Quanto guadagna un assistente sociale? Lo stipendio medio

Alessandro Cipolla

20 Novembre 2024 - 16:17

Lo stipendio di un assistente sociale: guadagno medio e prospettive di crescita economica di questo lavoro sempre più richiesto nel nostro Paese.

Quanto guadagna un assistente sociale? Lo stipendio medio

Quanto guadagna un assistente sociale? Una domanda questa di grande attualità visto che stiamo parlando di una professione in grande espansione, sia in Italia sia all’estero.

Per prima cosa bisogna specificare che un assistente sociale è un professionista che lavora per supportare persone, famiglie o comunità in situazioni di difficoltà o vulnerabilità, operando in vari contesti come servizi pubblici, organizzazioni no-profit, ospedali, scuole e case di riposo.

In Italia al momento sono circa 50.000 gli assistenti sociali operanti in tutto il territorio, ma per l’UPB a inizio 2024 servirebbero altri 3.000 per rispondere alla sempre crescente domanda.

Detto questo, tornando ad ambiti più strettamente economici lo stipendio di un assistente sociale dipende dal tipo di posizione che si ricopre e dal livello professionale di anzianità e responsabilità, tanto da avere un grosso margine di oscillazione.

Vediamo allora nel dettaglio a quanto ammonta lo stipendio medio di un assistente sociale in Italia, dando uno sguardo poi a quale specializzazione guadagna di più rispetto alle altre.

Lo stipendio medio di un assistente sociale

Come detto lo stipendio di un assistente sociale in Italia può variare molto. Si può guadagnare da un minimo di 1.200 euro netti al mese fino a oltre i 2.300 euro netti mensili.

In base al grado di esperienza, questi sono gli stipendi medi degli assistenti sociali in Italia.

  • Meno di 5 anni di esperienza: circa €20.000 - €24.000 lordi all’anno (equivalenti a circa €1.200 - €1.400 netti al mese).
  • Esperienza di 5-10 anni: circa €25.000 - €30.000 lordi all’anno (€1.500 - €1.800 netti al mese).
  • Oltre 10 anni di esperienza o ruolo di coordinamento: fino a €35.000 - €40.000 lordi all’anno (€2.000 - €2.300 netti al mese).

Le differenze retributive come si può vedere sono abbastanza marcate, con un assistente sociale con ruolo di coordinamento che può arrivare a guadagnare anche il doppio rispetto a un collega all’inizio della sua carriera professionale.

Stipendio assistente sociale nel pubblico

Nel settore pubblico, lo stipendio degli assistenti sociali è regolato da contratti collettivi nazionali (CCNL). La categoria professionale di riferimento è solitamente D1 o superiore, con stipendi iniziali intorno ai 1.500 euro netti al mese, che aumentano con l’anzianità di servizio.

Oltre allo stipendio c’è un’indennità di comparto di poco più di 600 euro e la tredicesima.

Stipendio assistente sociale nel privato

Nel privato - cooperative oppure Ong -, gli stipendi possono essere più bassi rispetto al pubblico, visto che spesso oscillano tra 1.100 e 1.300 euro netti al mese per un neoassunto. Con gli avanzamenti di carriera si può arrivare tranquillamente a 2.000 euro netti al mese.

Per un assistente sociale libero professionista, il guadagno si basa sulla prestazione e sul tariffario pubblicato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali.

In generale nel settore privato i guadagni tendono a essere più elevati nelle Regioni del Nord e nelle grandi città.

Il contratto di lavoro di un assistente sociale

Dopo aver analizzato stipendi e guadagni, sia per quanto riguarda il settore pubblico sia per il privato -, diamo uno sguardo ora a cosa prevede il contratto degli assistenti sociali.

Il contratto di lavoro di un assistente sociale si distingue per alcune caratteristiche specifiche, che possono variare in base al contesto lavorativo - pubblico o privato - e al contratto collettivo applicabile.

  • Settore pubblico: gli assistenti sociali che lavorano per enti pubblici, come comuni, regioni o ASL, sono generalmente inquadrati con un contratto collettivo nazionale del pubblico impiego. Solitamente rientrano nell’area “funzioni locali” o “sanità”.
  • Settore privato o terzo settore: chi opera in cooperative sociali, organizzazioni non profit o enti privati è invece soggetto ai contratti collettivi specifici per questi settori (es. CCNL Cooperative Sociali).

Gli assistenti sociali sono professionisti iscritti all’Albo degli Assistenti Sociali, diviso in due sezioni

  • Sezione A: assistente sociale specialista (richiede una laurea magistrale e un esame di Stato).
  • Sezione B: assistente sociale (richiede una laurea triennale e un esame di Stato).

La qualifica professionale determina il livello di responsabilità e l’inquadramento contrattuale. Nel pubblico l’orario di lavoro generalmente di 36 ore settimanali, mentre nel privato può variare.

Iscriviti a Money.it