Questa è la prossima grande scommessa sull’intelligenza artificiale

Nicla Bussoli

9 Marzo 2025 - 07:49

L’AI evolve verso altri modelli di business. Il settore software si mostra resiliente, mentre scende l’interesse del mercato verso i semiconduttori.

Questa è la prossima grande scommessa sull’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale sta attraversando una fase di transizione: da un iniziale entusiasmo generato dall’introduzione di chatbot che hanno rivoluzionato il mercato digitale, come ChatGPT o Gemini, l’industria dell’AI sta ora cambiando direzione, rivolgendo lo sguardo sui software.

Il 2022 ha segnato un punto di svolta con il lancio dell’AI generativa di OpenAI, seguito rapidamente da una proliferazione di assistenti virtuali che hanno catturato l’interesse degli investitori.

L’emergere di AI agent a basso costo come DeepSeek, tuttavia, ha evidenziato le difficoltà nel mantenere margini di profitto soddisfacenti con questi prodotti.

Ciò che spicca è uno spostamento dell’entusiasmo per il settore dei semiconduttori dopo un periodo di forte crescita nel 2024 verso mercati con maggiore stabilità e rendimento, come i software.

Questa transizione è dovuta principalmente dalle preoccupazioni dovute alla crescita negativa del mercato dei semiconduttori registrata nel 2024, dall’escalation della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti e dalle conseguenti restrizioni sulle esportazioni di chip tra i due Paesi.

È quindi cresciuta l’importanza dei componenti delle infrastrutture digitali come i software. Un’evoluzione a lungo termine, che ha attirato l’attenzione delle aziende e degli investitori anche grazie alla minore volatilità del settore.

La nuova fase dell’intelligenza artificiale: dal mercato dei semiconduttori ai software

L’ecosistema dell’intelligenza artificiale sta attraversando una rapida evoluzione che segna il passaggio dalla prima ondata di entusiasmo verso una fase di maggiore maturità commerciale.

L’ascesa di piattaforme di assistenza virtuale a basso costo, come dimostra la competitività delle piattaforme AI generator cinesi, hanno messo in crisi il mercato azionista dei microchip, elemento essenziale per il funzionamento di questi server.

A complicare il quadro riguardante i semiconduttori sono i titoli azionari del settore, colpiti dall’escalation della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, con le restrizioni sulle esportazioni di chip che hanno introdotto un elemento di incertezza per gli investitori.

Questo contesto geopolitico, unito ai dubbi sulla sostenibilità degli alti tassi di crescita registrati nel 2024 dal settore dei chip, ha contribuito a spostare l’attenzione verso i software, percepiti come meno vulnerabile alle tensioni del commercio internazionale.

I dati di mercato confermano questo spostamento di attenzione. Quest’anno l’indice Philadelphia SE Semiconductor è sceso del 5,6%, mentre il colosso del settore Nvidia ha registrato un calo ancora più marcato, un calo del 23,3% da inizio 2025, di circa il 30% dai massimi assoluti.

Al contrario, alcune società specializzate in software registrano segnali di ripresa da inizio anno, come Atlassian (+3,4%), Palantir Technologies (+17,9%) e Cognizant (+9,2%).

Nei primi due mesi del 2025 l’iShares Expanded Tech-Software Sector ETF ha raccolto oltre 1,87 miliardi di dollari, mentre l’iShares Semiconductor ETF e il VanEck Semiconductor ETF hanno subito deflussi di oltre 1 miliardo di dollari ciascuno, confermando la tendenza positiva nei confronti dei software e negativa per quanto riguarda il mercato dei chip.

L’opinione degli analisti: verso un nuovo mercato dell’AI

Il cambiamento in atto è un percorso intrinseco del mercato dell’intelligenza artificiale, soprattutto per l’importanza dei software nell’utilizzo di queste tecnologie.

Giganti tecnologici come Microsoft e Salesforce sono stati colpiti da una svendita delle azioni americane e dalla mancanza di rendimenti consistenti generati dall’AI all’interno dei bilanci aziendali.

Questa condizione sta portando gli investitori a rivalutare le società specializzate in software rispetto a quelle dei semiconduttori.

Morgan Stanley ha assunto una posizione favorevole verso le società del settore, in previsione di una crescente adozione della tecnologia AI.

Keith Weiss, analista azionario della banca d’investimento statunitense, sottolinea il cambiamento della fase iniziale di entusiasmo dominata dai chip a una seconda fase focalizzata maggiormente sul loro utilizzo e sul loro rendimento tramite i software:

La fase successiva dell’innovazione è quando le persone iniziano a utilizzare i prodotti: è allora che le aziende di software iniziano ad essere pagate…Stiamo iniziando a vedere l’ascesa della parte software all’interno dell’equazione.”

Il mercato dell’intelligenza artificiale sta quindi entrando in una fase di consolidamento e specializzazione.
Dopo l’iniziale corsa all’oro dei chip e dell’hardware, assistiamo ora a una razionalizzazione degli investimenti verso il software che utilizzerà questa infrastruttura per creare valore tangibile per aziende e consumatori.

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