Se vuoi trovare lavoro devi cercare in questi settori

Simone Micocci

11 Aprile 2025 - 18:02

Ecco quali sono i settori lavorativi più promettenti secondo il report 2023-2027 di Excelsior.

Se vuoi trovare lavoro devi cercare in questi settori

L’andamento del mercato del lavoro è oggetto di numerosi studi e analisi, ma uno dei punti di riferimento principali per i lavoratori è il report previsivo di Excelsior.

Quest’ultimo è un sistema informativo realizzato da Unioncamere e da Anpal, che si propongono appunto di fornire previsioni sull’occupazione in Italia. A oggi si fa riferimento al report previsivo 2023-2027 (che trovate in allegato), che fornisce indicazioni davvero preziose per chi è, o si metterà, alla ricerca di lavoro. Vediamo di seguito quali sono i settori più promettenti sulla base del report, che tuttavia non considera settore agricolo, silvicoltura e pesca.

Si precisa che il fabbisogno di personale viene diviso secondo diversi criteri per fornire un quadro quanto più completo possibile, tenendo conto ovviamente dei diversi settori occupazionali. In particolare, per soffermarci sugli aspetti più interessanti per chi vuole trovare lavoro, bisogna distinguere tra grandi gruppi professionali, professioni tecnico-specialistiche, professioni impiegatizie e dei servizi, artigiani e operai. Di seguito tutti i dettagli utili.

Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine
Clicca qui per scaricare il rapporto.

In quali settori cercare se vuoi trovare lavoro

Il primo dato da considerare nella ricerca di lavoro riguarda il fabbisogno di personale, che nel periodo 2023-2027 ammonta a un totale di 3.668.500 unità.

La richiesta più elevata proviene dalle professioni commerciali e dei servizi, con un numero di 750.400 unità, seguita dalle professioni tecniche con 711.100 unità e dalle professioni specializzate con 648.900 unità.

Esiste però un’elevata differenza tra il settore pubblico e quello privato. Le cosiddette professioni ad alta specializzazione e tecniche hanno infatti un peso del 64,6% (percentuali fornite rispetto al fabbisogno totale) nelle Pa e del 31,9% nel privato. Il contrario per artigiani e operai - a fronte di una richiesta totale di 415.900 unità - che incidono per il 32,9% nel settore privato e del solo 5,6% nel pubblico. Molto simile, invece, la domanda di personale delle professioni impiegatizie e dei servizi: 35,2% nel privato e 28,9% nelle Pa.

Le professioni impiegatizie, in particolare, registrano una richiesta pari a 502.000 unità nel quinquennio. Prendendo in considerazione tutte le professioni specialistiche e tecniche, per un totale di 1.360.000 lavoratori, al primo posto troviamo gli specialisti della formazione e della ricerca, ben 248.400. In questo caso si ha un tasso di fabbisogno annuale del 3,7%, dovuto però in gran parte agli investimenti programmati nell’Istruzione nell’ambito del Pnrr.

Un dato più stabile da considerare, invece, è il tasso di fabbisogno annuo in continua crescita per gli ingegneri (intorno al 4,3% annuo), richiesti nel numero di 59.800 unità, soprattutto nell’ambito delle consulenze. Un buon fabbisogno annuo medio si trova anche per gli specialisti in scienze sociali, pari al 3,6%, che però corrisponde a un fabbisogno totale di appena 24.700 unità. Sono ben 177.400, invece, le unità richieste tra i tecnici della salute e nelle scienze della vita con un tasso medio annuo del 4,4%. Meglio ancora per i tecnici dei rapporti con i mercati, che pur con un fabbisogno totale di 95.600 unità registrano il fabbisogno medio più elevato di tutti, ben 5,3%.

Spostandoci alle professioni impiegatizie e dei servizi, con un totale richiesto di 1.252.400 unità, rilevano in particolare:

  • impiegati addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela, con un fabbisogno medio annuo addirittura del 6% e un totale di 91.800 unità;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, con un fabbisogno medio annuo del 5,4% e la richiesta di 73.900 unità;
  • impiegati addetti alle funzioni di segreteria e ufficio, con un fabbisogno medio annuo di 3,9% ma una richiesta totale di 283.500 unità;
  • professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione, con una richiesta complessiva di 274.700 unità e un fabbisogno annuo medio del 4,2%.

Anche le professioni qualificate nei servizi personali registrano un tasso superiore alla media, pari al 3,8% (su una media del 3,4%) seppur con un fabbisogno totale di 38.000 unità.

Per artigiani e operai, invece, il tasso medio è appena del 2,6% perciò rileva in particolare la richiesta di professionisti specializzati nell’artigianato artistico e dello spettacolo, che con una richiesta totale di appena 8.400 unità ha un tasso medio del 4,4%.

La richiesta maggiore proviene invece dai conduttori di veicoli a motore, su rotaie e di macchine agricole: ben 91.100 unità, con un fabbisogno medio annuo del 2,8%. Bene anche per i conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali che hanno un fabbisogno medio di ben 4,1% e una richiesta complessiva di 22.800 unità.

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