3 banche centrali sono al centro dell’attenzione dei mercati la prossima settimana: cosa aspettarsi da Fed, Bank of England e Bank of Japan?
3 banche centrali si riuniscono la prossima settimana e i mercati attendono nuovi segnali che possono scuotere obbligazioni, azioni, valute.
I riflettori sono puntati su Federal Reserve, Bank of England e Bank of Japan. Se dagli Usa non si prevedono novità sui tassi, molto probabilmente ancora fermi prima di un più ipotetico taglio a settembre, da Regno Unito e Giappone potrebbero giungere novità più interessanti.
Cosa aspettarsi dalle 3 banche centrali e perché i mercati temono altre scosse? Le previsioni degli analisti.
Federal Reserve
Le parole di Powell, più che la decisione sui tassi, sono al centro dell’attenzione degli investitori.
La Fed potrebbe infatti lanciare segnali di incertezza sull’economia e innervosire i trader già scossi dalla turbolenza nei titoli tecnologici statunitensi, un’ulteriore ragione di preoccupazione.
Attualmente, gli investitori credono che il momento di allentare la politica monetaria si stia rapidamente avvicinando: i futures legati al tasso dei fondi federali mostrano che gli investitori stanno valutando una probabilità superiore al 90% di un taglio dei tassi a settembre, in mezzo a prove di raffreddamento dell’inflazione e a un nascente calo del mercato del lavoro.
I dati sull’occupazione negli Stati Uniti, in uscita il 2 agosto, daranno l’opportunità di valutare se i segnali graduali di rallentamento che hanno rafforzato le aspettative di taglio dei tassi siano continuati a luglio.
Bank of England
BoE si riunirà giovedì, con i mercati che stimano una probabilità del 48% circa che i tassi scenderanno per la prima volta da marzo 2020.
La crescita è modesta e l’inflazione al consumo è tornata al 2%. Tuttavia, l’aumento salariale e l’inflazione nel settore dei servizi si stanno dimostrando rigide e più calde di quanto vorrebbero alcuni decisori politici della Banca d’Inghilterra.
Clare Lombardelli, il nuovo vicegovernatore, potrebbe avere il voto decisivo, poiché gli altri otto membri del Comitato di politica monetaria sono equamente divisi sulla possibilità di mantenere o tagliare i tassi.
I consumatori britannici potrebbero risentire del peso dei tassi di interesse ai massimi, ma le banche ne hanno sicuramente raccolto i frutti. I mercati osserveranno i risultati di HSBC, Barclays, Standard Chartered per avere un’idea di come potrebbero comportarsi quando i costi dei prestiti e i profitti che ne ricavano iniziano a scendere.
Banca del Giappone
Si stanno diffondendo previsioni secondo cui la Banca del Giappone potrebbe aumentare i tassi mercoledì, dopo che alcuni politici di alto profilo, tra cui il primo ministro, hanno accennato alla necessità di una normalizzazione della politica monetaria nel breve termine.
La decisione è probabilmente la più attesa dai mercati, soprattutto per l’impatto sullo yen.
La questione della valuta debole e la sua ricaduta su famiglie e aziende sembra che abbia ormai trasformato il tasso di cambio in un tema centrale per la convention della leadership del Partito Liberal Democratico al governo a settembre.
Il fatto che lo yen sia rimbalzato sul dollaro dai minimi di tre decenni all’inizio del mese non ha impedito ad alcuni di prevedere un rialzo dei tassi a luglio.
Si stima che la BoJ possa ottenere il massimo con uno yen in crescita. Altri però temono che un’economia fragile e un debole sentimento dei consumatori non possano resistere a costi di prestito più elevati, con il rallentamento della crescita degli Stati Uniti destinato ad avere già un effetto a catena.
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