Un paese asiatico si prepara a superare la Germania nella classifica delle maggiori economie mondiali. Ecco qual è e a quanto ammonta il suo PIL lordo pro capite.
La Germania potrebbe perdere il suo preminente ruolo come terza economia più forte al mondo, e a sostituirla potrebbe essere un Paese asiatico.
È questo ciò che emerge a un’attenta analisi delle tendenze economiche globali e delle previsioni per i prossimi anni. Sebbene la Germania ha saputo mantenere il suo status, nonostante la fase di recessione, il divario con le maggiori economie mondiali Stati Uniti e Cina si sta ampliando.
Questo cambiamento riflette un più ampio riequilibrio economico a livello globale, con nuove potenze emergenti che guadagnano spazio sulla scena internazionale. Si pensi alla Polonia che vuole diventare una superpotenza militare, oppure al fatto che il Lussemburgo ha perso il suo primato come Paese più ricco d’Europa, conquistato dall’Irlanda.
A differenza del Lussemburgo, superato da un Paese europeo, la Germania potrebbe essere scalzata non dal quarto Paese sul podio (il Giappone) ma dall’India che entrerebbe in classifica direttamente al terzo posto, senza nessuna faticosa scalata. Scopriamo cosa sta accadendo all’economia tedesca e qual è il segreto del successo dell’India.
Germania, una potenza in declino: quali sono le cause
Per decenni, la Germania è stata sinonimo di stabilità economica, innovazione e potenza industriale. Tuttavia, negli ultimi anni il Paese ha registrato un rallentamento significativo, causato da diversi fattori. Innanzitutto, la Germania sta affrontando la terza recessione consecutiva, svelando una debolezza economica strutturale.
Difatti, il prodotto interno lordo (PIL) tedesco ammontava nel 2023 a circa 4,66 trilioni di dollari, ma la crescita è stata limitata, mettendo a rischio la sua posizione nella classifica globale.
Uno dei principali problemi della Germania è la crisi del settore manifatturiero, storicamente uno dei pilastri dell’economia del Paese. L’aumento dei costi dell’energia e le interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali hanno messo sotto pressione l’industria tedesca, rendendo più difficile la competizione con economie emergenti più dinamiche. Inoltre, la rigidità del mercato del lavoro e la carenza di manodopera qualificata stanno limitando le possibilità di ripresa.
Un altro fattore critico è il declino demografico. Con una popolazione che si aggira intorno agli 84-85 milioni di abitanti e un basso tasso di natalità, la Germania fatica a mantenere una forza lavoro giovane e competitiva. Questo problema si aggrava ulteriormente a causa della ridotta attrattività del Paese per i lavoratori altamente qualificati provenienti dall’estero.
Anche la politica economica ha contribuito al rallentamento. L’austerità fiscale, sebbene abbia permesso alla Germania di mantenere un’economia solida per anni, ha ridotto gli investimenti pubblici in infrastrutture e innovazione. Senza un significativo cambiamento di rotta, la Germania rischia di perdere la sua posizione di terza economia mondiale. La Germania potrebbe essere un monito per l’Italia che sta affrontando una crisi altrettanto grave, se non peggiore.
L’India come terza potenza economica più forte al mondo
Mentre la Germania mostra segnali di rallentamento, l’India continua a crescere a ritmi sostenuti, avvicinandosi sempre più al terzo posto nella classifica economica mondiale. Con un PIL che già supera i 3,7 trilioni di dollari e un tasso di crescita annuo previsto tra il 6% e il 7%, l’India potrebbe superare la Germania entro la fine del decennio.
Uno dei principali fattori del successo dell’India è la sua vasta popolazione, che nel 2024 ha raggiunto circa 1,5 miliardi di abitanti, superando anche quella della Cina. Questo significa non solo un’enorme forza lavoro, ma anche un mercato interno in costante espansione. La crescente urbanizzazione e l’aumento del reddito medio stanno contribuendo a una domanda interna solida, che sostiene la crescita economica.
Inoltre, l’India ha beneficiato di una forte crescita nel settore tecnologico e dei servizi, con aziende globali che investono sempre più nel Paese per sfruttare il suo enorme potenziale. Tuttavia, l’India dovrà affrontare diverse sfide per consolidare la sua ascesa economica. La povertà e la disuguaglianza sociale rimangono problemi significativi, così come le infrastrutture ancora carenti in molte regioni. Inoltre, la necessità di riforme fiscali e amministrative per migliorare l’ambiente imprenditoriale sarà cruciale per attrarre investimenti esteri e garantire una crescita sostenibile. Insomma i giochi non sono ancora conclusi.
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