Questo dato in arrivo dagli Usa può scuotere i mercati

Violetta Silvestri

11 Gennaio 2025 - 14:59

La prossima settimana i mercati attendono con trepidazione un dato Usa, in grado di impattare su Borse e obbligazioni in modo brusco.

Questo dato in arrivo dagli Usa può scuotere i mercati

La prossima settimana sarà aggiornato il dato sull’inflazione Usa, molto atteso.

Il risultato potrebbe mettere a dura prova i nervi degli investitori azionari e far crescere ulteriormente le preoccupazioni dopo l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro e nell’incertezza globale sui piani politici di Donald Trump.

Una ripresa dell’inflazione è considerata uno dei principali rischi per i titoli azionari, mentre la Federal Reserve ha già allentato le previsioni sui tagli ai tassi di interesse proprio in vista di prezzi al consumo al rialzo.

I mercati, intanto, hanno posticipato la prossima riduzione dei tassi a giugno, dopo il solido rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti di venerdì 9 gennaio che ha innescato il calo delle azioni e l’impennata dei rendimenti dei titoli del Tesoro.

Inflazione Usa sotto la lente: cosa può accadere sui mercati?

L’indice mensile dei prezzi al consumo, previsto per il 15 gennaio, è tra gli indicatori di inflazione più attentamente monitorati e potrebbe innescare ulteriore volatilità del mercato se dovesse superare le aspettative, hanno affermato alcuni investitori secondo quanto riportato da Reuters.

I dati sull’inflazione mensile possono avere “un impatto sproporzionato sul mercato”, ha affermato Marta Norton, responsabile della strategia di investimento presso Empower, fornitore di servizi pensionistici e patrimoniali.“Se dovessimo vedere un’inflazione ri-accelerare, questo sarebbe preoccupante per i mercati”, ha aggiunto.

L’attenzione si è spostata sui prezzi al consumo in seguito al sorprendentemente forte rapporto sull’occupazione di dicembre. Le buste paga sono salite di 256.000, ben al di sopra della stima di 160.000, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%.

La forte crescita dell’occupazione ha accresciuto l’incertezza sull’andamento dell’inflazione, nonché sulle prospettive di un taglio dei tassi di interesse da parte della Fed nel 2025 secondo Sam Stovall, responsabile della strategia di investimento presso CFRA.

Un sondaggio Reuters prevede che l’indice dei prezzi al consumo di dicembre registrerà un aumento dello 0,3% su base mensile. Mentre la Fed era abbastanza convinta che l’inflazione si fosse moderata da iniziare a tagliare i tassi di interesse a settembre, il ritmo dell’inflazione annuale è rimasto al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed. La banca centrale Usa ora stima che l’inflazione salirà del 2,5% nel 2025.

Un dato CPI “caldo” potrebbe anche spingere ulteriormente i rendimenti dei Treasury e avere ampie ricadute sui mercati. Nei giorni scorsi, una svendita sui titoli di Stato in tutto il mondo, che ha incluso i rendimenti dei titoli di Stato britannici a 10 anni che hanno raggiunto il livello più alto dal 2008, ha creato onde d’urto nei mercati finanziari.

I rendimenti salgono quando i prezzi delle obbligazioni scendono. In seguito ai dati sull’occupazione, il rendimento di riferimento dei Treasury a 10 anni ha raggiunto il 4,79%, il livello più alto da novembre 2023. Rendimenti più elevati possono esercitare pressioni sulle azioni in diversi modi, per esempio facendo salire i costi di prestito per consumatori e aziende e quindi oscurando le prospettive per società quotate e domande dei cittadini.

Un aumento dei rendimenti dei Treasury può anche migliorare l’attrattiva delle obbligazioni a basso rischio, spingendo la concorrenza negli investimenti per le azioni.

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