FCA sembra disponibile a contribuire allo stipendio di Cristiano Ronaldo in caso di passaggio alla Juventus. Ma gli operai Fiat insorgono: “I nostri stipendi a confronto sono vergognosi!”
Quanto guadagna un operaio della Fiat?
In queste ore non si parla d’altro che del possibile passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus, con i campioni d’Italia che grazie all’aiuto di FCA e di Ferrari (di cui il fenomeno portoghese dovrebbe essere sponsor ufficiale firmando un contratto da 20 milioni di euro a stagione) riuscirebbero a soddisfare le richieste di CR7.
Complessivamente, quindi, Cristiano Ronaldo alla Juventus andrebbe a guadagnare 30 milioni di euro per quattro anni, per un totale di 120 milioni di euro (al netto delle tasse).
Cifre che fanno impallidire, specialmente se rapportate al guadagno di un lavoratore medio. A tal proposito non si è fatta attendere la reazione di un operaio della Fiat, il quale si è scagliato contro la decisione della Juventus (società appartenente al gruppo Exor al quale fa riferimento anche FCA) di acquistare Cristiano Ronaldo anziché investire quei soldi per aumentare gli stipendi degli operai nelle industrie FCA.
Ronaldo alla Juventus: lo sfogo di un operaio della FIAT
Se la notizia di un possibile trasferimento del pallone d’oro in carica sta suscitando entusiasmo tra i tifosi juventini, lo stesso non può dirsi degli operai impiegati nelle industrie FIAT.
Dopo essere venuti a conoscenza dello stipendio che il gruppo Exor garantirebbe a Cristiano Ronaldo - il quale oltre ad essere giocatore della Juventus diventerebbe il volto della campagna promozionale di Fiat e Ferrari - molti operai hanno colto l’occasione per mettere in risalto la loro difficile condizione lavorativa.
Nel dettaglio, un operaio impiegato da 18 anni alla Fiat ha definito l’attuale situazione come “vergognosa” dal momento che sono più di 10 anni che gli operai non beneficiano di un aumento di stipendio.
Senza dimenticare poi che tutti gli stabilimenti sono in regime di CIG (Cassa Integrazione Guadagni) e in molti di questi si lavora solo per pochi giorni al mese; a Cassino i lavori sono sospesi per 5 giorni al mese, mentre a Pomigliano si lavora per 12 giorni.
Se da una parte non vengono fatti investimenti per garantire stipendi più dignitosi ai propri operai, dall’altra FCA spende più di 126 milioni di euro per le sponsorizzazioni, di cui solo 26,5 milioni per la Juventus. Il tutto per avere un’azienda in salute che nello scorso anno ha fatturato più di 20 miliardi di euro, una cifra notevole che però non è bastata all’azienda per aumentare gli stipendi degli impiegati.
Ma conti alla mano, quanto guadagna un operaio Fiat? Scopriamolo.
Lo stipendio di un operaio FIAT (in Italia e nel mondo)
Come segnalato dal portale Indeed - specializzato nelle offerte di lavoro - in media un operaio Fiat guadagna 1.117€ al mese, stipendio che aumenta a 1.455€ mensili per i metalmeccanici.
Complessivamente - come riportato dal Corriere della Sera qualche anno fa - lo stipendio medio di un operaio della Fiat è di 1.350€ al mese; da allora non c’è stato alcun rinnovo, quindi lo stipendio è rimasto invariato.
Molti dipendenti però sono in cassa integrazione e per questo la loro paga è decurtata di diverse centinaia di euro; a tal proposito il sindacato Fiom Cgil parla di uno stipendio di circa 800 euro mensili per un operaio in CIG.
Ricordiamo comunque che al gruppo FCA fanno capo anche le industrie Chrysler; qui quanto guadagnano gli operai? Lo stipendio è leggermente più alto di quello dei “colleghi” italiani, poiché si parla di circa 1.550€ al mese; tuttavia, mentre agli operai Fiat lo stipendio è corrisposto per tredici mensilità (vista la tredicesima) negli Stati Uniti solamente per dodici.
Gli operai Chrysler, però, possono beneficiare di maggiori bonus, come previsto dall’accordo tra l’azienda e il sindacato Uaw, legati alla produttività.
Ricordiamo comunque che la differenza tra gli stipendi in Italia e negli Stati Uniti è in parte motivata dal cuneo fiscale che nel nostro Paese è maggiore. Basti pensare che - secondo le stime Fismic - da noi le tasse sul lavoro possono superare il 50% della retribuzione, mentre negli Stati Uniti è al 35%.
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