite massimo di permanenza nei Centri per il rimpatrio (Cpr) dei non richiedenti asilo;
- realizzazione di un Cpr in ogni Regione in località a bassissima densità abitativa e facilmente sorvegliabili.
Stando a una serie di calcoli fatti da La Stampa, con queste nuove misure l’Italia potrebbe veder più che raddoppiati i costi relativi ai migranti, una autentica beffa se poi questo piano anti immigrazione non dovesse funzionare.
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Al momento soltanto per il vitto e per l’alloggio dei migranti approdati nel nostro Paese, l’Italia spende per mezzo del ministero dell’Interno circa 30 milioni l’anno per le 6.000 persone che mediamente sono presenti nei nostri Cpr.
Raddoppiando il numero dei Cpr e aumentando il periodo di permanenza fino a 18 mesi, questa prima voce di costo di conseguenza potrebbe raddoppiare fino a 60 milioni. Tenere un migrante per un anno e mezzo nei Centri per il rimpatrio, avrebbe inoltre un costo totale di circa 30.000 euro per ogni individuo.
Poi c’è la questione dei nuovi Cpr da realizzare; in Italia attualmente ce ne sono dieci ma non tutti sono operativi e, se veramente l’obiettivo è quello di realizzarne uno in ogni Regione, ecco che il loro numero dovrebbe raddoppiare.
Dai 46 milioni previsti nel 2024 per i Cpr, anche in questo caso la cifra potrebbe raddoppiare lievitando fino a quasi 100 milioni. Ad aumentare poi ci sarebbe anche la spesa per le forze di polizia: attualmente per la gestione dei migranti sono impegnati ben 12.000 agenti.
Infine c’è stato un aumento dei costi per i rimpatri, da 1.798 a 2.365 euro per ogni migrante irregolare rimandato nel proprio Paese di origine, ma questo naturalmente non è collegato con le ultime mosse del governo.
In conclusione, se prima l’Italia spendeva per i migranti presenti nei Cpr circa 80 milioni l’anno, adesso dopo il piano Meloni la cifra dovrebbe più che raddoppiare.
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