Quanto guadagna un bibliotecario? Lo stipendio medio in Italia

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8 Aprile 2025 - 16:23

Lo stipendio di un bibliotecario in Italia e le mansioni della figura, senza dimenticare come diventare un professionista del settore: ecco cosa sapere.

Quanto guadagna un bibliotecario? Lo stipendio medio in Italia

L’attività di bibliotecario può essere lo sbocco lavorativo ideale per chi è appassionato di libri e letteratura, ma per diventarlo occorrono determinati requisiti e nozioni ad hoc. Una formazione specifica è essenziale non solo per entrare in questo mondo, attraverso concorsi, accademie e colloqui, ma anche per svolgere al meglio le mansioni richieste. E lo stipendio, invece, a quanto ammonta?

Tanti aspiranti bibliotecari si chiedono, infatti, non solo come diventare un bibliotecario ma anche il relativo salario, per capire come si colloca questa professione, anche dal punto di vista economico, all’interno delle figure di una biblioteca o libreria. Ecco, allora, cosa sapere su quanto guadagna un bibliotecario e il percorso necessario per intraprendere questa via lavorativa.

Lo stipendio di un bibliotecario in Italia

Il lavoro di bibliotecario rappresenta lo sbocco ideale per chi ha la passione della letteratura, lo abbiamo accennato. Ciò a maggior ragione se pensiamo che lo stipendio di un bibliotecario non è di certo elevato. In particolare, l’ammontare della sua retribuzione mensile sarà legata al contratto di assunzione e, dunque, al tipo di inquadramento indicato.

In linea generale, colui che svolge questo lavoro full-time incassa all’incirca tra i 1.000 e 1.400 euro netti al mese nei primi anni di attività, a seconda che l’incarico sia privato o pubblico. Chiaro che per un part-time, la stessa retribuzione dovrà essere riproporzionata e ridotta in base al numero di ore di lavoro effettivamente svolte.

Non vi sono particolari dubbi: almeno i primi anni di lavoro, un bibliotecario non può ambire a guadagni consistenti. Ma è vero che grazie all’esperienza maturata sul campo, allo sviluppo delle capacità di comunicazione e delle abilità di gestione di una biblioteca, con il tempo un bibliotecario può ambire ad una progressione di carriera. Ovviamente, avanzare verso un ruolo di più alto prestigio significa altresì conseguire guadagni maggiori rispetto a quelli degli inizi del proprio percorso lavorativo.

Tipologia di contratto

In Italia, i bibliotecari impiegati presso enti locali sono generalmente inquadrati nella Categoria C, posizione economica C1, come indicato dall’Associazione Italiana Biblioteche (AIB). Questo inquadramento prevede uno stipendio tabellare annuo lordo stabilito dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) del comparto Funzioni Locali.​

Secondo le tabelle retributive aggiornate, gli aumenti salariali previsti dal rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024 possono arrivare fino a 128 euro lordi mensili, a seconda dell’inquadramento e dell’anzianità di servizio. Tuttavia, per ottenere informazioni dettagliate e aggiornate sulle retribuzioni specifiche dei bibliotecari, è consigliabile consultare direttamente le fonti ufficiali, come il sito dell’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) o il portale del Ministero della Pubblica Amministrazione.

Il riferimento del concorso bibliotecari 2024-2025

Non è facile reperire informazioni certe sulle retribuzioni dei bibliotecari in Italia o, perlomeno, informazioni che siano uguali per tutti. Quando si parla di salari ufficiali, però, si può fare riferimento all’ultimo concorso pubblico riservato, appunto, ai nuovi istruttori e funzionari bibliotecari.

Proprio in merito al concorso, si possono distinguere due figure differenti e, quindi, due stipendi diversi:

  • bibliotecario catalogatore: Categoria C (posizione economica C1), con stipendio tabellare annuo lordo di 20.344,07 €, oltre a tredicesima mensilità e altre indennità previste dal contratto collettivo (indennità di vacanza, ferie/permessi etc etc). Lo stipendio netto mensile si aggira tra i 1.300 e i 1400 euro.
  • funzionario bibliotecario: (ex categoria D) con retribuzione annua lorda di 23.212,35 €, con aggiunta di tredicesima e altre indennità. Lo stipendio netto mensile si aggira tra i 1.450 e i 1.550 euro.

Chi è il bibliotecario e quali sono le sue mansioni

Nelle biblioteche si possono trovare classici della letteratura, manuali tecnici, guide, romanzi recenti, libri antichi e opere fuori catalogo: una tale varietà di prodotti non può che imporre un’organizzazione ad hoc, di cui solo un bibliotecario sa occuparsi diligentemente.

Il bibliotecario è colui che, come dice la parola stessa, lavora nei locali di una biblioteca e interagisce con il pubblico, ossia coloro che sono interessati ad una o più opere presenti all’interno dei locali. Il suo ruolo è quello di trattare e catalogare quotidianamente i testi contenuti nella struttura, ma anche di fornire informazioni sull’organizzazione della stessa e su una o più opere catalogate. In altre parole, i bibliotecari gestiscono informazioni e risorse e aiutano le persone a individuare e utilizzare le informazioni stesse: il loro ruolo si rivela molto utile specie nelle grandi biblioteche, contenenti migliaia e migliaia di volumi.

L’attività di archiviazione, che varia ovviamente a seconda della biblioteca, presenta metodi e caratteristiche che contraddistinguono l’approccio alla professione, in particolare nel mondo odierno ricco di tecnologia. Un bibliotecario debitamente formato è consapevole che la catalogazione oggi si ha con il cd. database online, così come la ricerca dei testi, non soltanto stampati ma anche sul web. Da notare altresì che la tipologia e l’età sono elementi essenziali per una catalogazione corretta.

Da rimarcare inoltre che i libri contenuti in una biblioteca non sono soltanto quelli che si possono trovare nella cd. “long room”, ossia la stanza principale aperta al pubblico. In una struttura di questo tipo, vi saranno infatti libri esponibili e altre opere che invece è consigliabile tenere nell’archivio, per ragioni di importanza a livello storico. Nella biblioteca si possono altresì trovare libri che possono essere solo consultati e nuovi titoli che, regolarmente, occorre registrare e sistemare nella sezione ad hoc.

All’interno di una biblioteca occorre sapere come muoversi e quali compiti svolgere per conservare ordine ed organizzazione nella struttura: è necessaria insomma la conoscenza delle principali nozioni di biblioteconomia. Quest’ultima consiste nella scienza che include tutte le regole inerenti all’organizzazione e al buon funzionamento della biblioteca, anche per quanto riguarda il servizio al pubblico. Ecco perché chiunque intenda lavorare come bibliotecario farà bene a studiare biblioteconomia: per questa via, sarà possibile padroneggiare tutti i meccanismi relativi al sistema bibliotecario nel suo complesso.

Come diventare bibliotecario? La formazione necessaria

Ovviamente ci si potrebbe domandare qual è la formazione da intraprendere per lavorare come bibliotecario, giacché - come detto in precedenza - non ci si può improvvisare. Ebbene, rispondiamo che sono presenti dei corsi di laurea triennali e magistrali, i quali si rivolgono a tutti coloro che aspirano in futuro a lavorare con i libri e in generale nelle biblioteche. Ci riferiamo in particolare ai corsi di Archivistica e di Biblioteconomia.

Vero è che tutti coloro che sono interessati a lavorare come bibliotecario, debbono o dovrebbero orientarsi verso corsi e facoltà che consentano di ottenere un titolo spendibile nei concorsi pubblici per bibliotecari.

Ma è pur vero che per lavorare efficacemente nel settore, occorrono anche alcune soft skill che prescindono dalla formazione universitaria e da quanto richiesto da un bando di concorso. Organizzazione, attenzione al dettaglio, abilità di comunicazione con l’utenza di riferimento sono alcune delle doti essenziali per un bibliotecario o una bibliotecaria. Si tratta di attitudini, di capacità innate che possono essere perfezionate con il tempo, ma che debbono di base appartenere all’interessato a questo lavoro.

Come accedere alla professione?

Dopo aver sviluppato le necessarie competenze per lavorare nell’ambito, l’interessato deve considerare quelle che sono le modalità di accesso al lavoro in oggetto. Ebbene, al fine di lavorare in biblioteca il percorso del concorso pubblico è quello tipico. I concorsi pubblici per il ruolo di bibliotecario escono con una certa periodicità e sono tutti accomunati da questi elementi: pubblicazione del bando di concorso; apertura delle iscrizioni per prendere parte alla selezione; convocazione dei partecipanti con comunicazione di data e luogo delle prove.

Nel bando di concorso sarà possibile trovare tutte le informazioni più significative, dai requisiti per l’accesso alla materie di studio, fino ai tempi e ai metodi di valutazione della commissione d’esame. Nel bando saranno contenute altresì le informazioni sull’inquadramento retributivo.

Tuttavia, non vi sono soltanto i concorsi pubblici. Chi intende lavorare come bibliotecario può certamente considerare l’inserimento nel settore privato (enti privati). Per trovare offerte di lavoro nell’ambito, occorre consultare i siti specializzati nel recruiting via web. Ma chiaramente è altresì consigliabile rivolgersi alle apposite agenzie del lavoro, sparse sul territorio, le quali da un lato sono in grado di illustrare le possibilità occupazionali a livello locale, e dall’altro danno spesso una consulenza ad hoc agli interessati, in modo tale che questi ultimi abbiano ben chiaro a chi proporre la propria candidatura.

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