Si parla di un buco da circa 10 milioni di euro, perdita di follower, accordi commerciali cancellati ma non solo. Ecco quanto fatturato hanno perso le società di Chiara Ferragni con il Pandoro-gate.
Quanto fatturato hanno perso le società di Chiara Ferragni? Dopo lo scandalo del Pandoro-gate che ha travolto l’immagine e la credibilità del suo brand, l’impero di Chiara Ferragni sta affrontando una crisi senza precedenti. Fenice srl deve approvare il bilancio 2023 e valutare una ricapitalizzazione per evitare il tracollo finanziario. Sono lontani i tempi in cui la società vantava un giro d’affari di oltre 60 milioni di euro.
I numeri parlano chiaro. Nel 2022 Fenice vantava un fatturato di oltre 15 milioni di euro con un utile di 3,4 milioni, ma il crollo è stato verticale. Nel 2024 i ricavi sono scesi sotto i 2 milioni, accumulando perdite per circa 10 milioni di euro e azzerando di fatto il patrimonio societario. Una situazione insostenibile, che ha portato prima all’allontanamento del general manager Fabio Maria Damato, poi al passaggio di testimone a Claudio Calabi, ora amministratore unico.
Ma nonostante l’allontanamento di Chiara Ferragni dalla gestione operativa, il brand resta strettamente legato alla sua figura e le scelte future della società dipenderanno molto dalla sua capacità di recuperare l’immagine compromessa. Con oltre 55 milioni di interazioni al mese, l’influencer resta una delle figure più seguite e discusse, monopolizzando i ranking di engagement. Ma basterà la sua popolarità digitale a salvare un business in caduta libera? La risposta arriverà nelle prossime ore, quando Fenice alzerà il velo sui conti del 2023 presentando anche una situazione patrimoniale aggiornata al 30 novembre 2024, necessaria per la ricapitalizzazione.
Quanto fatturato hanno perso le società di Chiara Ferragni?
Il tracollo finanziario della società che gestisce i marchi di Chiara Ferragni, è evidente nei numeri. Nel 2022, il fatturato di Fenice srl era salito a 15,6 milioni di euro, , con ricavi operativi pari a 14,3 milioni, un utile netto di 3,4 milioni e un Ebitda positivo di 4,8 milioni. Un bilancio solido, che registrava una crescita del 120% rispetto all’anno precedente e che sembrava destinato a confermare il trend positivo anche nel 2023. Ma poi è arrivato lo scandalo del Pandoro-gate e tutto è cambiato.
Secondo indiscrezioni, nel 2023 i ricavi si sarebbero attestati tra gli 11 e i 12 milioni di euro, segnando già un netto calo. Ma è nel 2024 che la situazione è precipitata: il fatturato potrebbe crollare fino a 2 milioni di euro, sette volte meno rispetto al 2022, con perdite cumulate intorno ai 10 milioni. Un disastro finanziario che ha bloccato l’approvazione del bilancio e reso necessaria una ricapitalizzazione per evitare il collasso.
Dietro al ritardo nell’approvazione del bilancio 2023 potrebbe esserci anche una partita societaria in corso. Paolo Barletta, azionista di Fenice con una quota del 40% tramite la holding Alchimia, sarebbe intenzionato a cedere la sua partecipazione a Chiara Ferragni, puntando a ottenere la valutazione più alta possibile. Prima dello scandalo, la società era stimata 75 milioni di euro, ma oggi il suo valore si è ridotto drasticamente. Tuttavia, la cessione potrebbe incontrare ostacoli: Pasquale Morgese, che detiene il 27,5% di Fenice, potrebbe impugnare il bilancio in tribunale, contestando l’assenza di un piano industriale e sollevando interrogativi sul futuro della società.
Discorso diverso, invece, per la TBS Crew srl, digital company di Chiara Ferragni e casa editrice del blog The Blonde Salad. Nel 2023, il fatturato di TBS Crew si è attestato a 17,65 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto al 2022, ma con utili in rallentamento a 4,4 milioni di euro da 5,1 milioni a causa dei “costi straordinari sostenuti per sanzioni inflitte dalle Autorità garanti, stanziamenti di fondi per rischi e oneri di importo rilevante operati in via prudenziale e infine per donazioni effettuate di ammontare pari a 1.150.000 euro a favore di strutture ospedaliere e di enti che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale” , si legge nella relazione ufficiale depositata insieme al bilancio lo scorso agosto.
Previsioni fatturato 2024
Le previsioni per il 2024 delineano un quadro decisamente critico per Fenice srl, che potrebbe segnare un vero e proprio tracollo finanziario, nonostante una gestione rigorosa dei costi, sottoposti a un drastico ridimensionamento sotto la guida di Calabi.
La società ha ridotto le spese operative al minimo indispensabile, con un budget di circa un milione di euro per il 2025.
Il personale è stato dimezzato da 16 dipendenti a 8 e gli uffici di via Turati - oggetto di una ristrutturazione faraonica da 1,8 milioni di euro nel bilancio 2022 - sono stati abbandonati per trasferire le operazioni nella sede della holding Sisterhood. Questi interventi sono stati necessari per arginare l’emorragia finanziaria, ma da soli potrebbero non bastare a garantire la sostenibilità del business. La vera incognita resta il futuro del brand Ferragni: senza un piano industriale chiaro e una strategia di rilancio, Fenice rischia di essere un contenitore svuotato, incapace di generare il valore che l’aveva resa un tempo un modello di business di successo.
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