Nonostante le pressioni di Salvini, Tito Boeri non intende dimettersi da Presidente dell’INPS. Ecco quanto guadagnerà fino alla scadenza dell’incarico.
Quanto guadagna il Presidente dell’INPS? Se anche voi vi siete posti almeno una volta questa domanda, sarete sicuramente interessati a quanto segue, quindi vi consigliamo di continuare a leggere così da soddisfare la vostra curiosità.
Tito Boeri è presidente dell’INPS dal 2014 e dovrebbe restare in carica fino al febbraio del 2019; il condizionale però è d’obbligo dal momento che in questi giorni Boeri sta ricevendo diverse pressioni da parte di Matteo Salvini, il quale lo ha invitato a presentare le dimissioni.
Il Ministro dell’Interno, nonché vicepremier insieme a Di Maio, ha dichiarato che dal momento in cui il Presidente dell’INPS è contrario alla maggior parte dei programmi dell’Esecutivo dovrebbe assolutamente dimettersi. Il riferimento è a quanto detto da Boeri in merito alla riforma Fornero, per la quale ne è stata sconsigliata la cancellazione perché altrimenti la stabilità delle casse dell’INPS sarebbe a rischio.
Senza dimenticare poi che Boeri si è lamentato della politica restrittiva che Salvini sta attuando per risolvere il problema dell’immigrazione in Italia, dichiarando che gli immigrati regolari ci servono perché contribuiscono a finanziare le pensioni.
Per Salvini questa presa di posizione contro la maggior parte delle politiche governative non può che portare alle dimissioni di Boeri:
“In un mondo normale se non sei d’accordo con niente delle linee politiche, economiche e culturali di un governo e tu rappresenti politicamente, perché il presidente dell’Inps fa politica, un altro modo di vedere il futuro, ti dimetti”.
Anche il rapporto tra Di Maio e Boeri si è incrinato negli ultimi giorni a causa del Decreto Dignità; secondo il Ministro del Lavoro, infatti, la relazione allegata al decreto nella quale si stima la perdita di 8mila posti di lavoro l’anno a causa delle nuove regole sui contratti a tempo determinato è priva di “basi scientifiche”, screditando quindi quelle che sono le stime fatte dall’INPS.
Un attacco che Boeri ha definito come “inaccettabile”, pur aggiungendo che non intende assolutamente dimettersi. Lo stesso Di Maio poi ha sottolineato che al momento non è consigliabile rimuovere dall’incarico Boeri, confermandolo di fatto fino al febbraio del 2019.
In questi giorni, quindi, la figura di Tito Boeri è salita agli onori della cronaca e con lui anche gli argomenti riguardanti il suo stipendio. C’è chi si chiede, infatti, quanto ha guadagnato Boeri per il suo incarico come Presidente dell’INPS e quanto prenderà ancora per i prossimi mesi - sette per l’esattezza - in cui siederà a capo dell’Istituto Nazionale di Previdenza.
D’altronde lo stipendio dei dirigenti pubblici suscita da sempre molta curiosità tra i cittadini e quello di Boeri non fa eccezione; come vedremo di seguito, però, lo stipendio del Presidente dell’INPS è stato notevolmente ridotto negli anni scorsi, anche se persistono alcune agevolazioni.
Quanto guadagna Tito Boeri come Presidente dell’INPS?
Conti alla mano, Tito Boeri è il Presidente dell’INPS più “sfortunato” tra quelli che ci sono stati fino ad oggi. Pensate, infatti, che il suo predecessore - Antonio Mastrapasqua - aveva uno stipendio 10 volte superiore a quello dell’attuale Presidente dell’Istituto.
Nel dettaglio, prima del 2014 lo stipendio riconosciuto a questa importante figura dirigenziale era di 1 milione e 200mila euro l’anno; successivamente però il Governo Renzi ha deciso di tagliare gli stipendi dei manager pubblici, prevedendo un tetto di 240mila euro lordi l’anno.
Dopo questa campagna di contenimento il guadagno del Presidente dell’INPS si è notevolmente ridotto, tant’è che lo stipendio di Tito Boeri è di “appena” 102 mila euro lordi l’anno, meno di quanto percepito dagli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione.
Oltre allo stipendio ci sono le spese di vitto e alloggio
Allo stipendio bisogna aggiungere altre voci relative al rimborso spese. Al Presidente dell’INPS, infatti, lo Stato finanzia tutte le spese per “viaggi di servizio e missioni” che - come confermato da un articolo di Dagospia risalente al 2016 - ammontano a circa 37mila euro l’anno.
Nel primo anno d’incarico, infatti, la spesa complessiva per le spese di vitto e alloggio è stata pari a 37.726 euro; soldi che Boeri ha anticipato di tasca propria salvo poi essere rimborsati dai conti pubblici.
Nessun illecito naturalmente: come spiegato dall’INPS le spese sono tutte giustificate, poiché si tratta di costi sostenuti durante le missioni internazionali e nazionali. Tra i costi rimborsati, infatti, ci sono anche quelli per permettere a Boeri - residente a Milano - di soggiornare a Roma per un costo mensile di 1.800€.
La domanda semmai è un’altra: com’è possibile che l’INPS che vanta uno dei patrimoni immobiliari più grandi d’Italia non abbia un appartamento a Roma dove far risiedere a costo zero Boeri e tutti i prossimi Presidenti dell’INPS?
Prima di concludere dobbiamo però sottolineare che i rimborsi percepiti da Boeri si attestano comunque sotto al limite consentito dall’INPS, pari a 5.400 a trimestre per l’alloggio e 4.860 per il vitto per un totale di 41mila euro annui.
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