Quanto petrolio ha l’Iran?

Violetta Silvestri

03/10/2024

Quanto petrolio possiede l’Iran e perché un attacco di Israele ai suoi giacimenti o impianti di raffinazione sarebbero un pericolo per il mondo?

Quanto petrolio ha l’Iran?

Quanto petrolio produce l’Iran? La domanda è quanto mai pertinente nel contesto della guerra in Medio Oriente, che rischia seriamente di allargarsi nella regione ricca di greggio dopo il lancio di 180 missili iraniani in Israele.

La Repubblica islamica gioca un ruolo strategico nell’area. Membro dell’OPEC, si stima che l’Iran fornisca fino al 4% del greggio mondiale grazie ai suoi giacimenti e alla sua capacità di raffinazione. Per questo, tutti i riflettori si sono accesi sulla vendetta israeliana: Tel Aviv ha promesso di agire per punire il nemico e potrebbe proprio colpire gli impianti petroliferi - fonte di ricchezza per la nazione persiana - con lo scopo di impoverire il regime iraniano. Tra le conseguenze di una simile operazione, però, ci sarebbe anche il balzo del prezzo del greggio a causa di un’offerta che diventerebbe più scarsa.

Secondo gli analisti, qualsiasi attacco dell’IDF alla capacità di esportazione dell’Iran potrebbe ridurre di 1,5 milioni di barili di greggio al giorno dal mercato globale in una sola notte. Un piccolo attacco alle infrastrutture energetiche, come gli asset downstream, potrebbe rimuovere da 300.000 a 450.000 barili di produzione giornaliera.

Ma quanto petrolio ha l’Iran? La risposta in una mappa.

Quanto è forte l’Iran nella produzione di greggio? La mappa

In una nota, gli analisti petroliferi di S&P Global hanno evidenziato che l’escalation del conflitto in Medio Oriente in un’operazione militare su larga scala potrebbe avere ripercussioni sulle risorse energetiche a monte (ad esempio attacchi ai siti di produzione iraniani) o a metà strada (attacchi ai porti di carico di greggio e carburante iraniani o attacchi di rappresaglia degli Houthi nel Mar Rosso o nel Golfo di Aden), causando un rialzo per i prezzi.

In una mappa dettagliata su dati OPEC e AIE, S&P Commodities Insight ha messo in chiaro la potenza petrolifera iraniana, segnando in arancione i giacimenti di petrolio e in azzurro gli impianti di raffinazione, con segnalati anche i porti strategici per l’esportazione:

Petrolio in Iran Petrolio in Iran giacimenti e raffinazione

Secondo i dati OPEC del 2023, le riserve comprovate di petrolio greggio del Paese ammontano a 208,6 miliardi di barili. La produzione per l’anno è stata di oltre 4 milioni di barili al giorno secondo i calcoli di Statista.

L’Iran ha uno dei più grandi settori di raffinazione in Medio Oriente con circa 2,4 milioni di barili al giorno di capacità nel 2023 distribuiti in 10 siti principali. Le sue tre più grandi raffinerie sono l’impianto di Isfahan da 370.000 barili al giorno, la raffineria di Abadan da 360.000 barili al giorno e il sito di Bandar Abbas da 320.000 barili al giorno.

La National Iranian Oil Refining and Distribution Company, o NIORDC, di proprietà statale, ha il controllo finale sul trasporto, lo stoccaggio, la commercializzazione e la distribuzione dei prodotti petroliferi in Iran.

Secondo il rapporto, sebbene sette raffinerie iraniane siano state parzialmente privatizzate dal 2010, la NIORDC continua a gestire e detenere azioni in tutte le raffinerie, esercitando un elevato grado di controllo sul complesso energetico.

Si ritiene che grandi quantità di azioni nelle attività di raffinazione dell’Iran siano detenute da gruppi che hanno legami con le Guardie Rivoluzionarie dell’Iran e con l’ex Presidente Mahmoud Ahmadinejad.

Se vuoi colpire davvero il simbolo del prestigio e della forza iraniana, la rete impiantistica del petrolio è un bersaglio ideale. Ma l’attenzione è ai massimi livelli. Gli Usa, infatti, difficilmente acconsentirebbero mosse israeliane volte ad alzare i prezzi del greggio nel mondo.

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